BANK RUN: LA CORSA AGLI SPORTELLI. INDOVINATE COSA VIEN DOPO? IL CRACK-UP BOOM! PRESTO IN ITALIA.

DI GIUSEPPE SANDRO MELA*

Parlare di bank run, la corsa agli sportelli, di questi tempi é come aver parlato di socialdemocrazia nell’Urss di Stalin: ci si guadagna un biglietto di sola andata nel Gulag, con ordine di essere messi esclusivamente ai lavori pesanti. Ci si attira addosso una tempesta mediatica. Tutti i commentatori tuttologi professionisti inondano i blog di ogni tipo e natura riempiendo l’incauto di male parole, insulti di ogni tipo e specie: come minimo lo etichettano come uno iettatore. E’ successo anche in casa nostra.

Se il bank run non ci fosse, non se ne parlerebbe, ma se c’é, se ne parla. Se ne deve parlare.. Lo fa persino il Sole24Ore.

Basterebbe solo avere il buon senso di non scambiare la causa con l’effetto. Ma, notiamo amaramente, il buon senso comune non é poi così tanto comune come lo si vorrebbe. Quindi l’italiano medio è tutto contento di tenersi il denaro in banca, quella sotto casa, per intendersi, di detenere Bpt, Bot, titoli, certificazioni ed obbligazioni bancarie. Li reputano così solidi che più solidi non si può.

Quindi questo post é dedicato agli alieni, che essendo capitati qui da mondi lontani sono immuni dalle folli ideologie nostrane, che forse sarebbero più precisamente identificabili come sindromi paranoiche, tanto per chiamarle un po’ con il loro nome. Ma siccome non sarebbe politicamente corretto, le chiameremo solo “idee socialmente avanzate”, “idee di sinistra”, “pubblico è bello”, “salario, variabile indipendente”, “ce la caveremo lo stesso”, e così via.

 

 

I fatti.

La settimana scorsa in Grecia sono stati prelevati agli sportelli 900 milioni di Euro al giorno. Le banche greche hanno visto scendere i depositi del 20% dall’inizio della crisi. Crisi che ha un suo costo per il Contribuente europeo, La somma finale arriva a un costo per l’Eurozona che si aggirerebbe tra i 225 miliardi e i 240 miliardi. Cifre che valgono tra l’1.8% e l’1.9% del Pil dell’eurozona.

Non da meno in Spagna. Dalle banche spagnole sono usciti 65 miliardi nell’ultimo anno. È rischio panico per Bankia, uno dei principali istituti di credito spagnoli: il titolo è arrivato a perdere fino al 30% a quota 1.187 euro, con una perdita di capitalizzazione che negli ultimi 10 giorni ha toccato i 2.4 miliardi di euro. Solo che, se salta la Spagna, l’Europa si disintegra.

Visto che adesso lo dice finalmente anche l’Editorialista del Sole24Ore, ripetiamo le Sue esatte parole: «Ma intanto non si può trovare una soluzione per arginare la rovina?» [Taglio delle spese [N.d.A.]].

 

 

Considerazioni.

Tutte le transazioni economiche e finanziarie si basano su di un presupposto che solitamente é dato per scontato, ma che ai giorni attuali non lo sembrerebbe proprio più: la fiducia reciproca. Quando questa viene meno, non esistono più garanzie sufficienti. Si considera scontata la malafede della possibile controparte.

Poniamo adesso alcune domande ai Signori Lettori.

1. Vi fidate dell’Europa?

2. Siete convinti che Bce stia facendo i Vostri interessi?

3. Avete fiducia che i greci sapranno e vorranno risolvere la loro situazione?

4. Avete fiducia che gli spagnoli sapranno e vorranno risolvere la loro situazione?

5. Avete fiducia nel Governo italiano, che sappia e voglia tutelare i Vostri interessi?

6. Avete fiducia nelle banche presso le quali state tenendo i Vostri risparmi di una vita?

7. Avete fiducia nei titoli di stato italiano, nei titoli, certificazioni ed obbligazioni delle Vostre banche?

8. Detenete a Vostre mani dell’oro fisico, monetato o lingotti?

9. Avete fiducia che il bank run non accadrà mai e poi mai in Italia?

 

*Link all’originale: http://www.rischiocalcolato.it/2012/05/bank-run-la-corsa-agli-sportelli-indovinate-cosa-vien-dopo-il-crack-up-boom-presto-in-italia.html