Tutti noi eravamo abituati a vedere Lugano piena di italiani il 25 aprile.
Un popolo di artigiani, commercianti, ristoratori, industrialotti o, più semplicemente, risparmiatori, che dalla Lombardia muovevano ogni 25 aprile verso Lugano, per una presa visione dei suoi “conti”, un saluto ai propri gestori-consulenti, una qualche operazione allo sportello.
E poi via, soddisfatti e giulivi, a fare un po’ di shopping per le vie del centro e ristorarsi in città.
Il 25 aprile anche la circolazione stradale era problematica.
E c’era chi sacramentava contro gli italiani. Anche i bancari, costretti, il 25 aprile, a un giorno di lavoro massacrante.
Ieri invece, niente. Città normale, corridoi e salottini delle banche deserti.
Raccogliendo la triste reminiscenza di un anziano bancario, mi è sembrato di vedere in lui l’ufficiale del libro “Nella colonia penale” di Franz Kafka, mentre narra all’esploratore la bellezza dei tempi andati, quando nel giorno dell’esecuzione del condannato sulla macchina progettata dal vecchio comandante, così perfetta che nessuno l’avrebbe mai più cambiata, la gente accorreva numerosa da ogni dove.
«Com’erano diverse le esecuzioni di una volta! Già alla vigilia, la valle era piena di gente che veniva a vedere. La mattina di buon’ora arrivava il comandante con le sue signore, le fanfare svegliavano l’intero accampamento, io annunciavo che tutto era pronto, la società – nessun funzionario importante poteva mancare – si disponeva intorno alla macchina: quel mucchio di poltroncine è un misero residuo di quei tempi. La macchina, appena finita di pulire, brillava; a ogni esecuzione, quasi, cambiavo dei pezzi. Sotto centinaia di sguardi – gli spettatori si alzavano sulla punta dei piedi, tutto intorno – il condannato veniva disteso sotto l’erpice dal comandante in persona. Quello che oggi fa un semplice soldato, era allora compito mio, in qualità di presidente di tribunale, e me ne consideravo onorato»
Oggi la “macchina bancaria”, che avrebbe dovuto rimanere per sempre così come era stata progettata, è stata cambiata. Il rito dell’esecuzione del fisco italiano è stato infranto. La gente non corre più numerosa all’evento.
L’anziano bancario assomiglia tanto all’ufficiale della colonia penale del grande Kafka.
La svizzera non sarà più il paradiso delle banche ma nel corso degli ultimi 10 15 anni ha visto delocalizzare al suo interno tante aziende di eccellenza italiane.
O dai panamensi, altrettanto fedifraghi?
Ettecredo, sono scesi a patti con l’insipienza italiota, oltre ad avere messo pure la patrimoniale. Ma quale fesso va più dagli gnomi fedifraghi?