Entro il 2050 sulla terra ci saranno 10 miliardi di persone, 3 miliardi in più, su un pianeta dove l’emergenza acqua potabile non è più solo una imminente emergenza ma una drammatica realtà con cui già da oggi si confrontano quotidianamente 1,6 miliardi di persone. Secondo Lars Thunell, vice presidente esecutivo della International Finance Corporation, branca della Banca Mondiale, ci sono solo due strade percorribili, una è quella del razionamento, una soluzione poco efficace e di difficile applicazione e l’altra è quella di far pagare l’acqua a chi la usa, ma in modo «socialmente responsabile».
L’acqua nel 2010 è stata riconosciuta dalle Nazione Unite come un diritto irrinunciabile dell’umanità, per questo motivo, sostiene Thunell, imprese e agricoltori paghino una tassa, che in Italia potremmo definire “di scopo”, che serva a portare l’acqua dove scarseggia. E, a fronte di possibili obiezioni e proteste, Thunell ricorda che solo l’1,5% dell’acqua viene utilizzata per fini alimentari, tutto il resto è destinato ad usi industriali, domestici e all’agricoltura, che ne assorbe la maggior parte. Ed è in questo quadro che si colloca la direttiva sulle acque della Comunità europea emessa nel 2000, dove si incoraggiano i governi ad adottare politiche di risparmio e di maggiore efficienza nella distribuzione idrica, il cui 45%-50%, è il caso italiano, si perde ancora oggi lungo le migliaia di chilometri di tubature vecchie e mal manutenute.
Il problema dell’acqua e della sua cattiva gestione (forse perchè è pubblica?) viene messo in luce anche da uno studio condotto da un team di ricercatori dell’università inglese di Southampton guidati dal professor Robert Nicholls e che è stato pubblicato dalla rivista Nature.
Secondo lo studio, il consumo crescente dell’acqua sta facendo, e farà sempre più in futuro, aumentare il livello degli oceani, in misura considerevolmente superiore a quella provocata dal riscaldamento terrestre e dal conseguente scioglimento dei ghiacciai dei poli. Per lo studio infatti l’estrazione di acqua dal sottosuolo profondo, come sta avvenendo in Arabia Saudita, sfruttando falde remote totalmente impermeabili e quindi non in relazione con il normale ciclo acqua-evaporazione-acqua, sta immettendo al consumo un’acqua tecnicamente ‘non compresà nel ciclo naturale che, una volta estratta e consumata, viene restituita molto più rapidamente ai fiumi ed ai mari, provocandone l’innalzamento. Se non si fosse in un periodo storico in cui il clima si riscalda, il problema sarebbe tutto sommato più facilmente assorbibile, Più acqua, più ghiaccio ai poli, invece adesso, e per un bel pò di tempo in futuro, l’acqua resta acqua e fa alzare il livello degli oceani. Aggiungendo problema a problema?
La Terra è come una grossa arancia e noi viviamo nella parte colorata, tutto ciò che ci riguarda è in questa parte, … anche l’acqua. Quelle molecole che beviamo sono passate per l’urina degli uomini di Gengis Kan, per neve sulle montagne, …ed è sempre la stessa che gira e si rigenera. Nel caso di una tassa apposita, bisognerebbe anche conteggiare gli sgravi per le molecole di acqua che ciascuno emette, giacché nessuno se le tiene per se ed anche quelle nelle cellule del corpo, dopo la morte viene resa.
Inoltre, si accenna ad una tassa di scopo per le condutture da rifare. Qui dobbiamo intenderci, perché noi paghiamo già una “tassa di scopo” per tutto ciò che lo stato afferma di dover fare, poi però paghiamo un’infinità di balzelli come ulteriori tasse di scopo, ed allora c’è da chiedersi “ma allora, tutti gli altri quattrini che diamo, allo stato, a che cazzo gli servono?” Il Re è nudo.
Il Re è nudo.
Il brutto è che, avendo freddo, si frega i vestiti nostri.
Sai cosa, Roberto? Per fotterci si fa anche pagare.
Confondiamo i problemi. La scarsità di acqua non ha niente a che vedere con il numero di abitanti del mondo. In generale nessuna scarsità.
Ci sarebbe acqua in abbondanza per tutti, se non fosse che la risorsa è in mani pubbliche. L’assenza di chiari diritti di proprietà produce sempre solo due strade, la tragedia dei beni comuni o il razionamento. L’acqua deve entrare nel mercato, sempre che esista ancora qualcosa che ci somigli, devono formarsi dei veri prezzi, e il vero costo dell’acqua deve entrare nel computo dei costi di produzione, come per tutti gli altri beni. I prodotti che usano troppa acqua verrebbero ridimensionati o sparirebbero, il mercato deciderebbe le priorità d’uso e i migliori utilizzi, come per tutto il resto. Ci sarebbero incentivi per investimenti e tecnologie, ecc. ecc.
Per quanto riguarda la cosiddetta sovrappolazione, se non ci fosse qualcuno a informarci che la popolazione è in aumento e a convincerci che questo è un problema, mi piacerebbe sapere in che modo, individualmente, possiamo affermare di avere percepito un peggioramento delle nostre condizioni di vita. E non parlo solo di noi, ma anche del terzo mondo.
So che è antiintuitivo, ma Malthus aveva torto, semplicemente l’uomo è diverso dagli altri animali, può creare più risorse di quelle che consuma. E’ questo che ha migliorato e continuerà a migliorare le condizioni di vita di tutti.
Se ci abituiamo a pensare ad ogni uomo come a qualcuno che produce più di quanto consuma, la logica conclusione è che più persone ci sono più ricchezza si produce. Basta abbandonare i preconcetti e si capisce che il ragionamento fila. E la storia è lì a confermarlo.
Pultroppo e’ una tassa che paghiamo gia’ ,sotto forma di : conzorzii di bonifica e le varie multyutility tipo ETRA
( nella mia zona) che tariffano acqua potabile , fognature , rifiuti ecc.
E poi non dimentichiamo che gli oceani sono immensi, perchè non costruire impianti di desalinizzazione?? Già esistono!! Io una tassa sull’acqua non sono disposto a pagarla manco per idea, e dato che sarò vivo nel 2050, staremo a vedere chi l’avrà vinta!! Infondo l’uomo non vive in eterno dunque… e poi è colpa degli arabi e degli africani, scopano troppo per i miei gusti!! Finiamola di fare 10 figli per coppia e vedrete che la situazione migliorerà, è tutto una questione di equilibrio, si sa che se si esagera con qualsiasi cosa, prima o poi finisce male.
…nel 2050 sarai vivo? Quarda che senza sonno si muore prima che senza acqua! E questi, il sonno stan tentando in tutte le maniere per farcelo perdere.
Ma una tassa sulle idiozie dei politici no? …a senso inverso, saremmo ricchi!
A me pare assai poco libertario pretendere di imporre limiti alla”voluptas coeundi” degli altri in base ai propri gusti…
Concordo con Keroro, avanti così e ci tasseranno anche l’aria che respiriamo ma per davvero, ma ci rendiamo conto?? Sono completamente impazziti!! Tassare l’acqua?? Sti cazzi, e coi poveracci come fai?? Moriranno di sete?? Perchè di fame puoi resistere anche per settimane, ma di sete vi assicuro che sono pochi giorni. XD Siamo alla follia pura. Qualcuno li fermi!!
Il fatto è che se la popolazione continua ad aumentare così, anche l’aria non basterà più. Per cui dovremo mettere un tassametro a tutti per impedire troppa respirazione.
Tra l’altro il riscaldamento globale peggiorerà almeno dello 0,000000428% al secolo se invece di essere 9 miliardi diventeremo 15 miliardi: bisogna subito tagliare le palle a qualcuno (e scommetto che i politici saranno esentati dai tagli, more solito).
Basta cazzate ambientaliste, please.
Tra l’altro basteranno le guerre che stanno per arrivare a limitare la popolazione.