di MAURO MENEGHINI
Il libertarismo si trova in una vera e propria bolla, di cui molto e molti parlano, ma pochi fanno e di conseguenza si comportano.
Grandi discorsi di filosofia, di etica e di morale s’alzano dai tavoli delle cene e dai convivi libertari, dalle tastiere quando si trattano argomenti come il possesso delle armi, il furto fiscale, l’autodeterminazione e l’autodifesa. Ma come un gruppo s’alza dal tavolo o dalla sedia per tradurre le parole in fatti e diventare operativi ed attivarsi contro la politica ed i burocrati dell’intrventismo militare, delle migrazioni costrette, del decadimento etnico-culturale, a cui sono costretti i popoli europei da parte di altre culture e prenderne conseguentemente posizione, ecco alzarsi i guardiani della sorgente libertaria che col il ditino alzato avvertono “di guardarsi e stare ben attenti da chi cominci” o dalle possibili sovversione “di destra” allineandosi perfettamente ai signori del mainstrem di sinistra (che tanto per confondere ulteriormente le idee si stanno facendo chiamare “libertarian”); perchè se i libertari sono vittime della sovversione di sinistra sembra si tratti di un argomento troppo triviale. E per non sbagliarsi li prendono a braccetto.
Fatto è che molti libertari da fonte battesimale privatamente, nei circoli privati insomma, si lamentano dello Stato ladro, cinico e baro, dei burocrati, dei politici la cui morale è un gradino sotto la moralità dei pedofili, dell’invasione di profughi e sfollati. Poi, pubblicamente, sulle reti sociali li vedi relativizzare i loro punti di vista, provare in qualsiasi maniera ed in qualsiasi condizione ad ingraziarsi il relativismo pseudo-filantropico senza spina dorsale e vile.
E a questo punto preferisco qualsiasi destrorso romantico a quel tipo di libertari, preferisco il credente all’ateo, qualsiasi idealista a qualsiasi nichilista, qualsiasi attivista coerente ai teorici. Preferisco di molto quelle persone con una posizione politica chiara e coerente a qualsiasi secchione libertario la cui bussola ha perso il Nord.
Ma tanto… Tuttovabene dicono!