DI MAURO GARGAGLIONE
Mi sembra l’eterna lotta tra la paura di essere liberi, che comporta la fatica di decidere e il peso di assumersi le proprie responsabilità che ci fa desiderare un’entità superiore che ci prescriva minutamente come regolare le nostre vite, contro la constatazione evidente, anche se negata a parole, che senza la libertà individuale e il perseguimento della “propria” felicità, in qualunque modo appaia a ciascuno di noi, titolare del suo catalogo personale di sogni, ambizioni e priorità, si tornerebbe indietro alla miseria e alla barbarie.
Non siamo le uniche creature incapaci di provvedere a sé stesse una volta venute al mondo. Anche molte specie animali sono come l’uomo (prole inetta la definiscono gli etologi), solo che come pedaggio all’intelligenza unica nel creato di cui disponiamo, sembra che la natura abbia messo un virus nel meccanismo che regola il passaggio da cucciolo ad adulto. Per l’essere umano spesso non funziona bene. E così capita che l’intelligenza venga usata per giustificare e raffinare il modo di far accettare alle persone che ci deve essere qualcuno che deve regolare le loro esistenze.
Lo Stato, laico o confessionale che sia, è l’effetto di questo infantilismo non superato. Chi dice – Ci vuole una legge – oppure – C’è un vuoto normativo che bisogna colmare – sta in realtà chiamando la mamma o il papà. Se lo si fa notare ti viene detto che senza i genitori i bambini si picchierebbero e si ruberebbero i giocattoli. L’infante vien fuori con la sua logica. Che non è del tutto sbagliata. Ma è la logica dell’infante.
Il fatto è che se non scatta il meccanismo di rifiuto della potestà genitoriale, l’umanità non può andare avanti. Lo statalismo è una patologia della crescita individuale, utilitaristicamente maneggiata da chi vuol fare il genitore con la forza.
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Internati con la forza, sicuramente no. Se alcuni di loro scegliessero spontaneamente di curarsi, sarebbe meglio. Alcuni, perché se il socialismo può indurre e produrre patologie non è detto che tutti si ammalino. Spesso si è socialisti per ignoranza ma non necessariamente fanatici. Più che internarli occorrerebbe isolarli ed emarginarli politicamente, magari attraverso l’indifferenza.
Io ritengo che il socialismo sia un’ideologia malata che produce e induce patologie psicologiche e talora psichiatriche.
Il socialismo fornisce gli attrezzi per allenare il peggio della natura umana.
I socialisti andrebbero quindi internati in un ospedale psichiatrico, immagino…
“Nell’uomo, dati alcuni vincoli biologici (fra cui l’estrema socialita’ della specie, e l’estrema lunghezza del periodo delle cure parentali, appunto), per il resto e’ assolutamente predominante la cultura.”
E le prove di questo ambientalismo radicale dove sono? La somiglianza tra parenti è pura finzione?
Si’, a meno che non si abbia come riferimento i libri su cui si e’ formato il Dr. Mengele.
Di solito l’antirazzismo serve per coprire uno sciovinismo etnico minoritario.
Vero che molti antirazzisti sono poi altrettanto, se non di piu’, razzisti in campo ideologico-culturale, ma in questo caso due rovesci non fanno un diritto. In realta’ forse i razzismi sono tutti ideologico-culturali, la ricerca delle differenza genetica ad esempio, a cosa serve se non a fare risaltare, per pura scelta ideologico-culturale, l’importanza dei caratteri su cui ci si concentra, attribuendo al proprio gruppo quelli giusti e al nemico quelli sbagliati? Perche’ non concentrarsi sulle somiglianze, invece che sulle differenze? Ci sono sempre sia le une che le altre. Alla fine si tratta di una scelta ideologico-culturale, resa necessaria probabilmente dalla caratteristica antropologica-tribale che nessun gruppo sociale sta coeso se non ha un nemico, reale o immaginario, su cui concentrare gli strali. Lo fanno tutti, anche in questo blog. In politica nessun partito sta unito se non ha un nemico da combattere, e se non ce l’ha, comincia a combattere al suo interno dividendosi in sottotribu’ in conflitto. Il tribalismo e’ la forma specifica dell’associazionismo umano, e lo puo’ essere benissimo su base culturale e non razziale in senso stretto, anzi di solito lo e’. Se in questo gruppo scrivesse un libertario di colore, verrebbe espulso, mentre un fascista bianco verrebbe accolto a braccia aperte? (cosa che peraltro, almeno nella seconda parte, succede, con buona pace delle “comunita’ volontarie”)
Ovviamente l’uomo è condizionato dalla cultura che lo circonda. Ma ciò non significa che la cultura non sia essa stessa condizionata da caratteristiche fisiologiche innate degli uomini che la creano.
La teoria coesiste con il mondo empirico.
Punto di vista molto interessante per spiegare lo statalismo ed il collettivismo.
Mi ricordo anche che, dal punto di vista evolutivo, si spiegava la dicotomia individualismo/collettivismo con la capacità o meno dell’individuo di affrontare lo stress.
Se e’ per questo, lo stress massimo e’ quello che si ha nei rapporti sociali.
La frequenza allelica del 5HTTLPR cambia a seconda della popolazione. È possibile che differenze dei livelli medi di seratonina tra diverse popolazioni condizionino la tendenza all’individualismo.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2842692/
“serotonina”☺
Articolo che mi pare finisca per dimostrare il contrario di quello che suppongo si prefiggerebbe.
L’uomo non e’ l’unico animale la cui prole necessita di cure, ma e’ quello la cui prole necessita di una mole di cure che non ha neanche lontanamente paragone in nessun’altra specie.
La caratteristica principale dell’uomo e’ la “neotenia” (c’ha pure un nome) , cioe’ il mantenimento di caratteri infantili per tutta la durata della sua vita (fra cui l’elasticita’ mentale e la capacita’ di apprendimento).
L’uomo e’ un essere essenzialmente sociale perche’ da solo e’ il piu’ debole, inetto e indifeso degli animali, e si sarebbe estinto da subito.
E se in tutte le culture c’e’ una qualche forma di religione con degli dei (di solito “statalistici”!) che influenzano, dirigono e comandano ci sara’ un motivo.
L’uomo, degli animali, e’ quello piu’ “programmabile”, e in quanto tale e’ alla continua ricerca di un programma che gli dia delle istruzioni e lo animi (statalista o libertarian poco cambia)
Sopra intendevo commentare l’articolo principale, non il link sulla serotonina.
L’articolo sulla serotonina boh, non mi pare per nulla convincente, mi sembra arte dell’arrampicamento sugli specchi per arrivare alla tesi precostituita, come sono sempre gli “studi” sul determinismo biologico che evidentemente ti piacciono tanto (servono anche questi a dare una forma di sicurezza, di certezza come puo’ fare una religione o uno “stato mamma”). Nell’uomo, dati alcuni vincoli biologici (fra cui l’estrema socialita’ della specie, e l’estrema lunghezza del periodo delle cure parentali, appunto), per il resto e’ assolutamente predominante la cultura.
Condivido totalmente