In Libertarismo, Varie

DI LEONARDO FACCO

Il mio punto di vista

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  • Gabriele Tonini

    Che c’azzecca Trump con i libertari?
    Caro Leonardo,
    ho ascoltato con attenzione l’intervento che hai fatto in seguito alla vittoria di Donald Trump.
    Da parecchio tempo seguo il tuo canale youtube e trovo spesso interessante il tuo punto di vista. Apprezzo inoltre il lavoro che da più di vent’anni fai per la diffusione del pensiero libertario che, anche grazie alle pubblicazioni che hai curato, viene studiato nelle università italiane.
    Questa volta però devo esser sincero e dirti che non sono assolutamente d’accordo con quanto sostieni. Penso che alla tua domanda non si possa che dare una risposta negativa.
    Non credo che per un autentico libertario ci siano motivi per fare festa, così come non ce ne sarebbero stati se avesse vinto Kamala Harris.
    Chiunque conosca solo i principali punti del programma di qualsiasi movimento libertario o anarco-capitalista non può che rimanere sconcertato di fronte al fatto che alcuni libertari americani – una minoranza per fortuna – abbiano deciso di dare il proprio voto a Trump.
    A confermare che la maggioranza dei libertari non si è fatta fregare c’è pure un video dove si vede un Donald Trump in grande difficoltà davanti ai contestatori alla convention del partito libertario americano. Evidentemente non ci sono cascati, così come non ci sono cascati coloro che hanno disertato le urne o che hanno votato il candidato libertario Chase Oliver che si è presentato in alternativa sia a Trump che alla Harris.
    Avevano parecchie ragioni. D’altronde Trump è già stato presidente per quattro anni e mi sembra che abbia fatto ben poco di libertario.
    Basta citare la linea altalenante seguita nel corso della pseudo emergenza sanitaria. Tu fai giustamente riferimento al comportamento criminale di Fauci, ma ti sei chiesto chi inizialmente ha messo la “lotta” al covid nelle mani di Fauci? Forse hai dimenticato che è stato proprio Trump.
    Non parliamo poi del deficit accumulato nei suoi quattro anni di presidenza.
    Ma lasciamo da parte il passato e torniamo all’attualità. Ti sei mai chiesto quanto il programma elettorale di Trump sia compatibile con quello dei libertari?
    I libertari credono nel libero mercato mentre Trump vuole mettere nuovi dazi per proteggere le industrie nazionali. Come se non ce ne fossero già abbastanza.
    I libertari credono nella concorrenza mentre Trump vince le elezioni con l’appoggio del monopolista Elon Musk i cui interessi commerciali dai veicoli Tesla ai razzi SpaceX dipendono dalle manovre, dai sussidi e dalle politiche governative promosse da presidenti democratici e repubblicani. Non basta certo farsi una canna in pubblico per dirsi libertari.
    Del resto anche Trump, per quanto voglia presentarsi come presidente anti-establishment, per molti anni ha finanziato le campagne elettorali degli esponenti di quell’elite indifferentemente democratica e repubblicana che oggi attacca.
    Apriamo poi il capitolo dei diritti civili. E qui è un disastro.
    I libertari vogliono abolire qualunque reato che non abbia vittime – dal consumo e commercializzazione delle droghe alla prostituzione – mentre Trump vuole aumentare le pene per questi reati, facendo leva sulla paura e sulla fiducia nell’uomo forte di un elettorato che di libertario non ha nulla. Paura e fiducia nell’uomo forte che vanno piuttosto a braccetto con una serie di suggestioni religiose gradite alla destra cristiano-evangelica.
    E’ arrivato persino a sostenere che Dio lo avrebbe salvato facendo deviare la pallottola che avrebbe dovuto ucciderlo durante il comizio di Butler. Il tutto è accaduto perché lui sarebbe il prescelto per fare dell’America una grande nazione.
    Meno male per lui che è finita bene ma non si può non osservare che questi sono proprio gli argomenti che i tiranni hanno utilizzato per legittimare il loro potere.
    Quella folla che lo osanna gridando “fight, fight, fight” mi fa solo pena. Altro che libertari.
    I libertari inoltre sono a favore della libertà di movimento delle persone mentre Trump vuole limitarla costruendo muri e criminalizzando gli immigrati che a suo dire mangerebbero cani e gatti.
    C’è solo una cosa su cui Trump e i libertari possono trovarsi d’accordo: il disimpegno nella guerra russo-ucraina. Ma bisogna vedere se Trump terrà fede alla promessa che ha fatto in campagna elettorale.
    Inoltre Trump ha più volte dichiarato di voler dare un sostegno incondizionato a Netanyahu e al suo governo. Anche questo non mi sembra certo in linea con il programma di politica estera dei libertari.
    Ma vi sono altre incompatibilità e se le dovessi elencare tutte non basterebbero parecchie pagine.
    Possiamo concludere che Trump non è Milei. L’elezione di Milei è stata una rivoluzione nel panorama politico mondiale di cui naturalmente i media non hanno volutamente parlato.
    Ma per rendersene conto basta fare un confronto fra quello che ha fatto Milei da quando è stato eletto e quello cha ha fatto Trump nei quattro anni di presidenza.
    Anche se non condivido tutte le politiche che Milei ha portato avanti – in particolare quelle che hanno a che fare con l’aborto e con l’eutanasia perché uno ha il diritto di vivere e di morire come gli pare – lasciami dire che non ci sono paragoni che tengano. Ma non ci sono paragoni che tengano nemmeno fra le politiche di Trump e quelle di Reagan e della Thatcher. C’è una distanza abissale.
    Voglio proprio vedere se Trump parlerà mai di abolizione della Fed.
    Alla fine poi tu dici che godi quando vedi piangere certi giornalisti di sinistra che tirano in ballo la solita storia del ritorno del fascismo. Ovviamente anche a me non stanno certo simpatici. Ma la tua è una ben magra consolazione anche perché questa gente vive grazie alle polemiche contro il finto nemico di turno. Quindi in fondo in fondo a loro è andata bene perché potranno continuare a popolare i talk show e ad alimentare le paure assecondando il potere sia esso di destra che di sinistra.
    Poi potrai dirmi che Trump ha vinto, che è stato votato dalla maggioranza. Ma nella storia le maggioranze hanno commesso i più grandi errori e compiuto i più grandi orrori. La libertà è patrimonio di pochi.
    Nella sostanza, caro Leonardo, ad ogni elezione – indipendentemente da chi vinca – la nostra libertà è sempre più in pericolo.
    Un saluto.

    Gabriele

    • Leonardo Facco

      Grazie della tua opinione, di cui tengo conto e BUON NATALE GABRIELE!

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