In Anti & Politica, Economia

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Ecco la traduzione dal latino (opera bellissima di Maria Pia Vigoriti, per i tipi della Newton Compton) del Libro III (passo 32) del De Bello Civili di Giulio Cesare:

“INTANTO SI RISCUOTEVANO IN TUTTALA PROVINCIA, CON ESTREMO RIGORE, LE IMPOSTE STABILITE. SI ESCOGITAVANO INOLTRE ESPEDIENTI DI OGNI GENERE PER SODDISFARE L’AVIDITA’. SI IMPONEVANO TRIBUTI INDIVIDUALI SU OGNI SCHIAVO O UOMO LIBERO; SI ORDINAVANO IMPOSTE SU COLONNE, PORTE, FRUMENTO, SOLDATI, ARMI, REMATORI, MACCHINE DA GUERRA, TRASPORTI; BASTAVA CHE PER UNA COSA SI RIUSCISSE A TROVARE UN NOME, E QUESTO DIVENTAVA MOTIVO SUFFICIENTE PER CARICARVI UN’IMPOSTA.

VI ERANO ESATTORI UFFICIALI NON SOLO NELLE CITTA’, MA QUASI IN OGNI VILLAGGIO E IN CIASCUN CASALE. CHI DI QUESTI SI COMPORTAVA CON MAGGIOR RIGORE E CRUDELTA’, VENIVA CONSIDERATO IL MIGLIORE DEGLI UOMINI E DEI CITTADINI.

LA PROVINCIAPULLULAVADI LITTORI E FUNZIONARI, DAPPERTUTTO VI ERANO PREFETTI ED ESATTORI, CHE OLTRE ALL’ESAZIONE DELLE PUBBLICHE IMPOSTE BADAVANO ANCHE AL PROPRIO INTERESSE PRIVATO; ANDAVANO INFATTI DICENDO CHE, SCACCIATI DALLA CASA E DALLA PATRIA, MANCAVANO FIN DELLO STRETTO NECESSARIO, PER MASCHERARE CON UN’ONESTA SCUSA UN COMPORTAMENTO VERGOGNOSISSIMO.

A QUESTO SI AGGIUNGEVANO GLI ELEVATISSIMI TASSI DI INTERESSE, COME ACCADE DI SOLITO IN TEMPO DI GUERRA, QUANDO SI ESIGONO DA TUTTI DELLE IMPOSTE; IN QUESTE CIRCOSTANZE,LA PROROGADIUN GIORNO ERA CONSIDERATA GIA’ UN REGALO.

IN QUESTO MODO, SI MOLTIPLICARONO I DEBITI DELLA PROVINCIA. CIO’ NON IMPEDIVA CHE LE SOMME IMPOSTE AI CITTADINI ROMANI DELLA PROVINCIA FOSSERO PIU’ FORTI, MA VENIVANO TASSATE UNA PER UNA LE SINGOLE COMUNITA’ E LE CITTA’, E ANDAVANO DICENDO CHE SI TRATTAVA DI UN PRESTITO FORZOSO STABILITO DA UN SENATOCONSULTO. AI PUBBLICANI, POICHE’ AVEVANO ACCUMULATO DEI CAPITALI, IMPOSERO DI VERSARE, A TITOLO DI PRESTITO, I TRIBUTI DELL’ANNO SUCCESSIVO”.

A tanta chiarezza mi pare possibile aggiungere una sola nota: la situazione così ben descritta da Cesare è chiaramente da lui vista come un’autentica mostruosità, resa possibile (ma solo in una Provincia romana occupata da Pompeo, cioè in un territorio soggiogato nonché teatro di guerra!) da un clima parossistico derivante da un conflitto civile durato per secoli in forma strisciante, e poi esploso nella guerra aperta fra Cesare e Pompeo, che ha dato il colpo di grazia a quella che fu la gloriosa Repubblica di Roma. Se rapine del genere fossero successe nell’ Urbe o nel resto dell’ Impero il popolo sarebbe insorto compatto.  (V.T.)

Recent Posts

Start typing and press Enter to search