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Livigno4DI REDAZIONE

Livigno, agli estremi della provincia di Sondrio, è il comune più a nord della Lombardia; al confine con la Svizzera, con iquasi 2000 metri di quota è fra i più alti d’Italia e il più freddo, sfiorando i – 40 gradi in inverno. E’ un territorio a parte, distante oltre quattro ore da Milano bisogna passare unadogana per arrivarci; il motivo? Non si paga l’Iva, un vantaggio fiscale vitale.

Alla fine di una strada tutte curve si avvistano le insegne di un paese con scritto: “Duty Free“, prodotti extra-doganali. Scendendo da Trepalle, centro abitato più alto d’Europa s’incontrano negozi, supermercati, profumerie, alberghi e locali, che sono l’anima del paese e dominano l’intero scenario.

Arrivarci significa entrare in una delle migliori stazioni sciistiche e incontrare un centro trafficato da autocisterne e avente ben 19 distributori di carburante, perché non essendo imposta l’Iva il prezzo è di gran lunga più basso e fare il pieno conviene. E’ il Duty Free più alto al mondo.

L’esenzione da imposte come Iva e accise la rendono zona franca ed è il motivo per cui l’economia continua a funzionare; nonostante la crisi economica attuale l’alto afflusso di turisti sia d’estate che d’inverno non cala. Questa realtà ha origini nella storia; un’autonomia nata dalla necessità dei contadini di costituire delle franchigie sull’allevamento del bestiame e sui prodotti e mantenuta nel tempo. Se nel 1910 l’isolamento del popolo nella vallata comportò una legge dello Stato che prevedesse “esenzioni gabellarie” per il territorio e riguardante bestiami e prodotti caseari, nel 1953 la legge fu ampliata al commercio e dopo i primi anni di turismo, nel 1973 fu istituito il diritto speciale sui prodotti importati nel paese.

Considerando la posizione al confine con un regime fiscale elvetico molto più alleggerito, per trattenere merci e persone nel territorio servono delle agevolazioni, così dal 1973 tutto ciò che entra nel territorio subisce una tassazione esclusiva del Comune a proprio vantaggio ed esente da imposte e tassazioni statali; di conseguenza i prezzi sono più bassi e attraggono gli interessati. Per questo motivo le casse comunali sono sempre in attivo, ma a causa delle leggi di stabilità italiane i 26 milioni di euro accumulati non possono essere completamente utilizzati e l’autonomia fiscale finisce per non essere autonomia giuridica. Con tale cifra bisogna provvedere alla manutenzione delle strade; i finanziamenti dallo Stato non esistono in cambio del “diritto speciale”.

La città vive per il 90% di turismo e ad un afflusso turistico di 90mila persone nel periodo estivo con una maggioranza italiana seguono i 150mila arrivi, con permanenza media di cinque-sei giorni nel periodo invernale e con una maggioranza straniera di polacchi, russi, tedeschi e danesi.

Sullo sci e sul basso costo del carburante si struttura l’economia di un comune con poche tasse. La maggioranza della popolazione è di centro-destra, ma le lotte di potere sono poche e le categorie più forti sono individuabili nei “petrolieri“, dei quali le pompe di benzina generano un flusso di turisti ininterrotto.

Le risorse ricavate vengono continuamente re-investite nella costruzione e nella manutenzione di impianti sciistici e albergatori e commercianti sono uniti in un’associazione che tiene uniti gli interessi di entrambe le categorie.

L’indifferenza del comune è uguale solo alla distanza dal resto della regione, che guarda da lontano ad una forma di autonomiafuori dal comune“.

TRATTO DA QUI

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Comments
  • Fabio

    per capire quanta invidia c’è verso Livigno basta guardare il servizio dedicatogli da Report qualche anno fa: trasmissioni come questa sono fatte apposta per ribaltare i termini della questione, per far passare il rapinatore come l’avente diritto, la rapina come giusta contribuzione, il malloppo grondante sangue strappato a coloro che avevano creato quelle ricchezze con mille sacrifici diventa la dovuta contribuzione minima a Bene Supremo Pubblico….

    il ‘problema’ non sta nel fatto che a Livigno si paghino poche tasse, il Prolema è che se ne paghino davvero troppe nel restante territorio italiano che deve sopportare le angherie dello Stato Onnipotente e della sua Casta Onnipotente e Intoccabie e Superiore a tutto e tutti.

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