DI MAURO GARGAGLIONE
Non si è mai verificato che un popolo abbia delegato alla politica il potere con successo, in cambio della garanzia di prosperità.
La prosperità dei popoli discende dalla laboriosità e dall’ambizione dagli individui che li compongono, mai dalla politica. Dalla politica discende la prosperità dei politici e dei gruppi che li sostengono.
Se non sono le persone a tenere il guinzaglio a strozzo alla politica, la politica lo metterà alle persone. A quelle, in particolare, che devono lavorare e pagare le tasse per mantenere i politici e i loro gruppi di sostegno.
Lo Stato, sostengono i teorici dello Stato minimo, dovrebbe essere solo lo strumento di protezione della vita, della libertà e della legittima proprietà a disposizione delle persone, niente di più (o poco di più).
Ma anche questa è una grandissima illusione, l’illusione cioè, che un’agenzia unica di sorveglianza, pensiamo a una mega agenzia di guardie giurate in regime di monopolio, possa, in assenza di concorrenti, continuare a fare gli interessi dei clienti.
Completo il pensiero di Nextein e penso che concorderete. Se tu trovi di fronte ad un’illegalità diffusa, ti arrangi, tipo “Non ti preoccupare! Il parcheggiatore (abusivo) è amico mio!”
Un branco di parassiti ci rende tutti più poveri, distribuendo moltissime briciole a molti ed una bella fetta della torta a se stessi. E i più si adattano, cercando di rimediare subito qualche briciola in più, perché per cambiare tutto subito è impossibile.
Così vedi categorie di ogni genere mendicare agevolazioni fiscali, esenzioni, contributi a fondo perduto, mutui agevolati e chi più ne ha più ne metta. In una guerra di tutti contro tutti in cui ciascuno pensa di aver vinto la sua minibattaglia corporativa e tutti perdono la guerra (tranne chi manda avanti il carrozzone).
https://vetrioloblog.wordpress.com/2017/03/30/i-capponi-del-terzo-millennio/
(da “I promessi sposi”): Agnese levò i quattro capponi dalla stìa, riunì le loro otto gambe, le strinse con uno spago e le consegnò a Renzo, il quale se ne andò fremendo per la sua disgrazia. Lascio poi pensare al lettore come dovessero stare quelle povere bestie, legate e tenute per le zampe, a capo in giù nella mano d’un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l’alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.
(da Vetriolo): Il governo levò uno a uno i lavoratori dalle loro case, li riunì per le palle stringendole con uno spago e li consegnò all’Agenzia delle Entrate. Lascio poi pensare al lettore come dovessero stare quei poveri contribuenti, così legati e tenuti a capo in giù, nelle mani di un esattore che, agitato da tanta avidità, accompagnava con mille circolari tutte le interpretazioni assurde che gli passavano a tumulto nella mente. Ora pignorava i beni per collera, ora lo mandava cartelle esattoriali per minaccia, e faceva balzare quei poveri disgraziati; i quali intanto si ingegnavano ognuno a chiedere una qualche esenzione fiscale a danno degli altri, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.
Ultimo cappone Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, che in un convegno di Unicredit ha solennemente sentenziato: “sarebbe sbagliato pensare di mettere altre tasse sulle imprese in un momento delicato in cui dobbiamo cavalcare la quarta rivoluzione industriale”.
Gargaglione ha una logica ferrea, fondata su esempi storici innumerevoli.
Gli esempi contemporanei sono ad un livello superiore anche agli esperimenti falliti del comunismo.
Evidentemente la libertà non sta a cuore alla gente che pur si lamenta.
Basta avere l’auto nuova a rate, le vacanze a rate, la casa a rate, la tv a rate, il telefono a rate, la vita a rate, la gabbia a rate.
Tra l’altro, al contrario del minarchico Nozick, David Friedman è un fautore (sia pure gradualistico) dell’abolizione dello stato. Quindi non può essere annoverato tra gli illusi. Ma chi è il consigliere economico, nonché amico di Della Vedova, ritratto nella fotografia a sinistra dell’articolo?
Un parassita del giro IBL, un portaborse inutile
Salve, la ringrazio !
In effetti ieri ero passato dove ero convinto di averla persa ma non trovandola mi sono rivolto ai vigili i quali mi hanno avvisato della cosa e mi hanno inviato ai vigili di Riva.
Grazie della gentilezza
Vito
Quindi anche Nozick o David Friedman sarebbero degli illusi.
Credo comunque siano discorsi d’avanguardia in anticipo con i tempi: qui non circolano più manco la buone idee tutte italiche di Einaudi o le dottrine europee degli austriaci che sono misconosciute, nè si vede una luce in fondo al tunnel.
Per i pensatori libertarians d’oltreatlantico quindi, a meno di salti teporali da film di Zemeckis, non mi riesce di vedere manco il tunnel.
Far uscire lo Stato dalla vita quotidiana, non significa entrare nello Stato per vivere di soldi pubblici. La secessione americana (detta rivoluzione), la fecero i produttori di ricchezza, non i parassiti al soldo di Re Giorgio III.