In Economia

DI GIANCARLO PAGLIARINI

Dunque, siccome spendiamo troppo per le pensioni e troppo poco per la protezione sociale , la commissione propone  di ridurre la spesa per le pensioni, soprattutto quelle di anzianità , vale a dire quelle che maturano dopo aver veramente  lavorato 35 anni. E propone  di aumentare le  forme di sussidio sociale,  suggerendo  , per esempio,  di introdurre l’assegno minimo vitale per i maggiorenni disoccupati.

Dello   squilibrio tra i contributi pagati  e le prestazioni ricevute e  dello squilibrio tra le tasse pagate e i servizi ricevuti   tra le regioni della  Padania e quelle dell’Italia ,   e delle azioni per un riequilibrio, nessuna parola :   per i professori della commissione  Onofri semplicemente il problema non si pone.

Ma cosa significano queste cose per i lavoratori dell’area padana? Andiamo con ordine e ragioniamo sui numeri.

Il fatto é che l’eccesso di spesa pensionistica c’é,  ma non é assolutamente imputabile alle pensioni  vere, quelle che maturano dopo 35 anni di fabbrica. L’eccesso, rispetto alla media europea, é dovuto  all’assistenzialismo :  solo che in Europa lo chiamano con il suo vero nome, vale a dire “sussidi e assistenza sociale” , mentre in Italia i  politici romani chiamano pensioni alcune spese che con le pensioni non c’entrano per niente.

Lasciatemi dimostrare quello che ho detto.

LECTIO MAGISTRALIS ALL’UNIVERITA’ DI LUGANO

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Showing 2 comments
  • fabio

    Quando ho letto questa odierna rassegna stampa mi è subito tornata alla mente la lezione di Pagliarini:

    03/07/2013 Per perdite occultate scatta la bancarotta
    La Cassazione, con la sentenza n. 28258 del 2 luglio 2013 ha stabilito che risponde di false comunicazioni sociali e di bancarotta impropria il consigliere delegato che approva il bilancio nel quale si cela un occultamento delle perdite. Irrilevante che il si alla delibera sia avvenuto con riserva e che, di fatto, la contabilità fosse tenuta dall’amministratore.

    E per il bilancio dello stato? E per quei disgraziati e criminali che lo hanno approntato ed approvato? Pagheranno mai?

  • Riccardo

    Peccato che i politici ‘romani’ da un po di tempo di romano non abbiano nulla. A meno di non voler dimostrare che i vari Berlusconi, Tremonti, Calderoli e adesso l’insigne Mario Monti siano ‘romani de Roma’.

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