Ha compiuto il suo primo anno di vita Liberland, lo stato senza tasse, nato nella terra di nessuno al confine tra Serbia e Croazia.
Ecco come è nato, le sue finalità, e la storia di questo primo anno di vita.
Cos’è Liberland?
Liberland nasce da un’idea di Vit Jedlicka, giovane liberista ceko, che sogna uno stato in cui “lo stato” non faccia assolutamente nulla, a parte occuparsi della sicurezza, dell’amministrazione della giustizia e della diplomazia. Uno stato la cui tassazione sia praticamente zero, e che non metta limite alcuno all’iniziativa economica privata.
Larga parte delle attività di un governo può essere svolta in automatico grazie alle tecnologie basate sulla blockchain e sui bitcoin. Uno stato il cui motto sia “to live and let live”, ossia “per vivere e lasciar vivere”. Dato che è difficile arrivarci per via elettorale nelle democrazie moderne, perché non prendere un pezzo di terreno disabitato che non vuole nessuno e costruirlo da zero? Qui sta la grande intuizione di Vit Jedlicka e dei suoi collaboratori: hanno trovato un tratto di terra disabitato di circa 7 kilometri quadrati, al confine tra Serbia e Croazia, un tratto di terra, sulla riva occidentale del Danubio, che non interessa a nessuna delle due nazioni, e vi sono sbarcati per far nascere la Terra dei Liberi, il 13 Aprile 2015.
Come l’hanno presa la Croazia e la Serbia?
Almeno un paio di volte la polizia croata ha arrestato Jedlicka e soci, ma a parte qualche nottata in cella, non è stato possibile incriminarli di qualche reato concreto.
Ad oggi la Serbia ha stabilito che Liberland non occupa territorio serbo, mentre la Croazia ne ha riconosciuto “di fatto” il territorio, stabilendo i confini tra Croazia e Liberland.
Come si è sviluppata l’attività in questo primo anno?
Fin dalla nascita di Liberland, è stato messo online il sito ufficiale Liberland.org, in cui si possono trovare le notizie aggiornate su tutte le attività dello “stato senza stato”, è possibile iscriversi alla newsletter, fare donazioni ed è possibile richiedere la cittadinanza.
Il requisito fondamentale per essere ammessi come cittadini è non essere mai stati membri di organizzazioni naziste o comuniste.
L’attività diplomatica è stata continua, con colloqui con ambasciatori di un gran numero di nazioni, in modo da essere presto riconosciuti ufficialmente come uno stato sovrano. Sono stati nominati rappresentanti di Liberland tra gli attivisti che si sono messi a disposizione, in 60 nazioni, in tutti e 5 i continenti.
Il rappresentante per l’Italia sarà Leonardo Facco, co-fondatore del Movimento Libertario. E’ nata la prima linea aerea, la Air-Liberland, che vola con due aerei, da 4 e 6 posti, da Praga verso Osijek, l’aeroporto croato più vicino, ed è possibile candidarsi per giocare nella squadra di calcio del nuovo stato.
Dal punto di vista economico sono stati predisposti 2 fondi di investimento: il primo servirà a finanziare la nascita dello stato di Liberland e la sua attività diplomatica, il secondo a comprare terreni confinanti, sia dal lato serbo che da quello croato, per svilupparvi le attività accessorie necessarie al funzionamento di questa nuova piccola micro-nazione.
La foto sotto mostra buona parte del governo di Liberland: il presidente Vit Jedlicka con la sua consorte, al centro; sulla sinistra il Ministro delle Finanze Jan Purkrabek e il Ministro degli Esteri Monika Chlumska; sulla destra il Ministro degli Interni Ondrej Prihonsky. L’unico non ceko dell’attuale governo è il Vice Presidente, il francese Pierre-Louis Boitel.
E’ stato lanciato inoltre un concorso di architettura per progettare l’aspetto futuro di questo piccolo pezzo di terra, che come estensione supera solo lo Stato del Vaticano e il Principato di Monaco: i progetti partecipanti li potete vedere qui.
Obiettivi futuri
Tra gli obiettivi di Liberland c’è quello di essere di esempio per le altre nazioni del fatto che si può alleggerire al massimo il peso dello stato, favorendo di converso l’attività economica: qui su UrbanPost ne abbiamo parlato a proposito della classifica sulla libertà economica, e della Residenza Digitale Estone.
Correlato a questo obiettivo, il fatto che la crescita economica di Liberland faccia da traino anche per le nazioni confinanti e tutta l’area balcanica. Io sto pensando di trasferirmici, prima o poi, il tempo di mettere qualche soldino da parte, ho giusto un paio di idee su cosa fare…
* Articolo tratto da http://urbanpost.it/
Questi fanno sul serio, quasi quasi ci butto un po’ di sghei.
Speriamo che il progetto non venga indebolito da Enclava, imitazione di poco spessore e decisamente sottotono.
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http://urbanpost.it/tutte-le-novita-dello-liberland-intervista-esclusiva-al-presidente-vit-jedlicka
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http://www.rinnovabili.it/greenbuilding/solo-energia-dalle-alghe-liberland-222/
Il problema, se mai, è che Serbia e Croazia potrebbero ripensarci e dopo aver riconosciuto che quel territorio non viola la loro sovranità, rimangiarsi il precedente riconoscimento con un’occupazione manu militari. Quest’ultima costituirebbe un vero furto, mascherato da un’azione di guerra.
Ecco un altro ignorante (non nel senso che ignora ma proprio nel senso offensivo del termine, Kruscevan) che non conosce l’homestead principle. Quella terra non era reclamate da nessuno pertanto per diritto originale è del primo che vi ci si insedia (non mi sembra che abbiano rubato di nascosto un pezzo di terra a qualcuno). Devi ringraziare i marcanti se non siamo ancora all’età della pietra (patetica macchietta di un socialistoide che non sei altro). I “fighetti” viziati di cui parli stato rischiando il proprio sedere in prima persona (quei sederi che tu vorresti preso a calci da Stati dittatoriali) mentre il tuo si trova di fronte ad un PC a scrivere maldicenze contro chi almeno prova a fare qualche cosa.
Infine, se i preti possono rivelarsi pedofili ti meravigli che i liberisti possano rivelarsi dei ladri. La differenza è che gli statalisti che rubano sono elogiati e premiati, gli altri finiscono in carcere.
Non conosco ancora molto bene questa Liberland ma se questa iniziativa viene attaccata da un simile minus habens non può che star procedendo nella giusta direzione.
Buonasera christian, lei è libero di pensare che io sia un troll ma lei è un flamer: con la differenza che nel mio caso è un’ipotesi errata mentre a lei calza a pennello! Kruscevan semplicemente esprime il suo dissenso per un’iniziativa dubbia e piuttosto vaga nel suo evolversi. Per cui ‘minus habens’ se lo tenga per lei . . . e già che c’è tolga il sellino dalla bicicletta e vada a farsi un giro: vedrà il mondo sotto una luce diversa . . . ahahahhaahh.
Oro sappiamo che oltre agli statalisti anche i liberisti rubano.
Per fortuna da quelle parti c’è un fortissimo attaccamento alla cultura del sangue e del suolo e saranno le popolazioni sia serbe che croate a far sloggiare a calcio nel sedere quei fighetti viziati da una terra che non è la loro.
Non potevano scegliere luogo peggiore per i loro giochetti da mercanti….
Visitando il sito, ci sono solo un paio di cose che stonano imho:
– le lingue ufficiali ceco e inglese;
– l’uso del dollaro per le transazioni.
D’accordo che il fondatore è ceco e d’accordo che è libero di fare ciò che vuole, ma avrei preferito esperanto ufficiale e inglese/francese (putroppo) accettati.
D’accordo che il fondatore è euroscettico e d’accordo che è libero di fare ciò che vuole, ma di dollaro e usa non se ne può più. Avrei preferito bitcoin ufficiale ed euro/chf (purtroppo, tenendo anche conto della locazione) accettati.
Il resto è tutto fattibile; tenedo conto delle piccole dimensioni basta attirare gente autosufficiente economicamente e non ci sarebbe alcun problema, a parte la sicurezza da quasi certe mattane serbocroate.
Urgerebbe (sempre putroppo) stringere da subito un trattato di protezione e un trattato fiscale con i due scomodi vicini (sul modello Monaco-Francia).
In pratica saranno effettuate delle rimesse annuali e le persone fisiche residenti in Liberland non saranno sottomesse ad alcuna imposta purchè non siano di nazionalità serba o croata.
E lo so è brutto, ma le belle idee devono sempre fare i conti con la realpolitik, sennò non fanno molta strada.
Una volta che i due cagnacci avranno fiutato il business e addentato l’osso, forse si potrà cominciare a costruire.
Qui si parrà la vostra nobilitate. Auguri.
L’unica cosa positiva in tale ‘novità’ è la bionda e la bruna che risaltano nella foto (ahahahahhah)! Per il resto trovo il tutto piuttosto fumoso e astratto . . . ma probabilmente è colpa mia: sono troppo provinciale, abbiate pazienza.
Due fondi d’investimento…ma garantiti da chi e con quali soldi? E c’è già una locale squadra di calcio? Che cos’è, una nuova barzelletta? Mi sfugge il senso di questa iniziativa . . .
Ma quanti abitanti ha questo Stato? su cosa si basa la sua economia? non vorrei smorzare gli entusiasmi, ma mi sembra tutto alquanto improbabile.
“Il rappresentante per l’Italia sarà Leonardo Facco”
Non potrei immaginare un rappresentante italiano migliore.
Che meraviglia, una piccola Dubai dei Balcani.
Ma quelle due merdacce rissose di vicini, siamo sicuri che non la saboteranno?
Ricordiamo cosa fece la moooolto pacifista merdaccia che ha la “costituzione più bella del mondo” all’Isola delle Rose.
No: una dimostrazione che forse si può. Io sono troppo vecchio ma… forza giovani! Lasciateci pure marcire qui e senza assistenza. La maggior parte di noi se lo merita.
E’ un sogno !