DI FAUSTO BAROSCO
Il 21 ottobre 1997 i giornalisti di una rivista svedese fanno fare il test dell’alce alla neonata Classe A della Mercedes ( la prova consiste nello sterzare sino a fine corsa, prima da un lato, poi dall’altro, senza agire sul freno, né togliere il piede dal gas a 60 all’ora), è un test estremo e criticato da molti, per i quali tali condizioni non si verificano mai.
L’auto si ribalta e l’incidente ha un eco mediatico mondiale: la Classe A ha un difetto di centraggio del baricentro.
Mercedes richiama le auto già consegnate e le modifica, così come le successive, montando ruote più larghe, irrigidendone l’assetto e, montando di serie il controllo elettronico di stabilità, l’Esp – Electronic Stability Program – che sino ad allora era riservato alle ammiraglie.
Questo è quanto è successo con il capitalismo, la libertà di stampa e la concorrenza del libero mercato.
Nessuno ha nascosto la testa sotto la sabbia, si è evidenziato un problema e lo si è risolto.
Il 26 aprile del 1986 avviene il disastro di Chernobyl perché a capo della centrale nucleare c’erano persone incompetenti che ricoprivano quei ruoli per motivi politici,la centrale ( come tutte le altre ) era fatta male perché farla bene costava troppo. Le notizie scientifiche sui problemi ai reattori furono cancellate dal KGB per cui nessuno poteva immaginare che schiacciare il bottone rosso anziché salvare una centrale voleva dire far esplodere una bomba nucleare.
Le centrali sovietiche non superarono mai il loro “test dell’alce” e chi sapeva venne isolato e zittito, perché il socialismo è perfetto, quindi gli errori non ci sono, se ci sono si fa finta che non ci siano e, se serve, una pallottola alla tempia e una gita in Siberia risolvono tutto.