In Anti & Politica, Economia

DI ANTONINO TRUNFIO

Rosa Parks, divenuta famosa per aver rifiutato nel 1955 di cedere il posto su un autobus a un bianco; Martin Luther King, arrestato per aver guidato il boicottaggio della compagnia dei trasporti pubblici di Montgomery, in Alabama; Ghandi, nel 1908 subisce la sua prima carcerazione in Sudafrica, a seguito di una protesta non violenta, in cui aveva invitato i suoi seguaci a rifiutare di essere schedati; Don Lorenzo Milani contro il servizio militare obbligatorio scrive ai cappellani militari “l’obbedienza non è più una virtù”; il beato Federico Ozanam che definì nel 1848 l’imposta progressiva sul reddito un crimine; Nathan Sharansky, dissidente ai tempi dell’URSS, 9 anni di gulag in Siberia.

L’Italia paese popolato da milioni di indifferenti, acquiescienti, consenzienti, e dai sostenitori attivi e beneficiari diretti della democrazia parlamentare, del suo apparato e delle sue regalìe e mazzette, del suo welfare, ha bisogno come il pane di dissidenti. In parlamento un tempo c’erano le opposizioni, poi si è passati alle alternanze, edulcorato termine per definire bande rivali di ladri che a fasi alterne si avvicendano al governo per rapinare le minoranze del momento, e finendo così di immiserire tutti, mandando nel baratro un’intera nazione. La democrazia, è un sistema autoreferenziale, ammette solo i democratici, quelli che non mettono in dubbio le sue radici malefiche e totalitarie.

I dissidenti non vanno in televisione, di essi non parlano i giornali; la stampa e i media tricolore infatti non hanno dissidenti al loro interno, non fanno dissidenza, per quello che possono inondare h24 l’etere di valanghe di letame, in caso contrario la democrazia li eliminerebbe all’istante. I dissidenti vengono silenziati, ignorati, derisi e considerati dei visionari. Ai dissidenti l’invito più garbato che viene rivolto è di andarsene a vivere su un isola deserta. Il dissenso e i dissidenti sono i veri nemici del sistema, dello stato, dei suoi apparati. E’ stato cosi anche per Luther King, per Gandhi e tutti gli altri dissidenti della storia. Oggi tuttavia, tutti nessuno escluso, compresi i democratici in servizio permanente effettivo di cui l’italia pullula maledettamente, devono tutto a costoro.
Ecco cosa manca a questo paese: i dissidenti e il dissenso.

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Showing 6 comments
  • vetrioloblog

    Ogni tanto si vota e ci sorbiamo regolarmente le promesse “meno tasse per tutti” e “pagare meno pagare tutti”, accompagnate da solenni impegni a fantomatiche riduzioni della spesa pubblica. Dopo le elezioni, passata la festa, gabbato lo santo.

  • Giovanni

    Oggi sono andato al ristorante con la mia famiglia. Eravamo in 6, conto 240 Euro. Niente ricevuta e con lo scontl 200. Stato Italiano crepa!

    • leonardofaccoeditore

      applausi!!!!

    • fabio

      bravo !!

  • Malgaponte

    Purtroppo tutti conosciamo l’italico detto: “con la Franza o con la Spagna l’importante è che se magna”.
    Conosco tantissime persone che ne hanno piene le scatole di questa falsa democrazia che è diventata solo statalismo ed è effettivamente vero che servirebbero dissidenti e disobbedienti ma chi ha il coraggio di agire quando c’è una massa di pecoroni che, come nel medioevo, sarebbero i primi a insultare e sbeffeggiare chi verrà severamente punito per avere osato di contrastare lo statalismo.

  • Alfonso Rossi

    Sante parole! È impressionante la diffusione dello stolido assoluto conformismo delle menti ancora prima che delle azioni. C’è enorme bisogno di dissidenti e disobbedienti, civili e incivili.

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