In Anti & Politica, Economia

camussomontiDI MAURO GARGAGLIONE

Un giorno qualcuno dall’Europa telefona a Napolitano e gli fa: «Senti bene, a noi non ci frega niente di quanto rubate e di quanti parassiti mantenete in cambio di voti, ma una cosa non deve succedere, che continuiate a rubare a prestito, cioè coi bond che vi comprano gli “investitori istituzionali”. Se volete che andiamo avanti a comprarne ci dovete garantire che, almeno sugli interessi, noi non corriamo rischi. Il Colosseo? Piazza San Marco? La cupola del Brunelleschi? Non ce ne frega una mazza, stanno bene dove stanno.

A noi interessano i risparmi dei vostri cittadini. Vogliamo quelli in garanzia. Siccome avete la più grande quota di risparmio privato del mondo ci dovete garantire con quello. Fate come vi pare ma fatelo. Ora per darvi una dimostrazione che noi non scherziamo cominciamo a giochicchiare con una manopolina che agisce sullo spread, così vedete cosa si prova a essere tenuti per una caviglia sospesi a testa in giù da un ponte! -. E che succede?
Subito salta Berlusconi, subito viene nominato Monti, uomo della finanza, prima senatore e immediatamente PdC, a stretto giro si firmano le clausole di salvaguardia e subito si dà carta bianca alla polizia fiscale, senza dimenticare un rimborso immediato di un derivato a Goldman Sachs, due miliardi e mezzo, se ben ricordo. Poi i blitz di Cortina per tranquillizzare la gleba e le tasse sulle barche per terrorizzare il ceto medio. L’IVA sale, e parte la guerra al contante per congelare le “garanzie” di pagamento degli interessi, i risparmi privati, e inchiodarli in banca.

La domanda interna collassa, le aziende chiudono, la disoccupazione esplode ma non interessa. Il target erano i risparmi delle “formichine private”. Altrimenti niente acquisti di titoli di stato e niente stipendi per i parassiti pubblici che votano come si deve (cioè votano – vanno bene tutti – e non si ribellano). La spending review viene secretata e Cottarelli licenziato. Per me è andata pressappoco in questo modo. E finchè c’è da spolpare, alla via così.

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Showing 2 comments
  • Albert Nextein

    Mi pare verosimile.
    Concordo sul fatto che l’emissione di titoli sovrani italiani sia un gioco che sarebbe già rotto se draghi non ne acquistasse a man bassa.
    C’è da considerare che in europa e nel mondo finanziario sanno quali siano le reali condizioni dello stato italiano.
    Cosa che non viene propalata ai quattro venti, né tantomeno ai diretti interessati che sono i sudditi vessati.
    E’ come una cambiale che , nell’empireo finanziario, minacciano di incassare ma che poi non incassano.
    Fanno paura, suscitano allarme, innescano ulteriori spremiture, e via di seguito.
    Senza alcuna risultato però, che le solite fregnacce dei politici nostrani sempre più alla canna del gas.
    Mi chiedi lo 0,2 che sono 3-4 miliardi?
    Te ne offro 1,5 , lo 0,1.
    Vuoi sapere dove prendo i soldi?
    Dal contrasto all’evasione fiscale e da una riduzione della spesa corrente.
    Non ci credete perché la spending review italiana non è seria e perché il fisco già tartassa una popolazione spremuta al midollo??
    Se attivate le clausole di tutela qui salta tutto, perché non abbiamo più soldi, e poi c’è stato il terremoto.
    Emerge che siamo insolventi ed illiquidi.
    Noi facciamo la nostra strada, maggior debito, maggior spesa corrente, maggiori tasse, maggiore burocrazia, minor libertà d’impresa, caos legislativo.
    Tanto possiamo emettere debito e ringraziare draghi che ce lo compera.
    Mandate all’incasso la cambiale, se avete il coraggio.

    Insomma una lotta tra delinquenti senza scrupoli.

  • Antonino Trunfio

    No !! ma che dici Mauro!!! In Europaci sono Missionari di prim’ordine, l’ordine della Divina Previdenza, che non dormono e non mangiano per proteggere e condurre le smarrite greggi d’europa. In itaGlia abbiamo fraticelli e curati di campagna in confronto, ma sono fedelissimi al loro dio lo stato. Anch’essi si occupano delle povere anime dei taGliani smarrite e sempre bisognose di pascoli e pastorelli. Se ne verrà fuori molto male, anzi malissimo. Tanto più è lunga l’agonia tanto più terribile e letale sarà il rantolo finale di un paese trasformato in 70 anni di merdokrazia, in una desolata steppa siberiana

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