“La Camera ha approvato un emendamento del Pd … che prevede «l’introduzione di una misura nazionale di contrasto della povertà», denominata «reddito di inclusione»”.
[il nome “reddito di cittadinanza” era già occupato dalla porcata dei grillini, che stanno vincendo e che a quanto pare la ‘sinistra’ si affanna a imitare, n.d.r.]Esistono diversi criteri in base ai quali possono essere classificati gli esseri umani. Uno di questi è la loro capacità intellettuale di comprendere l’ordine spontaneo del libero mercato.
Questa capacità include quella di capire che le misure redistributive, oltre a essere sempre e comunque una forma di saccheggio del politicamente debole da parte del politicamente forte, nel lungo periodo peggiorano le condizioni e le prospettive economiche anche e soprattutto di coloro a favore di cui si compie il saccheggio.
C’è chi ha la capacità intellettuale di capire questo e chi no, allo stesso modo in cui c’è chi ha i capelli rossi e c’è chi li ha biondi. Io credo che in molti casi chi detiene il potere politico capisca molto bene la relazione inversa che necessariamente lega redistribuzione e prosperità.
Tuttavia, per potersi comprare il favore politico di un numero sempre crescente di persone, ha bisogno che i suoi elettori non la capiscano.
Quanto prima i poveri capiranno che la loro stessa prosperità richiede un sistema di scambi volontari e il rispetto generale del principio di non aggressione, invece che aggressioni legali e firme su pezzi di carta, tanto meglio sarà per loro.
E confesso di non riuscire a provare alcuna solidarietà nei confronti dei poveri che a causa della loro stupidità vogliono uscire dalla loro condizione a forza di aggressioni legali ad altre categorie di persone.
Forse Alberto, quando parla di scelte pianificate a tavolino da un numero esiguo di persone, si riferisce più o meno volontariamente alle oligarchie stataliste che legiferano con la pretesa di voler controllare il mercato. Che per funzionare bene non ha bisogno di essere controllato. Quelli che vogliono controllarlo, per ragioni legate al mantenimento del proprio arbitrario potere, sicuramente impongono con violenza e coercizione le condizioni sfavorevoli di cui si parla. Sono i nemici del mercato, quindi, a creare la povertà. Sempre che le intenzioni del commento siano queste.
tutto molto bello se non fosse che tantissimi poveri in Italia e nel mondo si trovano in questa condizione proprio a causa dell’imposizione anche violenta e coercitiva di condizioni di vita sfavorevoli imposta da coloro che il mercato lo controllano.il ragionamento esposto nell’articolo si potrebbe applicare a coloro i quali sono la causa della propria rovina e della propria povertà ma non a quelli che poveri nascono in virtù di scelte pianificate fatte a tavolino da un numero esiguo di persone
Il mercato lo controlla solo lo Stato, la sua casta che fa leggi che non gli permettono di essere ciò che naturalmente è. il Chronby capitalism non c’entra nulla col mercato, gli amici degli amici sono tali grazie a norme e regole clientelari. Impariamo prima la teoria libertaria, anziché fare critiche demagogiche ed insensate.
“Le elezioni sono la celebrazione della vittoria della superstizione sulla scienza, della tirannia sulla libertà, del declino economico inconsapevole sulla prosperità concreta e reale. Esse sono la celebrazione della solitudine intellettuale del libertario. Il trionfo del male sul bene, della “collettività” sull’individuo.”
https://catallaxyinstitute.wordpress.com/2016/06/20/il-libertario-e-le-elezioni-dal-mio-punto-di-vista/
Vorrei però mitigare lo sconsolato pessimismo dell’autore (che credo ci accomuni un po’ tutti) segnalando questo articolo del Foglio che affronta però il problema dell’ignoranza non della stupidità. A quest’ultima non c’è rimedio.
http://www.ilfoglio.it/economia/2016/07/18/lignoranza-politica-degli-elettori-razionale-come-limitarla___1-vr-144545-rubriche_c346.htm