In Anti & Politica, Economia

DI JESTER FEED*

Ricordo che quando il precedente Governo, quello berlusconiano, abolì l’ICI, si aprirono i cieli. La sinistra definì la decisione berlusconiana populista e vergognosa. Addirittura tornò a proporre di istituire la patrimoniale e poi continuò la tiritera sulla reintroduzione dell’ICI. Personalmente ritengo che fu invece un’ottima mossa, perché sostanzialmente riconosceva il fondamentale diritto delle persone ad avere un tetto in cui vivere senza che lo Stato lo gravasse di imposte. Avere una casa di proprietà, del resto, non è un lusso, è un diritto costituzionalmente garantito, visto che nessuno dovrebbe vivere sotto i ponti. E pagare una tassa su un diritto fondamentale è aberrante.

Sappiamo poi come è andata a finire. Berlusconi si è dimesso, incalzato da sinistra e poteri forti, banchieri e oligarchie varie. La scusa è stato lo spread (che all’epoca veleggiava sui 400 punti di differenziale, e che oggi veleggia lo stesso sui 400 punti). Al suo posto è subentrato Monti, sostenuto tra gli altri dallo stesso Berlusconi (è stato costretto? Oppure semplicemente se n’è lavato le mani del popolo che lo ha votato, come fece Pilato con Gesù? Ai posteri l’ardua sentenza). E Monti, fra le prime decisioni assunte — per la gioia e il tripudio del popolo di sinistra — ha reinserito l’ICI, con un nome differente, mutuato dalla norma sul Federalismo Fiscale che, a dispetto della disinformazione imperante, era cosa ben diversa dall’IMU attuale.

IMPRESE. La Cgia di Mestre dichiara che la nuova imposta scaricherà sulle imprese un peso fiscale annuo medio pari a € 3.889,00 euro. Mentre sui magazzini e i convitti, peserà per € 2.378,00, e per i titolari di uffici e botteghe artigiane, il peso sarà di € 727,00 euro. Non solo, il rischio per gli imprenditori è quello di dovere fare fronte a un’impennata dei canoni d’affitto in cui esercitano la loro attività. Non è irragionevole (e anzi è probabile) temere che molti proprietari di edifici a uso commerciale, allo scadere dei contratti di locazione, chiederanno un adeguamento del canone, mettendo in grossa difficoltà i commercianti, che nel 60% dei casi sono in affitto.

PRIVATI. Per i privati si tratta di un vero e proprio salasso. Se è vero che a giugno il calcolo sarà fatto sulle vecchie aliquote ICI, con il pagamento dell’ultima tranche dell’imposta, la rivalutazione del valore catastale degli immobili farà schizzare l’importo a livelli proibitivi a seconda del reddito, in un contesto di pesante recessione economica (ormai la disoccupazione galoppa all’11%, e il 46% dei disoccupati ha persino rinunciato a trovare lavoro). Sempre secondo la CGIA di Mestre, sui proprietari della prima casa, l’imposta peserà (almeno inizialmente) per € 203,00. Ma questo importo — come ho già specificato — è destinato a salire con la rivalutazione delle rendite catastali e con il gioco delle aliquote imposte dai Comuni. Chiaramente, nessuna agevolazione per gli anziani o per chi ha un reddito basso. L’imposta non è rapportata al reddito, così è chiaro che se una persona è disoccupata e non ha un reddito, ma ha una casa di proprietà, pagherà comunque l’IMU. Mentre sappiamo bene che le Fondazioni Bancarie non la pagheranno.

Insomma, l’IMU alla fine si sta rivelando la tanto agognata patrimoniale sognata dalla sinistra. Del resto, si paga sul patrimonio e non già sul reddito. E la sinistra non può certo dire: ma noi volevamo tassare le rendite da capitale e non la prima casa degli italiani. Falso! Fino alle dimissioni di Berlusconi, caro Bersani, chiedevate proprio la reintroduzione dell’ICI come misura necessaria per salvare l’Italia dal default. Ebbene siatene contenti. Con il vostro supporto e la vostra complicità avete salvato l’Italia affossando gli italiani.

 

*Link all’originale: http://www.rischiocalcolato.it/2012/04/imu-ecco-la-patrimoniale-che-piace-alla-sinistra-un-sacrificio-di-sangue-per-imprese-e-famiglie.html

 

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  • Drago78

    Una sola cosa: hai perfettamente ragione. Capisco tutto, questa è la realtà il paese vero, il resto chiacchere. Ciao e buona fortuna!!

  • Francesco Pizzo

    Mi permetto di dissentire in parte con l’articolo: la casa non è un bene costituzionalmente garantito. Il lavoro si ma la casa no. Piuttosto, andrebbe detto, che la costituzione orginale (visto che la stanno stracciando e strapazzando) afferma che: “-… ogni cittadino contribuisce alle spese dello stato in base al proprio reddito…”, la casa, la macchina, ma anche un terreno o se vogliamo una seconda casa sfitta, non portano alcun reddito (anzi, garantiscono delle spese). Perché quindi pagare delle tasse? Sono assolutamente illegitime e atiscotituzionali, nonché atetiche. Se una casa è affittata, cosi come affitto la mia macchina, allora ci può stare che quell’entrata di liquidità sia tassata, ma se non vengono affittate ma sono per uso proprio allora perché dovrei pagarle? La pensionata con una casa di 100 mq che piglia solo una pensione di 500 euro mensili dovrà pagare 400/500 euro di IMU, e se, com’è probabile non riuscirà a pagarla? Che farà? Porterà dei pezzi di mattone alle poste o in banca o com’è presumibile arriverà quel mosto di equitalia e dopo un tot gli toglierà la casa? Viviamo tempi oscuri…

    • Drago78

      Caro Francesco… viviamo tempi di schiavitù che ci siamo voluti. Tempi in cui nulla è dovuto, nulla è di diritto, ma tutto va dato, tutto va pagato senza fare storie… questo si chiama statalismo, dittatura ed oppressione fiscale, a casa mia almeno XD. I sinistronzi ovviamente gongolano, perchè sanno di poter contare su una platea di capre ignoranti che li vota, che spera e continuerà a sperare per tutta la sua inutile esistenza, che questi personaggi come Bersani e Vendola, difenderanno un giorno dell’anno 3427 i loro diritti. Tutte balle, ovviamente, ma loro come vedi continuano a crederci, putroppo. L’utopia della giustizia sociale e dell’equità continuerà sempre a veleggiare nei cervelli della gente comune. Non sapendo che l’unico artefice della propria vita e del proprio futuro, sei tu stesso e nessun altro… nessuno difenderà i tuoi diritti, nessuno penserà mai al tuo bene, l’unico che può farlo sei tu stesso. Gli altri faranno solo i loro porci comodi ed interessi, arricchendosi sui tuoi sogni, sulle tue rabbie, sulle tue preoccupazioni, sui tuoi ideali, giusti o sbagliati che siano. A quelli di te non gliene è mai fregato nulla, e mai gliene fregerà, puoi starne certo. Quelli là, se la politica era senza soldi e gratis, quelli non gli vedevi neanche nei palazzi, quelli erano a lavorare seriamente o a zappare la terra oggi. Sono lì perchè si arricchiscono putroppo, sulle spalle della povera gente ignorante. La strada per un vero e serio cambiamento come si vede è ancora molto lunga. Saluti.

      • Francesco Pizzo

        La penso in larga misura come te, ma non tirerei in mezzo ne destra ne sinistra. Sinistra o destra poco importa infatti, hanno fatto tutti un pessimo, anzi, addirittura dannoso lavoro (consapevolmente, si potrebbe dire. Se equitalia è nata sotto un governo di cui faceva parte bersarni, è anche vero la destra (o presunta tale) non solo ha mantenuto equitalia ma l’ha anche equipaggiata ancora meglio. E le promesse di libertà dallo stato fatte dal berlusca? Lo spettro sventolato in continuazione dallo stesso sullo “stato di polizia” non si è forse materializzato già sotto il suo governo? Non dico che sia il tuo caso, ma è comunque pericoloso lasciarci incantare dal facile morbo del tifoso tanto in voga nella repubblica delle banane. Destra o sinistra qui poco importa, la verità è che sta andando tutto a malora e si è costretti a difendersi in ogni modo, a vivere di espedienti e a non farsi “beccare”. Spero di riuscire a lasciare questo paese che cola a picco, quasi felice di farlo, il prima possibile.

        • Drago78

          Beato te che lo fai… anch’io potrei farlo, non avrei problemi a farlo e non ho nulla da perdere ne da guadagnarci, ma io ancora credo (sarà un difetto o un pregio non so…), che questo paese possa ancora cambiare… eh lo so sarò un pazzo suicida, un maniaco autoleasionista, tutto ciò che vuoi, ma essendo ancora giovane, ancora ci credo. Sarà la giovane età. Forse col tempo ti seguirò chissà, o forse no… ma per ora resto ancora a tentare di buttare fuori l’acqua coi secchi dalla nave, anche se ormai ci vorrebbero pompe direi… XD Cmq si sono d’accordo con te, io avevo citato la sinistra, perchè nominata dall’articolo, cmq hai ragione qua tutti hanno contribuito al disastro, destra o sinistra non conta. Saluti.

          • Francesco Pizzo

            Se il 78 si riferisce alla tua data anagrafica siamo praticamente coetanei. Anche io vorrei rimanere, davvero, ma equitalia mi ha praticamente distrutto l’attività. Ho una causa aperta, ma attendo ancora la fissazione della prima udienza dopo più di 8 mesi. La cosa “buffa” e non solo che ho ragione (non devo praticamente nulla allo stato), ma addirittura sono a credito di ben 8000 euro, soldi che lo stato mi deve ma non mi darà mai… quindi, subendo equitalia mi vedo anche chiudere i fondi dalle banche, sono trattato alla stregua di un delinquente, perché in Italia l’ordine naturale delle cose è invertito: chi produce davvero ricchezza (artigiani, commercianti, piccoli o grandi che siano) sono diventati i nemici dello stato, quelli da perseguitare ad ogni costo rendendogli la vita impossibile prima con gli studi settore, poi con equitalia. Paradossalmente, se avessi gestito la mia attività in nero totale non avrei problema alcuno e oggi potrei ancora pianificare di continuare a vivere con i miei cari
            . Purtroppo l’Italioto medio, che lavora nel suo raccomandato, placido e sonnolente posticino fisso regionale/comunale/provinciale/statale avrà un brusco risveglio quando vedrà che non c’è più nessuno a garantire i suoi stipendi, perché tutti gli imprenditori stanno scappando in paesi civili, dove non sono tartassati e vessati da uno stato iniquo e ancora peggio trattati come delinquenti solo perché hanno avuto coraggio a fare impresa. Chi pagherà gli stipendi e le tasse di tutta questa massa di dipendenti pubblici? Solo l’anno scorso 740 aziende si sono trasferite mica in cina o polonia, ma in svizzera o austria, non delocalizzazione, sono proprio scappate via fisicamente dall’Italia. Fai una media di 20 dipendenti l’una e vedrai quanta forza lavoro ha perso l’Italia cieca e piena di odio verso chi l’ha resa grande. Nel 2012 scapperanno altrettante imprese e quelle che non scappano saranno ammazzate dalle tasse e dal braccio armato di equitalia. È una questione di sopravvivenza, non è più neanche una scelta.

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