La maggior parte dei conflitti e della sofferenza umana è dovuta allo Stato, ovvero al credo nell’autorità. Le peggiori atrocità e i più vasti crimini di massa sono il risultato dell’obbedienza a una autorità, di cui si rispettano regole e leggi che molto spesso non sono patrimonio né dell’etica né della morale di un popolo.
Più che mai oggi si delegano allo Stato atti immorali che ciascuno di noi non commetterebbe, anzi lo Stato è diventato addirittura il mezzo con cui espandere, attraverso il processo politico, questa aggressione intermediata verso il prossimo.
Con Giacomo Zamagni andiamo al cuore e alle radici di questa pericolosa superstizione che, alla luce dell’esperimento socio politico economico del covid, se vogliamo di fatto una terza guerra mondiale dichiarata ai cittadini, rischia di provocare per l’ennesima volta danni devastanti e un numero di vittime elevatissimo.
L’ospite della puntata
Giacomo Zamagni, 30 anni, lavora come direttore creativo in un’azienda informatica. Si occupa della creazione di contenuti per il movimento libertario e ne gestisce i social e il sito internet insieme a Leonardo Facco.
Grande Francesco!, e anche Giacomo ovviamente.
Risentire in azione il podcast mi ha fatto piacere e ridato energia.
Aggiungerei che la “divinazione” dell’autorità è conseguenza del fatto che molti di questi credenti si sentono inferiori ed incapaci rispetto ad essa.
Basterebbe veramente poco per dissacrarla, basterebbe imparare a guardare la realtà dei suoi risultati e confrontarla con l’illusione delle sue promesse.
Potenzialmente tutti noi possiamo essere obbiettivi ed è tanto più facile quanto più siamo onesti con noi stessi. Si inizia da lì. E più lo si inizia a fare, più la “divinazione” per l’autorità svanisce e diventa ingiustificata.
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libro consigliato: “La più pericolosa delle superstizioni” di Larken Rose
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complimenti Giacomo e Francesco e grazie per il Vostro prezioso lavoro.
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