DI LEONARDO FACCO
Con la fine di marzo, chiuderò con le mie partecipazioni pubbliche nelle piazze, alle quali ho sempre aderito senza pormi il problema né di chi mi invitasse, né di chi salisse sul palco insieme al sottoscritto. Da sempre, fin da aprile del 2020, il Movimento Libertario (grazie all’azione del Cda e all’impegno di tutti i suoi sostenitori) si è coerentemente opposto alla dittatura pseudo-sanitaria a cui il governo Conte ha dato il via il 9 marzo di due anni fa e che il governo Draghi ha esacerbato da quando s’è insediato. Non serve ricordare ciò che è stato fatto.
Come avevo previsto però, è arrivato il tempo – come sempre accade in Italia e come temevo – dell’ambizione politica di alcuni personaggi (e personaggetti, tra i quali taluni parassiti pentastellati) che, invece, ritengono sia giunto il momento di raccogliere i frutti della loro discesa in campo, iniziata ufficialmente in maniera disinteressata, all’insegna dell’anti-partitismo e della disobbedienza civile, ma che terminerà con la ricerca dell’ennesimo scranno in parlamento, ovviamente corredato dalle pingui prebende che i sedicenti rappresentanti del popolo usano concedersi a spese di quest’ultimo.
Tutto legittimo, ci mancherebbe, se non consideriamo il fatto che vivere del denaro forzosamente estorto ai cittadini attraverso le imposte non è un modello di moralità. Ciononostante – ancora una volta – assisteremo al ripetersi di quel che abbiamo visto accadere negli ultimi 40 anni con la Lega (fu) Nord, con Forza Italia, con l’Italia dei Valori e con l’armata Brancaleone degli accoliti di un comico genovese (non ce ne voglia Monicelli cui è stata risparmiata la pena di vedere l’Italia nel suo attuale deplorevole stato). Al confronto dei moderni epigoni l’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini si erge come un gigante del pensiero filosofico-politico.
Non a caso, il Movimento Libertario ha preso subito le distanze, a dicembre del 2020, da Umberto Carriera (vedi qui), il ristoratore che per primo ha dichiarato che il suo vero interesse non era tanto continuare a fare l’imprenditore, ma trovare una collocazione in politica, oggi confermata dalla collaborazione con Vittorio Sgarbi e dalla nascita di “Io Apro al Rinascimento”, o qualcosa del genere.
In questo ultimo anno e mezzo di manifestazioni, peraltro, ho notato una crescente bramosia di politica da parte di coloro che hanno calcato le piazze, ma al contempo ho assistito (evitando però di fomentare polemiche pubbliche) alle scaramucce fra i vari esponenti oggi in odor di candidatura, che prima si abbracciavano come fratelli e sodali uniti dall’inimicizia per il tiranno italiano, per poi mandarsi bellamente a quel paese accusandosi vicendevolmente delle peggiori nefandezze. Prossimamente, costoro li vedrete impegnati in campagna elettorale, appellandosi a voi alla ricerca del voto. La lista di gruppi che hanno frammentato il dissenso e sterilizzato la protesta si va allungando. C’è “Amici per l’Italia” di Mariano Amici, c’è “Alleanza per la libertà” con dentro una parlamentare ex 5 stelle, un attore notissimo ed esponenti di altri movimenti, c’è Ital-Exit del furbissimo Gianluigi Paragone e chissà chi altro ancora. Vedremo, statene pur certi, un fiorire di movimenti e gruppuscoli, ognuno a caccia del proverbiale posto al sole. Purtroppo, le spoglie del bottino non saranno mai abbastanza piccole da scoraggiare il più famelico dei saprofagi.
In questi due anni, e ciò mi rallegra, dal Movimento Libertario, e dal sottoscritto in particolare, alcuni statalisti di stampo comunista hanno preso le distanze per una battaglia del passato (che non rinnego nel merito, ma dal cui protagonista abbiamo preso ogni distanza possibile ed immaginabile) relativa al diritto di seminare mais biotech. Il comportamento di queste macchiette della libertà ha semplicemente confermato l’abisso che le separa dal Movimento Libertario. Chi rinnega la proprietà e la libertà non avrà remore, una volta installato sulle cadreghe giuste, a comportarsi come un Conte o un Draghi qualsiasi e rinchiudervi in casa, o in cella. Chi non ha compreso che il problema è l’esistenza del potere e non la modalità del suo esercizio non può essere nostro compagno di strada e, soprattutto, non contribuirà a migliorare le cose, ove mai questo scopo sia ancora raggiungibile.
Detto ciò, non vi nego che anche il sottoscritto è stato interpellato in merito all’opzione politica, ma chi mi conosce sa bene quale sia sempre stata la mia risposta in merito. Soprattutto il nostro presidente, Alessandro Fusillo, che s’è costruito – meritatamente – una platea di seguaci di decine di migliaia di persone è stato interpellato in merito e, a tal proposito, il Consiglio di Amministrazione del Movimento Libertario s’è riunito per discutere dell’argomento ed è giunto alla seguente conclusione:
1- Il Movimento rivendica “mani libere” ed appoggerà chiunque si avvicini nel modo più credibile e promettente al nostro scopo che è semplice: ridurre nel breve e medio periodo (minarchico) ed eliminare nel lungo periodo (anarco-capitalista) il potere coercitivo dello stato. Perseguiamo una società fondata sul consenso e la pace che sono i corollari della libertà e della proprietà che a loro volta derivano per logica necessità dal principio di non aggressione. Saremo, quindi degli opportunisti politici: sosterremo quanto riduce il potere coercitivo e la presenza confiscatoria dello stato, ma non ingannatevi sui nostri scopi. Vogliamo, nel più breve tempo possibile, uno stato minimo che abbia in sé i mezzi giuridici per la sua totale abolizione. I limiti che intendiamo imporre a qualsiasi azione di stampo collettivista dovranno essere invalicabili.
2- In questo senso e con questo compito il Movimento Libertario delega Alessandro Fusillo a dialogare con chiunque in merito ad una futura collaborazione politica da parte del Movimento stesso.
3- Le condizioni per una eventuale collaborazione sono:
- a- Che si concretizzi un unico fronte coerentemente liberale;
b- L’unico punto del programma di questo fronte sarà la presentazione, su mandato popolare, di un disegno di legge costituzionale per dar vita ad un’assemblea costituente;
c- L’assemblea costituente non sarà libera ma avrà un mandato preciso e vincolante: ridurre il potere dello stato e ripristinare la libertà;
d- L’obbiettivo sarà quello di un programma politico minarchico a breve termine ed AnCap a lungo termine.
In sintesi: il Movimento Libertario continuerà a rimanere ai margini dell’agone parlamentare (la sua missione non è quella di entrare in politica col suo simbolo), ma offre la sua disponibilità – sulla scorta di quanto sta facendo Javier Milei in Argentina – per dar vita ad un sodalizio, ad una federazione politica se preferite, disposta a rifondare l’Italia su basi costituzionalmente nuove ed irreversibili, in cui il diritto di secedere sia garantito, la proprietà privata sia sacra e le libertà individuali non siano mai più messe in discussione.
Nel giorno delle Idi di marzo, anniversario dell’uccisione di uno tra i primi dittatori che hanno afflitto la storia del nostro paese. Sic semper tyrannis.
Grazie per tutto quello che hai fatto Leo. Sei una solida certezza in questo dissennato paese. E questo non è poco!
Grazie a te, grazie per la tua sincera amicizia.
Carriera (nomen omen) non ha capito nulla, con Sgarbi non va da nessuna parte.
Se vuole fare carriera in politica deve scegliere o il solito Pd (e non si sbaglia mai) oppure quello che di turno è l’antagonista del momento (ora Meloni, prima Grillo, Salvini, Silvio…) Studiare il curriculum di prostitute politiche scafate e di gran fiuto (come la Lorenzin) può essere di aiuto.
Date a Cesare quel che è di Cesare
VENTRITRE’ COLTELLATE!
Grazie per tutto quello che hai fatto, Leonardo. Sei stato una luce in questi due anni di follia statalista, un faro di libertà in questa tempesta che da due anni ha fatto tante vittime.
Grazie a te, a tutti voi amici veri e sinceri, a tutti i sostenitori ed a uno straordinario CDA che ha davvero fatto fare il salto di qualità al NOSTRO movimento.
Puro buonsenso.