Claudio Grass: Thomas, è un onore avere l’opportunità di parlare con lei. Sono anche lieto di annunciare che farà un discorso al BFI Inner Circle Wealth Forum in Florida il 18-19 Aprile. Iniziamo! Dato il finora limitato impatto della politica monetaria allentata, dove pensa che stiamo andando sul fronte della banca centrale? Pensa che è probabile che la Fed muova i tassi di interesse in territorio negativo come molte banche centrali di tutto il mondo hanno già fatto? Quali sarebbero le conseguenze di un tale passo?.
Thomas J. Dilorenzo: Sul fronte banca centrale ci stiamo dirigendo dov’è il Giappone nel corso degli ultimi venti anni o giù di lì: il denaro sempre più facile in una ricerca donchisciottesca per spingere i tassi di interesse in territorio negativo, un’idea veramente folle. Questa pazzia deriva dal fatto che l’intera professione economica accademica non ha abbandonato il keynesismo negli anni ’70 del XX° secolo. Il suo fallimento nello spiegare la stagflazione venne considerato come l’ultimo chiodo nella bara keynesiana. Il discorso di Franco Modigliani all’American Economic Association alla fine degli anni ’70 fu un notevole discorso di resa da parte di uno dei keynesiani di spicco. Ammise che “la politica di stabilizzazione” keynesiana era stata un fallimento. Poi, come un cattivo film del horror, il keynesismo ha fatto di nuovo capolino quindici o venti anni più tardi come se non fosse mai stato screditato….
sfortunatamente l’origine e le implicazioni della necessità di bandire il contante, affondano in un terreno il cui humus variegato và dalla spiccia bisogna di controllare
le derive monetarie folli, e i suoi azzardi attraverso la generosa e ignorante partecipazione forzosa del popolo,
passando poi per i vari strati di humus di carattere sociale e i deliri dello
stato mercantile moderno, si approda inevitabilmente in quei strati profondi e ben custoditi,
che adagiano la loro inconfessata natura nel desiderio di dominio, e dunque relegando
le motivazioni e le spiegazioni più pertinenti e nascoste, nei recessi delle religioni e nei
testamenti delle sacre scritture.
non è in discussione il se” delle ormai conclamate turbe che animano i deliri dei prìncipi moderni, ma il quando succederà.
sarà interessante allora magari, trovarsi stupiti sulla semplicità disarmante con la quale saranno riusciti, sotto i nostri occhi attenti ma distratti da improbabili congetture e certezze, a conseguire il coronamento secolare di questo “sogno bagnato” a partecipazione collettiva.