Quando nel settore privato un individuo o un gruppo di persone discrimina contro una minoranza razziale o etnica, i risultati possono essere debilitanti. Gli effetti saranno: danno psicologico, senso di isolamento, e senso di ostilità.
Per fortuna, nel settore privato vi è un fenomeno poco riconosciuto che aiuta a proteggere le minoranze da un grande danno economico: il fatto che i privati tendono a pagare un prezzo per la loro discriminazione. Ad esempio, se un segmento della popolazione è discriminata nel mondo del lavoro, questo fatto tende ad abbassarne i salari. Tuttavia, i salari più bassi che ora i discriminati percepiscono agiranno come una calamita, inducendo altri datori di lavoro a fargli delle offerte. I datori di lavoro che discriminano lasciano ad altri questi salari più bassi. Restando uguale tutto il resto, la concorrenza tende a guidare i datori di lavoro che discriminano fuori dal mercato.
Questa non è certo una situazione ideale dal punto di vista della minoranza, che starebbero meglio senza discriminazioni. Ma almeno questo aspetto del libero mercato tende a ridurre il danno che altrimenti accompagnerebbe la discriminazione.
Le cose sono molto peggio per la minoranza vittima di discriminazione da parte del governo. Per prima cosa, i redditi di quei burocrati e di quei politici che nutrono pregiudizi sono al riparo dalle forze di mercato. I loro redditi non tendono a cadere, come nel settore privato fanno per gli uomini d’affari con pregiudizi. Inoltre, i dipendenti pubblici non corrono il rischio di fallimento per mano di concorrenti non discriminanti: i loro posti di lavoro sono garantiti.
Si considerino, per esempio, le regole sul “back of the bus” che discriminavano i neri nel Sud. Questo aspetto era parte integrante del governo. Gli autobus erano parte del settore pubblico; erano sovvenzionati, e nessuna concorrenza era consentita. Come risultato, i neri hanno dovuto subire discriminazioni per molti anni, fino a quando le regole sul “back of the bus” finalmente sono cambiate attraverso manifestazioni di massa. Fosse stato detto ai neri che potevano stare solo nella parte posteriore del bus in una situazione di mercato, altre compagnie di autobus si sarebbero formate, e ne avrebbero felicemente approfittato per un facile sorpasso nella competizione per i clienti neri.
A volte la discriminazione nel settore pubblico è così ben mimetizzata che pochi si rendono conto che è in atto. Ad esempio, i Hutterites furono vittime di leggi discriminatorie nella provincia canadese di Alberta, che nemmeno li menzionava per nome! Queste persone spesso vivono in colonie di 100 famiglie o più. Ma l’economia agricola in questa parte della prateria è tale che ogni colonia ha bisogno di due o tre sezioni di miglia quadrate per sostenersi. Una legge di Alberta che limitava le dimensioni dei possedimenti ha reso così molto difficile per i Hutterites formare le loro colonie.
Ma la discriminazione pubblica, ben nascosta, non si limita affatto alle aree rurali. A Vancouver c’è un giro di vite sulle suite illegali, ed è in lavorazione il divieto per le seconde cucine nelle aree classificate per occupazione singola. Nessuna di queste leggi menziona la comunità Sikh per nome; tuttavia, questo ondata di legislazione è in realtà una discriminazione riservata alla comunità orientale indiana. Il motivo non è difficile da immaginare. Come i Hutterites, i Sikh vivono in grandi gruppi. Secondo Gurnam Singh Sanghera dell’Associazione dei lavoratori indiani del Canada, molte comunità di questa etnia vivono con tre o quattro generazioni sotto lo stesso tetto e con una famiglia estesa ad ogni generazione di zie, zii, cugini, e così via.
Fosse il settore privato a discriminare contro i Sikh o gli Hutterites, questi gruppi potrebbero trovare un accomodamento, anche se magari a prezzi leggermente più elevati. Ma quando sono vittime del settore pubblico, la loro situazione è molto più grave. Devono convincere la maggioranza degli elettori, molti dei quali sono loro ostili, dell’ingiustizia di leggi discriminatorie. La storia ci dice che questo non è un compito facile.
Dato che la discriminazione del settore pubblico è molto più dannosa per le minoranze della discriminazione privata, coloro che simpatizzano con le vittime razziali ed etniche dovrebbero pensarci due volte prima di affidare i diritti umani allo Stato. Il mercato è di gran lunga migliore.
* Link all’originale, The Freeman – 1° gennaio 1989
TRATTO DA https://esercizidiingleseinliberta.wordpress.com/
Argomenti ineccepibili in teoria, ma empiricamente è la maggioranza bianca e di origine europea a subire maggiormente la discriminazione razziale da parte di minoranze parassitarie e ostili. Basta dare un’occhiata alla composizione etnica della Corte suprema degli Stati Uniti per rendersene conto.
“La struttura che deve scomparire è la nazione”.
– Edmond De Rothschild in dichiarazioni alla rivista Enterprise. In tutto l’Occidente la maggioranza etnica è sotto tiro.