Una delle obiezioni più irragionevoli, anzi stupide, rivolte ai libertari quando definiscono lo Stato il nemico numero uno, è che senza di esso gli individui non potrebbero essere protetti dalle aggressioni degli altri Stati. Naturalmente la giustificazione “colta” di questa sesquipedale sciocchezza arriva a stretto giro di citazione: “homo homini lupus”. Lo dice anche il Filosofo, il forte aggredisce il debole. E’ sempre stato così e sempre sarà. Bum!
Se il forte aggredisce il debole, ed è una caratteristica della nostra specie, che aspetta la Francia ad attaccare la Svizzera o l’America a invadere Messico e Canada? Perché la Svezia non attacca la molto più debole Norvegia? E l’Indonesia non invade la Thailandia? Mi sembra che “l’homo homini lupus” in quanto regola faccia troppe volte cilecca per essere considerata appunto una regola e magari pure universale..
D’altro canto disconoscere le pulsioni aggressive dell’animo umano è altrettanto stupido quanto sostenere senza gli Stati a proteggerci l’umanità si estinguerebbe. Vediamo allora quali sono i luoghi in cui le persone sono più sottoposte alle aggressioni dei più forti. Guarda caso vivono negli Stati che impediscono ai cittadini di difendersi, o di organizzarsi autonomamente per difendere le loro proprietà. Viene loro impedito perché, si sostiene, essi devono contribuire a mantenere forze armate e forze di polizia che hanno proprio quello scopo.
Quindi gli italiani, nel nostro caso, devono contribuire a mantenere l’esercito, che ci difende dagli attacchi degli altri Stati, e polizia e carabinieri che ci proteggono dalle aggressioni dei prepotenti sul nostro territorio. Possiamo infatti tutti constatare che attualmente l’esercito italiano è impegnato in molte zone del mondo per difenderci dagli attacchi di cui siamo stati fatti bersaglio nei nostri confini, mentre le forze di polizia rendono sicure le nostre città, ad esempio Napoli o Catania, così che i cittadini possano tranquillamente vivere la loro vita e svolgere le proprie pacifiche attività … nevvero ???
Ma vi rendete conto che la difesa delle persone, della loro libertà di inventare, intraprendere, di creare nuove relazioni con gli altri, di scambiare liberamente i frutti dei propri talenti e del proprio lavoro, non ha nessuna attinenza con lo Stato e con le istituzioni che esso si è inventato le quali, al contrario, scaricano la loro violenza sul cittadino inerme?
E’ scoraggiante con quanta leggerezza anche persone di sane e robuste letture orientate al liberalismo pongano immediatamente le libertà delle persone in priorità due quando si parla di Stato. Non si chiedono se esso è il miglior sistema per proteggere l’individuo, hanno già dato per scontato che lo Stato è una necessità come le vitamine, le proteine, i carboidrati e i lipidi, e ti guardano come uno stralunato vegano che si batte contro la chimica del corpo umano. L’uomo si associa, come osservava Aristotele, ma dal verbo associarsi deriva il sostantivo società, non Stato. E le due cose non hanno niente a che vedere.
Grazie per i vostri chiarimenti
Inutile preoccupazione quella della sanità. L’acqua e il pane non sono forse altrettanto importanti? Occorre forse lo stato per risolvere i problemi dei poveri affamati e assetati? O non sono più efficaci gli interventi volontari? Il settore del volontariato conta in Italia più di sette milioni di persone. Se queste persone non fossero tassate pensiamo a quanto di più e meglio potrebbero fare. E quante in più potrebbero diventare, oltre che quanti meno poveri ci sarebbero. Soprattutto tra gli impoveriti dal fisco. Non si dica che il medico costa più del panificatore perché lo stesso discorso vale per l’architetto, eppure i volontari si occupano anche della gestione degli alloggi ai senza casa.
posto che in primis più un sistema è di libero mercato meno poveri ci sono, e che più sale la libertà economica, più cresce l’aspettativa di vita e migliora la salute..
e posto che la sanità pubblica non si regge in piedi, è un buco nero di debiti, per cui ad un certo punto salterà..
non so dare degli esempi precisi, ma noto una cosa: se esiste una sanità pubblica che vive di tasse e quindi può far pagare poco direttamente ai propri clienti, per una sanità privata che non vive di tasse, diventa impossibile competere sulla stessa clientela, perché dovrà per forza far pagare di più. Ecco che la presenza della sanità pubblica spinge il privato a occuparsi della sanità solo per chi vuole qualcosa in più che il pubblico non dà, ed è disposto a pagare. È una strategia obbligata per i privati in queste condizioni. Lo stesso vale per esempio nella scuola e per chi fa notare che le scuole private sono solo per chi è molto abbiente.
Insomma, non è vero che il privato pensa solo ai ricchi, infatti il privato va dal risotorante di lusso al chiosco per strada, da Peck alla Lidl e per chi non può andare neanche alla LIdl esistono le mense della Caritas. Il che vuol dire che un minimo viene garantito a chiunque, ed anche se la sanità si paga (perchè viviamo in un mondo di scarsità non perchè siamo cinici e avidi) possono sempre pagarla gli altri a chi non può permetterselo.
Ad esempio una volta esistevano le società di mutuo soccorso..
https://fee.org/articles/lodge-doctors-and-the-poor/
faber il sistema sanitario nazionale lo foraggiamo noi cittadini pagando una caterva di tasse per tenerlo in piedi nella sua inefficienza e dispendiosita’ per non aggiungere altre cose, un sistema privatizzato sarebbe piu giusto e logico perche farebbe pagare i fruitori del servizio per quanto effettivamente necessitano senza dispersioni e furti vari per cio che concerne i poveri o chi non ha assolutamente possibilita si potrebbe concepire un fondo su base volontaria finanziato da beneficenza dove ognuno contribuisce per quello che vuole e puo’ funzionerebbe sempre meglio dei sistemi pubblici.
In linea teorica non è difficile mostrare l’irrazionalità dell’istituzione statale, però a volte mi è difficile controbattere a chi per esempio afferma che benché spesso inefficiente il servizio sanitario pubblico offre ai più poveri interventi gratuiti, mentre i privati si farebbero comunque pagare. E si porta l’esempio degli USA. Ecco mi piacerebbe che qualcuno argomentasse in modo inoppugnabile contro questo luogo comune in maniera concreta, con dati ed esempi, perché dal punto di vista teorico ormai credo che i ragionamenti siano sempre quelli.
Lo stato, in base alla mia esperienza, limita le mie libertà legittime.
In cambio impone servizi inefficienti e oltremodo costosi.
Mi impoverisce tassandomi via via sempre di più, introducendo inflazione, limitando la mia capacità di risparmiare e di scegliere.
Si usa dire : ” gli ho dato una mano e si è preso il braccio”.
Questo è lo stato.
Coi nemici mortali non si può essere pietosi o comprensivi.