La politica fiscale dice davvero tanto su un Paese… su quali siano i valori e i principi dei suoi politici. Le persone possono affermare ciò che vogliono ma, in un certo senso, la politica fiscale mette i loro soldi all’altezza delle loro bocche. Per esempio, i politici amano parlare di tecnologia, efficienza e trasparenza. Ma basta dare un’occhiata all’etica della tassazione per capire da che parte stiano veramente. La legge fiscale estone del 2002, che costituisce la parte fondamentale del codice tributario di quel Paese, è formata da 43.370 parole.
In Canada, il codice tributario è formato da quasi un milione di parole; negli Stati Uniti tale codice è disarmante: solamente le ISTRUZIONI per la compilazione del modello 1.040 (il modello Usa per la compilazione della dichiarazione dei redditi, ndt) constano di 178.096 parole… più di quattro volte l’intero codice tributario estone.
Infatti, il codice tributario statunitense è così voluminoso che l’Ufficio Stampa Governativo (Government Printing Office) addebita al cittadino $1.028 solo per stamparne una copia! E, per la maggior parte dei tax-payers, è ancora virtualmente impossibile trovare determinati documenti online. Siamo nel 2012, ma i contribuenti dei più “avanzati” stati occidentali devono ancora trascinarsi dietro pagine e pagine cartacee come se dovessero ancora utilizzare il telegrafo.
Dunque arriviamo alle tasse in sé e per sé. In Paesi come Francia, Belgio e Germania, dove il governo confisca la maggior parte di ciò che le persone guadagnano, il messaggio dei governi risulta abbastanza chiaro: per noi, voi non siete altro che mucche da mungere.
Come ho scritto ieri, il livello di tassazione, all’interno del confine statunitense, aumenterà incredibilmente nel 2013. Per esempio, se vi capita di morire il 31 di dicembre o prima, il governo addebiterà una tassa del 35% sul valore del vostro patrimonio che eccede i $5 milioni. Ma, se ciò avviene il primo gennaio, l’aliquota sale al 55% e il patrimonio tassabile si estende a tutto ciò che supera il singolo milione di dollari.
Oltretutto, questa esenzione [sotto il milione di dollari, NdT] non è indicizzata all’inflazione; quindi, più Ben Bernanke stampa e più i prezzi degli asset salgono, più persone finiscono all’interno di questa categoria. Ancora una volta, il messaggio è abbastanza chiaro: i cittadini, anche da morti, non sono altro che mucche da mungere.
Forse ancora più scioccante è l’aumento dell’aliquota di tassazione sui dividendi, portata dal 15% al 43,4%. Gli individui che iniziano attività produttive in questo momento sono fortemente penalizzati; coloro che risparmiano i loro soldi per investirli in attività produttive promosse da altre persone, in questo momento, sono fortemente penalizzati. Tutto questo la dice lunga sui valori promossi dal governo statunitense.
Ironicamente, la Repubblica Popolare Cinese ha deciso di RIDURRE le imposte sui dividendi. Anni fa l’aliquota era al 20%, quindi fu abbassata al 10% nel 2005. Avendo effetto dal prossimo gennaio, l’aliquota di tassazione sui dividendi in Cina scenderà ad un misero 5%.
Articolo di Simon Black su sovereignman.com
Traduzione di Filippo Martini – Tratto da www.mises.it
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Per fortuna che l’articolista si disinteressa del nostro Paese.
Perché qui il fisco è arrivato ben al di là di ogni più sfrenata, e malata, fantasia.
di noi l’autore americano direbbe : ITALIANS !! MACCHERONI & POMMAROLA
Quindi? Ti stai convertendo al comunismo??
Bravo, era ora!