Il reddito di cittadinanza proposto dai grillini non si può considerare come reddito di cittadinanza. L’universal basic income infatti vede una somma di denaro corrisposta a tutti i cittadini indipendente dalla situazione economica o sociale. La proposta non è altro che una forma di sussidio di disoccupazione. Un sistema di basic income è previsto anche all’interno di sistemi capitalistici.
Ad esempio, dalla cessione del patrimonio pubblico immobiliare ed aziendale, si potrebbe assegnare il ricavato in egual misura ad ogni cittadino. Ci sono diverse motivazioni per le quali il sussidio di Grillo non è consigliabile. Lasciando da parte il fatto che le coperture previste sono pura fantasia, un assegno mensile non risolverebbe il problema della disoccupazione. Il sistema vedrebbe infatti la possibilità di rifiutare il lavoro per tre volte. Considerando che i centri di impiego hanno tassi medi di successo del 3%, ne risulterebbe che potrebbero passare anni prima di intravedere possibilità lavorative. Se infatti le aziende non assumono, è perché il sistema fiscale in primis non glielo consente.
Non sarebbe misura più auspicabile tramite tagli alla spesa quella di abbassare le tasse così da permettere alle aziende di assumere? Come si può pensare che se oggi il lavoro non c’è, con il sussidio di disoccupazione grillino arriverà miracolosamente senza che le condizioni fiscali mutino? La manovra, se venisse approvata, porterebbe ad un disastro sociale, non potendo reperire, nella migliore delle ipotesi, i fondi per più di qualche anno. Molti cittadini infatti, contando sul reddito percepito come diritto acquisito, si impegnerebbero in spese sostenibili sulla base del sussidio di disoccupazione. Un sussidio non eterno. Non c’è violenza più grande che può fare uno stato ai propri cittadini. Meglio non dare quando non ci sono le condizioni economiche piuttosto che dare e poi togliere.
Tutto ciò senza considerare le truffe che avverrebbero tramite amicizie fra il personale dei centri di impiego e gli aventi diritto al sussidio. E’ così, come ci insegna il sistema Italia, gli amici degli amici potrebbero avere reddito a vita semplicemente senza che alcuna lettera di impiego gli venga recapitata. In ultimo, non si può non considerare la questione etica: come si può ritenere corretto che un lavoratore che percepisce uno stipendio di 1200-1300 euro abbia un introito non troppo diverso da chi invece sta a casa a guardare la televisione?
la politica è un modo intelligente per sfruttare le inclinazioni umane al socialismo,
dunque non presenta antagonismi al suo interno, tutto quanto è auspicabile e favorevole
per la sociatà produttiva è in perfetto antagonismo con gli interessi particolari da lei espressi attraverso quella genia di parassiti.
le ricchezze e le capacità intellettuali del mondo produttivo costituiscono il bottino costante cui ambiscono questi predatori che attraverso i mezzi politici le razziano incessantemente.
la politica e la sua forma archica non è che un ologramma rassicurante di un ordine condiviso che maschera bene una realtà brutale e irriverente.
Concordo.
Lo stato ci prosciuga e ci impoverisce, privati ed aziende, con tasse e balzelli da esproprio.
I soldi che ci fotte vengono impiegati in un sistema corrotto e inefficiente per tradizione e definizione.
Il dissesto dei conti pubblici ne è la prova , provata.
Ogni tanto, a debito , recede qualcosa sotto forma di servizi scadenti e talora neppure richiesti, oppure opere pubbliche inutili su cui pasteggiano camarille di ogni genere.
Purtroppo questa proposta di 5stelle conferma l’irriformabilità di tutto il sistema.
Si tratta di una richiesta statalista , pasticciona, a debito, inutile nella sostanza.
Una vera forza di opposizione , attenta al benessere ed alla libertà, proporrebbe ben altro.
Più soldi in tasca alla gente e alle aziende e semplificazione della vita.
Il che si ottiene efficacemente solo in un modo, meno tasse, meno stato, meno burocrazia.
Non è di certo quello che intendono 5stelle con la loro proposta.