E’ considerato politicamente scorretto criticare la cultura di questi giorni, ma aldilà dell’utilizzo di euro o dracme, dentro o fuori l’Unione Europea, la Grecia ha davvero in qualche modo bisogno di risolvere la sua disfunzione culturale.
Non sto parlando dei suoi costumi, delle tradizioni, dell’architettura o della musica, e non sto assolutamente parlando del suo cibo. Sto parlando dell’anticapitalismo culturale.
Le trattative, le offerte, le contro-offerte, i referendum, le proteste e tutto il resto significano molto poco, se i greci, in generale, non abbandonano il loro zeitgeist statalista e riscoprono l’eccezionalismo del capitalismo greco….
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