“Domanda: Le tasse, specie sul lavoro, sono troppo elevate, ministro. I malumori sono giustificati.
Risposta Grilli: Intanto le abbiamo ridotte.
Domanda: Scusi?
Risposta Grilli: Sì, quello che si dimentica è che l’aumento dell’Iva al 23 per cento era già previsto per legge.”
Ho riportato un breve stralcio dell’intervista pubblicata il 15 luglio sul Corriere della Sera, la prima rilasciata da Vittorio Grilli da quando è stato promosso ministro. Ferruccio de Bortoli gli fa notare che le tasse, specie sul lavoro, sono troppo elevate, e Grilli risponde che le tasse sono state ridotte perché “quello che si dimentica è che l’aumento dell’Iva al 23 per cento era già previsto per legge”. A quel punto giustamente de Bortoli fa notare al ministro che per ora l’aumento dell’Iva è solo rinviato a metà 2013.
A parte questo dettaglio, posso capire che un ministro faccia di tutto per difendere l’operato del governo a cui appartiene. Però c’è un limite, o dovrebbe esserci, alla deformazione della realtà a cui ricorrere per tirare l’acqua al proprio mulino. Quando fu varato il decreto definito da Monti “salva Italia”, agli italiani fu riservata l’ennesima mazzolata fiscale. Adesso pare venga avviata una revisione della spesa, sui cui esiti ci sono speranze (illusioni?) più che certezze. Fatto sta che, in base ai dati pubblicati il 16 luglio dal Sole 24 Ore, il “salva Italia” era composto per 31.5 miliardi da aumenti di tasse e per 11.7 miliardi da minori spese; in pratica, il 72% della manovra era basato su maggiori entrate. Con la spending review la situazione dovrebbe in parte riequilibrarsi, essendo previsti 3.4 miliardi di maggiori entrate e 16.4 di minori spese (a regime). Il tutto escludendo l’aumento dell’Iva, per ora solo rinviato. Ipotizzando che i tagli vengano davvero effettuati, le manovre di questo governo tornerebbero a essere basate per il 55% da aumenti di entrate, in linea con i provvedimenti del governo Berlusconi. Da inizio legislatura, si parla di 178.3 miliardi di maggiori tasse. Comunque la si metta, in un Paese in cui la pressione fiscale è cronicamente elevata si continuano a fare manovre basate in prevalenza su aumenti di entrate.
Dire che si sono ridotte le tasse perché si è rinviato un aumento di aliquote precedentemente istituito mi sembra una presa in giro evitabile.
Che ne direste se uno scippatore che ha deciso (per ora) di graziare una potenziale vittima dicesse a quest’ultima che grazie a lui si trova con più soldi in tasca?
UNA SBERLA, UN CALCIO ?
ma perchè una pallottola calibro 22 in fronte, potrebbe far male ?
Roba da dargli una sberla e poi dirgli “Contento? La prima idea era di darti un calcio nelle palle, ti è andata bene no?”
ahahahha
favolosa!!
Governo di pagliacci, compreso il suo gran Capo e il Capo del Capo……