DI GIOVANNI BIRINDELLI
Notizia pessima per chi ha a cuore l’unica idea astratta di legge incompatibile con le ‘leggi’ razziali: “l’articolo 86 della ‘legge’ [di bilancio, virgolette mie] inserisce la «materia fiscale» tra gli altri «importanti obiettivi di interesse pubblico generale», per i quali si può derogare al Codice della Privacy. L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza avrebbero così mano libera per incrociare le banche dati fiscali con l’archivio dei rapporti finanziari.” (corriere.it).
Dalla schiavitù alle ‘leggi’ (e persecuzioni) razziali, i peggiori crimini compiuti dall’uomo sono stati fatti legalmente in deroga a principi altrimenti generalmente accettati.
Il fatto che questa deroga (come tutte le ‘leggi’ fiat, del resto) sia arbitraria di per sé fa sì che le deroghe che lo stato si concederà rispetto alla civiltà (con cui la sua stessa esistenza è in contraddizione) saranno sempre maggiori, come la logica impone e la realtà ci permette di osservare. Aspettarsi il contrario è come aspettarsi che gettandosi da una scogliera si possa volare invece che schiantarsi fra le rocce.
Il fatto che questa deroga possa essere fatta per ‘legge’ ordinaria in barba alla costituzione (art. 15: “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili”) dimostra che la costituzione oramai non è nemmeno più la cintura di castità di cui chi la indossa mantiene le chiavi (De Jasay), ma un vibratore.
Urge spostare i conti correnti fuori dalla UE, e buttarsi nelle crittovalute.
Urge denuncia al tribunale penale dell’aia per genocidio del ceto medio e dei lavoratori autonomi
Urge ribellione aperta a questi scalmanati, assetati di sangue dei propri sudditi!!!