Bitcoin ed Ethereum hanno perso il 60–70% del loro valore dall’inizio del 2018. La capitalizzazione massima del mercato è passata da 800 miliardi a 200 miliardi.
Che grande bluff, che bolla, che mercato ridicolo !
Questo è ciò che qualcuno oggi sostiene. E se la ride.
Dopo aver rosicato per non aver approfittato del grande boom delle cryptovalute, oggi si prende una piccola rivincita. Ma è tutto falso.
Falsa era l’euforia del 2017 e falsa è la disforia del 2018.
Se qualcuno percepisce il mondo delle crypto come una attività di trading, non ha capito nulla di questo settore, e rimarrà deluso.
Finché valuteremo i corsi delle principali cryptovalute “contro dollaro”, saremo sempre poca cosa.
Tutto il mercato delle crypto cuba 200 miliardi di dollari, tutto l’oro del mondo è stimato in 7.800 miliardi, tutti i mercati azionari del mondo cubano 73.000 miliardi, tutta la moneta fiat del mondo si suppone sia circa 100.000 miliardi, e tutti i prodotti finanziari del mondo … nessuno lo sa.
Quindi di cosa stiamo parlando? Di una mosca in una stanza che può essere sbattuta in una parete se qualcuno inavvertitamente (o volutamente) apre una finestra.
Le grandi lobby finanziarie possono fare quello che vogliono di questo minuscolo mercato, ma nessuno potrà fermare la tecnologia.
Certo a tutti fa piacere che i valori delle crypto “salgano”, ma confondere il trading con la tecnologia e come confondere il prezzo con il valore.
Il mondo è all’alba di una rivoluzione, al pari di quella di Internet, o del telefono, o della televisione. La novità sta nel fatto che chiunque può creare un’informazione digitale e spedirla nel mondo senza temere che venga duplicata, cancellata o modificata. Si può creare il denaro, si possono creare gli asset finanziari o i certificati. E lo può fare chiunque, senza intermediari.
Nel 2016 ho scritto nel libro Crypto Economy: tutto finirà in una grande bolla, ma la tecnologia cambierà il mondo. E così è.
Cambia tutto, ma qualcuno non se ne accorge perché fa trading e pensa alla Lambo. Il che è lecito: ognuno fa ciò che gli pare. Ma l’importante è non confondersi e non confondere.
E se qualcuno pensa che ci vogliano i soldi per cambiare il mondo si sbaglia, piuttosto è cambiando il mondo che si fanno i soldi. È una questione di idee, e il denaro segue le idee.
Nulla di nuovo quindi. Sembra tanto strano solo perché gli influssi delle ideologie e della politica si sciolgono davanti a tanta disarmante essenzialità.
Il nuovo è quindi una riscoperta di antica aurea saggezza e pratica con gli steroidi offerti dai nuovi mezzi.