In Anti & Politica, Economia

euroDI MAURO GARGAGLIONE

OK, non si può pensare di eliminare l’euro sic et simpliciter. Però magari si può pensare che l’euro rimanga ma con gli stati membri liberi di battere moneta sovrana e avere la doppia circolazione. Poi vediamo che cosa sceglie il mercato. Facciamo questo esperimento mentale.

Pensate all’Italia con la lira e con l’euro, e il governo che lascia ai compratori di debito pubblico la scelta di pagarlo in lire o in euro. Secondo voi che succederebbe? Io penso che la lira si schianterebbe un nanosecondo dopo essere stata ufficializzata. Per un euro occorrerebbero 10.000 lire e dopo un’ora 20.000. A fine giornata ci vorrebbero 200.000 lire per un euro. E siamo al primo giorno.

Di fatto l’euro annienterebbe immediatamente la lira, ma la stessa cosa non succederebbe (o almeno non la stessa violenza) con il nuovo marco tedesco. E perchè? Magari perchè sotto il marco tedesco c’è l’economia tedesca mentre nel caso della lira ci sono migliaia di aziende che hanno chiuso o delocalizzato e milioni di disoccupati, oltre a una casta di politici e parassiti pubblici totalmente improduttivi. E magari, alla luce di una valutazione sulla salute di economie e conti pubblici, sarebbe il nuovo marco a schiantare l’euro, chi può saperlo?

Mi si obietterà che la doppia circolazione è una sciocchezza, se una moneta è sovrana deve essere a corso forzoso, cioè deve esserne obbligatorio l’utilizzo all’interno del territorio. Giusto. E chi se lo compra il debito pubblico in lire? Devi dare almeno il 35% di interesse per catturare l’interesse di qualche giocatore (scommettitore non investitore). In più obbligare gli italiani a usare la nuova lira sarebbe come i cubani obbligati a usare i pesos cubani che non valgono nulla. Perciò mi aspetterei euro o nuovi marchi al mercato nero a manetta.

Quindi temo proprio che siamo TUTTI incastrati. Perchè non è possibile contenere una tigre nella gabbietta di un gatto. La tigre è la moneta con tutto il mercato che le sta dietro. Il mercato (che è il processo degli scambi degli uomini) per funzionare deve essere libero e la moneta per rappresentarlo deve essere il frutto della libera scelta di chi scambia beni con valore economico. L’euro si rivelerà come il più devastante esempio di costruttivismo economico che esploderà nella mani degli apprendisti stregoni che non sanno cos’è il denaro. Il fatto è che i nostri risparmi, la fatica della nostra vita, sono rappresentati da un tipo di denaro che presto o tardi evaporerà nel nulla.

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Showing 12 comments
  • Pedante

    Un errore teorico grave quello di De Soto. Socializzare il rischio monetario non poteva che finire male.

  • charlybrown

    Sono secoli che si lavora per arrivare a un sistema monetario completamente fiat, obiettivo finalmente raggiunto il giorno di ferragosto del 1971. Da quel momento il pericolo maggiore per la stabilità del sistema è che la stampante vada in mano a gente che si fa prendere dall’ingordigia inflazionistica rovinando la piazza a tutti gli altri. Un pò come quando una banda di ladri mette a segno il colpo del secolo, poi a causa di un paio di cazzoni che non sanno resistere alla tentazione di spendere e spandere, si fanno beccare tutti. Le carriolate di banconote, stile Weimar, possono rovinare la reputazione della moneta di carta per molti anni, e magari qualcuno capisce pure che il re è nudo. La truffa, per funzionare e durare a lungo, deve essere ben coordinata, e ci vuole autodisciplina. A questo servono le banche centrali e a questo doveva servire l’euro, a evitare che paesi governati da cazzoni uccidessero prima del tempo la gallina dalle uova d’oro, anzi di carta.

  • Evaristo

    Praticamente riassumendo:
    la cattiva notizia è che siamo nella sghinga, quella buona è che ce n’è tanta.
    *
    “E cosa credeva la plebaglia europea, che l’Euro fosse stato fatto per la loro felicità?” (Attali)

  • Ghibli,

    Splendido Mauro,
    Scusami del suggerimento, ma conoscendo le difficoltà di comprensione della materia per coloro che non ne hanno ancora assimilato i fondamenti, la chiarezza deve essere il primo obbiettivo .
    Leggendo questi commenti, sono sicuro che molti avranno fugato i loro dubbi.

    L’esempio dell’Irlanda dimostra che a parità di sistema monetario, con l’onesta’
    È possibile raggiungere ottimi risultati. Bisogna però vedere alla lunga se regge.
    Là dove l’onesta non esiste, ( ho detto lItalia ? ) solo un gold standard costringe i governi alla disciplina ma direi soprattutto a rinunciare al parassitismo politico

  • Ghibli

    Grazie Albert. Precisazione perfetta.
    Lasciamo alla Legge di Gresham il suo lavoro.

  • Albert Nextein

    Il Prof. De Soto ritiene l’euro un male minore.
    Lo assimila ad uno scadentissimo Golden standard, ma lo preferisce alle precedenti valute nazionali.
    Egli è , invece, più che scettico nei confronti della UE, mostro centralista e liberticida.
    Mi sembra una posizione sensata.
    Naturalmente essendo ogni paese libero di tornare alla propria valuta locale, uscendo dall’euro.
    Libere scelte , in sostanza.

    • Mauro Gargaglione

      Il Prof De Soto faceva questi ragionamenti all’inizio dello tsunami perchè, argomentava, difettoso quanto vogliamo, ma imponeva ai governanti nazionali una disciplina fianzniaria altrimenti impossibile da osservare. Sfortunatamente qualche anno dopo abbiamo visto che l’euro non mette al riparo da nulla e che Draghi si vede costretto a ricorrere agli “elicotteri carichi di soldi”.

      C’è un’eccezione che conferma splendidamente la regola, l’Irlanda, che, pur con l’Euro, ha abbassato le tasse e diminuito la spesa pubblica e in pochi semestri ha girato gli indici in positivo. Questo testimonia un fatto fondamentale, con l’oro i governi sono “obbligati” ad essere disciplinati, con le valute fiat i governi possono scegliere di essere disciplinati.

      Un Irlanda non fa primavera …

      • Albert Nextein

        E’ cambiata la valutazione del Prof. De Soto sull’euro , nel frattempo?
        Dove si possono avere notizie aggiornate in merito e le eventuali ulteriori argomentazioni?

  • Ghibli

    Buongiorno Dino, so bene anche io cosa pensano le persone, magari affascinate dalla MMT.
    Il concetto che vuol esprimetre Gargaglione io lo avevo capito.
    Ma perchè conosco la Scuola Austriaca. Mi preoccupavo per coloro che non la conoscono. Ovvio che le nuove lire non le vorrebbe ben presto più nessuno e quindi si svaluterebbero.
    Ma allora l’Euro è nettamente migliore ?
    Infatti lo è, ma non abbastanza da non creare tutti i problemi che in pochi riconoscono.
    hai ragione a dire che i problemi sono strutturali, ma questi si sono stratificati in decine di anni di moneta inflazionabile a piacere . Sono le politiche monetarie perennemente allentate che stimolano i malinvestiment, e generano tutte quelle brutte abitudini che solo il denaro facile e a buon mercato consente. .
    Ecco perchè anche l’Euro alla fine :
    si rivelerà come il più devastante esempio di costruttivismo economico che esploderà nella mani degli apprendisti stregoni che non sanno cos’è il denaro.

    Perchè esploderà ?
    1) se cessano con l’espansione avremo una devastante depressione
    2) se continuano con l’espansione avremo la fine della moneta coinvolta.

    E’ questa la trappola mortale in cui si trovano le Banche Centrali, creata da loro stesse.

  • Dino

    @Ghibli mi perdoni se le rispondo io. Il paragone con i pesos cubani era inerente alle “nuove lire” qualora decidessimo di uscire dall’unione monetaria. La maggior parte delle persone, dai discorsi che sento, appena azzardano a parlare di economia è che fuori dall’euro saremo tutti più ricchi, invece di 1000 euro, tornerò a guadagnare 2 milioni e forse anche più, (molto di più….). Devo confessare che tutto questo mi fa orrore, perché le cause della crisi non sono monetarie, come anche le soluzioni, ma strutturali…. Ci attendono tempi tristi, perché il principio che debba decidere una maggioranza, di ignoranti, incolti, maleducati, parassiti, e povera gente a pancia a vuota, attraverso il mito della democrazia mi fa rabbrividire.
    Signor Gargaglione, le chiedo, a chi si trova con affitti, rendite, crediti, o eventualmente, dall’altra parte, dei prenditori di denaro con mutui e debiti contratti in euro, come si metterebbero le cose, in un eventuale fuoriuscita dall’unione monetaria??

    • Pedante

      Politiche monetarie errate portano inevitabilmente a problemi di coordinamento economico i quali possono ma non devono necessarimente includere la delocalizzazione.

  • Ghibli

    Mauro, l’articolo non è intuitivo, e apparentemente contraddittorio.
    Sembra che l’euro sia la moneta forte nella prima parte,
    Per diventare come il pesos nella seconda parte dell’articolo .

    Dovresti riscriverlo in modo più chiaro senza dare niente per scontato.
    Grazie.

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