“Ad ogni modo, cos’è il denaro? Per me, la risposta è sempre sembrata semplice: il denaro è ciò che dai in cambio di beni e servizi. Ma molte persone non sembrano dello stesso avviso. Si sentono molti dichiarare che “l’oro è denaro”, anche se non possono andare da McDonald’s e utilizzare le loro monete d’oro da collezione per comprare un Big Mac. Ciò che costoro intendono è che – da loro punto di vista – l’oro manterrà il suo valore nel lungo periodo. In altre parole, prevedono che fra 100 anni potranno scambiare le loro monete d’oro da collezione con la moneta prevalente, e utilizzare quella moneta per comprare più o meno gli stessi Big Mac che potrebbero comprare oggi scambiando le loro monete d’oro da collezione con dollari. Ma essere una buona riserva di valore nel lungo termine non è una caratteristica realmente desiderabile per una moneta… Non vuoi che il tuo denaro perda il 30 per cento del valore dal momento in cui entra nel tuo conto in banca a quando vai in negozio a comprare dei beni… Il denaro tende a perdere valore lentamente. Ciò perché abbiamo banche centrali che hanno target di inflazione bassi, generalmente attorno al 2 per cento annuo. La moneta fiat ha un valore molto stabile nel breve termine, il che la rende utile per comprare beni, ma inutile per accumulare ricchezza… Quindi il fatto che l’oro tenda a mantenere il suo valore nel lungo periodo è esattamente il motivo per cui non è moneta… L’oro è un’attività ad alta volatilità con un (probabile) rendimento atteso positivo, il che lo rende qualcosa di diverso dalla moneta”. (N. Smith)
Quando Noah Smith si occupa di faccende monetarie si può stare certi di imbattersi in qualche corbelleria.
La partenza non sarebbe neanche sbagliata, quando sostiene che “il denaro è ciò che dai in cambio di beni e servizi”. Ma i problemi cominciano subito dopo, quando sente l’esigenza di spiegare che l’oro non è e non può essere moneta.
Smith, come spesso accade a chi ha tra i suoi idoli Paul Krugman, crede di cavarsela egregiamente cercando di ridicolizzare chi ha opinioni diverse dalle sue. E così fa notare che se uno va da McDonald’s non può utilizzare monete d’oro per pagare il Big Mac. Il che oggi è senza dubbio vero, ma Smith omette di spiegare che alle monete fiat non si è arrivati per adozione spontanea da parte di individui e imprese, bensì per intervento degli Stati tramite le banche centrali e con il pieno ed entusiasta appoggio delle banche commerciali. Per restare agli Stati Uniti, dove vive Smith, Roosevelt dovette mettere fuori legge la detenzione di oro per sradicarne l’uso come moneta da parte degli americani.
Ciò detto, Smith afferma che l’oro non sarebbe neppure adatto a fungere da moneta, perché tende a conservare il suo potere d’acquisto nel lungo periodo, ma oscilla molto nel breve termine. Al contrario delle monete fiat, il cui valore è stabile nel breve periodo, rendendole adatte a essere utilizzate come mezzo di pagamento, ma viene eroso nel lungo periodo, per via della inflazione pianificata da parte delle banche centrali.
Sul fatto che le monete fiat perdano potere d’acquisto nel corso del tempo non c’è nulla da dire, e Smith, bontà sua, ammette candidamente che quello è un obiettivo delle banche centrali. Ma sostenere che l’oro non è adatto a fungere da moneta perché il suo valore oscilla molto nel breve periodo è frutto di una sorta di illusione ottica. Smith, infatti, si riferisce al valore di scambio dell’oro contro dollari. Ma questo non significa che l’oro non possa fungere da moneta, altrimenti si dovrebbero considerare tutte le monete non agganciate al dollaro come inadatte a fungere da moneta.
Il fatto è che l’oro è stato moneta per secoli principalmente proprio per via della sua stabilità in termini di potere d’acquisto, e non solo nel lungo periodo. Ma è evidente che se una moneta fiat ha corso legale e si valuta tutto in termini di quella moneta, allora quasi tutte le altre monete sembrano inadatte.
Per chi vive negli Stati Uniti, dove ha corso legale il dollaro, sarebbe problematico utilizzare l’euro, la sterlina e anche il dollaro canadese come mezzo di pagamento, date le loro quotidiane oscillazioni nei confronti del dollaro statunitense.
Ed è anche ragionevole attendersi che se il corso legale del dollaro venisse eliminato, il passaggio a un’altra moneta non sarebbe istantaneo. Nel corso del tempo, però, verrebbero utilizzate altre monete e una di esse diverrebbe quella più utilizzata. Quella moneta potrebbe anche essere basata sull’oro, come in fin dei conti è già successo nella storia. Ma il punto fondamentale è che lo Stato, né direttamente, né tramite una banca centrale, dovrebbe stabilire monopoli monetari, men che meno dovrebbe manipolare la moneta.
A quel punto non darei per scontato di dover convertire l’oro in dollari o qualsivoglia altra moneta per poter pagare un Big Mac.
Il denaro tende a perdere valore, sia pure lentamente. Siccome l’oro tende a non perderlo, questo sarebbe… uno svantaggio. L’olio tende a non dissetarmi, l’acqua sì. Per cui, secondo Smith, dovrei preferire l’olio. Magari solo perchè l’ulivo è di proprietà del “frantoio centrale”. Effetti della neolingua, evidentemente.
Un bene demonetizzato non si comporta come una moneta. Aspetto con ansia la scopertà dell’acqua calda.
Come sempre Corsini è troppo educato con questi tristi figuri.
Corbellerie?
Diciamo puttanate galattiche.
Rende meglio il concetto.