DI SILVANO CAMPAGNOLO
Secondo la vulgata”anti armi”, la leggerissima liberalizzazione all’acquisto di armi per la difesa personale, da poco approvata dal parlamento, farà si che una pletora di mentecatti, incapaci di intendere e di volere, andrà in armeria a comperarsi armi di tutti i tipi, senza sapere come usarle, senza sapere come tenerle pulite ed efficienti ed ovviamente senza aver mai sparato e senza bisogno di andare al poligono a sparare. Questa marmaglia di cretini armati, si scontrerà contro banditi ladri e rapinatori armati ed esperti, che vanno al poligono 3 volte a settimana, e nello scontro, i mentecatti si auto uccideranno per incapacità di maneggiare le armi.
Ora, cari anti armi, posso chiedervi una cosa? Ma veramente pensate di essere solo voi intelligenti e capaci eventualmente di imparare a maneggiare un’arma qualora non lo aveste mai fatto? Davvero avete questo complesso di superiorità cosi stupido e miserabile? Davvero pensate che quando la gente avrà in mano le proprie armi, sarà una carneficina dietro l’altra in quanto tutti usciranno in strada a sparare ad cazzum? Sapete cosa mi fa pensare questa vostra propensione ad addossare agli altri tali colpe preventive? Mi fa pensare che i primi ad uscire in strada a sparare a destra ed a manca se aveste un’arma, sareste voi stessi. Ergo per paura di voi stessi, volete obbligare anche gli altri alle vostre stupide regole.
Vi ricordo che le maggiori “mass shooting” (sparatorie di massa, VEDI QUI) negli USA (VEDI QUI) come nel resto del mondo, sono stati fatti in luoghi “gun free” cioè “liberi dalle armi”. e difatti i malviventi non hanno avuto problemi a massacrare una sacco di gente inerme. Dove invece le armi erano libere, gli unici a rimetterci la pelle sono stati i terroristi attentatori.
Ricordate una cosa, nel momento in cui vi ritroverete dentro casa un rapinatore armato, tutte le statistiche di omicidi di qualsivoglia istituto non vi serviranno che a pulirvi il culo.
“Piu armi = piu omicidi” (cit.)? Si certo, ma la differenza sta nel fatto che con più armi muoiono anche i malviventi, non solo la gente inerme.
Certo in un paese dove non ci sono automobili, non ci sono neanche morti per incidenti stradali. Ma non è un buon motivo per vietare le automobili.
Le armi sono un diritto inalienabile e basta.
Tra parentesi non c’è stata alcuna sparatoria a Sandy Hook. È una montatura con tanto di crisis actor. Gene Rosen per esempio dimentica la sua battuta ed esaspera il cameraman (00:19).
https://www.youtube.com/watch?v=4tiEGwhyjLg
La mano del simbolo si trasforma in una pistola che dà l’idea di un vecchio arnese da collezione ad avancarica.
I disegnatori bravi erano finiti?
Ma siamo sicuri che l’opposizione alla detenzione delle armi dipenda dal timore dei “dei ben pensanti” per l’incolumità dei cittadini? Non è che nella realtà lor signori temono che i poveri cittadini, esasperati dalla loro idiozie, si potrebbero ribellare al loro potere!
Antonio
La normativa texana andrebbe mutuata al 100%.
Le norme approvate sono un aspirina ad un malato con la polmonite.
palle:
In uno studio del 2015 su dati di FBI e dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), per esempio, ricercatori del Boston Children’s Hospital e della Harvard University hanno riferito che le aggressioni con armi da fuoco erano 6,8 volte più comuni negli Stati con più armi in assoluto che in quelli con meno armi di tutti.
Sempre nel 2015, un’analisi combinata di 15 studi ha trovato che le persone che hanno un’arma da fuoco in casa hanno una probabilità quasi doppia di morire assassinate rispetto a chi non le ha.
Alla fine degli anni ottanta e nei primi novanta, Arthur Kellermann, oggi all’Uniformed Services University of Health Sciences, e colleghi hanno pubblicato diversi studi che suggeriscono che omicidi e suicidi siano più
comuni fra coloro che hanno armi in casa. I rischi erano espressi come rapporti incrociati (odds ratio): valori maggiori di 1 indicavano che c’erano più vittime tra chi aveva armi in casa rispetto a chi non ne aveva. I valori presentati indicavano un aumento del rischio. Per esempio, per le case in cui c’erano armi per autodifesa, il valore di 1,7 indicava un rischio del 70 per cento in più di essere assassinati in casa.
Nel 2003 Douglas Wiebe, ora all’Università della Pennsylvania, e colleghi hanno effettuato uno studio analogo confrontando il possesso di armi fra 3679 vittime di omicidio o suicidio e 21.619 non vittime dalle caratteristiche simili. I ricercatori hanno potuto raccogliere più informazioni su ogni soggetto, correggendo così i fattori di rischio in
modo considerare con precisione altre variabili.
In un lavoro pubblicato nel 1995, Gary Kleck della Florida State University e Marc Gertz hanno chiesto a 5000
statunitensi scelti a caso se l’anno precedente avessero usato, loro o un altro familiare, un’arma per autodifesa. Circa l’1 per cento ha risposto di sì, e i ricercatori hanno estrapolato la percentuale alla popolazione totale, arrivando a 2,5 milioni di casi all’anno di uso difensivo di armi.
Nel 2015 David Hemenway della Harvard University e colleghi hanno vagliato i dati della NCVS trovando che i casi di uso erano assai meno di quelli riferiti da Kleck e Gertz. La ricerca del 2015 ha coinvolto circa 14.000
persone, tutte vittime accertate di crimini, contrariamente al lavoro di Kleck. Le conclusioni indicano che l’uso delle armi per autodifesa è decisamente raro.
Gli Stati Uniti hanno un problema con la criminalità nera, non le armi.
http://www.unz.com/runz/race-and-crime-in-america/
Non è stata approvata nessuna “leggerissima liberalizzazione all’acquisto di armi per la difesa personale”.
E’ stata presentata una proposta di legge per alzare il limite di 7.5 joule per il libero acquisto di armi sportive ad aria compressa, limite ridicolo e inferiore a quello di molti paesi europei.
Ma le armi ad aria compressa non servono a niente per la difesa personale sono armi sportive.
Questo per precisione.