di NUKE
Quello che mi è chiaro della teoria libertaria è che non si tratta di una ideologia, ma al massimo di una filosofia di vita basata sul buon senso. Dato che il suo fine è la libertà individuale, chiaramente ognuno interpreterà la filosofia a suo modo.
Quello che mi piace è che come filosofia si pone il problema di limitate le inevitabili sopraffazioni, ovvero il “cane mangia cane” insito nella natura umana.
E, visto che al mondo siamo miliardi con miliardi di modi di pensare, spesso in contrapposizione, immagino che l’unico modo di realizzare questa “filosofia” sia nell’ambito di piccole comunità di persone che condividono gli stessi ideali e hanno lo stesso background culturale. Il peggior nemico dei libertari, quindi, è lo stupido minchione di sinistra che ciancia di concetti idioti che non è in grado di capire. Multiculturalismo, uguaglianza e accoglienza del diverso da te.
Implicitamente tutti concetti che distruggono la possibilità di creare comunità coese e indipendenti. Al fine di creare un popolo di bestioni ignoranti, senza famiglia e senza neanche un sesso ben definito, pecore schiave della loro stessa ottusità che vivono solo per fare da pasto per il lupo-guardiano.
Bravo Nuke.
In un piccolo testo, un concetto grandissimo.
Impedire l’esistenza dello stupido è una forma altrettanto stupida e inutile dirigismo, è come impedire alla merda di sporcare le mutande.
Gli stupidi sono tutti coloro che in un ambito o in un altro parlano e agiscono senza sapere realmente ciò che fanno.
E a turno talvolta agli occhi degli altri lo siamo.
La condizione umana si fonda sulla sostanziale ignoranza e fallibilità.
Non è chi sbaglia in maniera che pare stupida ai nostri occhi, ma piuttosto chi sbaglia ritenendo di non dover portare la conseguenza delle proprie azioni sul proprio groppone ad essere oggetto bersaglio del nostro stigma.
Di uno stupido così non si può avere tenerezza perché cresce, pasce e insegna l’irresponsabilità.
Si può distribuire un carico di oneri e responsabilità tranquillamente senza bisogno di imporlo coercitivamente .
Chi lo fa volontariamente bene e gli altri si fottano. Il si fottano è un essenziale corollario.
Quanto alle pecorelle che cercano la protezione del pastore dall’incomodo rischio di venire aleatoriamente sbranate dal lupo rammento il fatto che detto rischio non vale la certezza della macellazione per ragioni commerciali del buon custode.
Se le pecore non lo capiscono si fottono da sole, non c’è bisogno di “mandarcele” in quel posto, ci vanno per conseguenza.
Ogni pietà è sprecata ed inutile.
Il vantaggio di ogni civiltà dipende dalla compatibilità delle azioni passate che hanno concorso a produrlo.
La capitalizzazione di beni e conoscenza può avvenire solo se l’habitat normativo prevalente ha rispettato la libertà e la proprietà in maniera marginalmente superiore rispetto agli esiti delle cicaleggianti istituzioni degli stupidi.
Non è nemmeno filosofia…o buon senso…è solo rigore di logica.