“Al via il piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia. Il ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, ha firmato il decreto di attuazione, dando il via agli stanziamenti da 260 milioni di euro che avranno tra gli obiettivi quello di aumentare l’export di 50 miliardi in 3 anni. Il piano era inserito nella legge di stabilità”..
I prenditori, gli amici degli amici, i parassiti più vicini a quei 260 milioni faranno a gara per intascare un po’ di denaro (Lo Stato ci mette tutti contro tutti, ammoniva Bastiat). Queste porcherie, questi piani demenziali – figli di un’ideologia interventista che tanto piace ai cialtroni liberal-liberisti italiani (che al ministro di cui sopra fanno pure da consiglieri) – sono puntualmente definiti come “neoliberismo”, quando non “turboliberismo”.
“Quando vedete che per produrre avete bisogno di un permesso da chi non produce, quando vi rendete conto che il denaro si dirige verso chi sa gestire rapporti politici e non verso chi commercia, quando vedete che gli uomini diventano più ricchi rubando e costringendo piuttosto che lavorando e che le leggi proteggono loro da voi e non voi da loro, allora capirete che la società è condannata”. Lo diceva Ayn Rand, che affermava anche che “la differenza fra Stato sociale e dittatura,é solo una questione di tempo”.
In Italia, il tempo è scaduto!
il punto è uno solo: per gli intellettuali, fra cui i liberali da editoriale sui quotidiani, l’ottimo si può raggiungere solo quando il potere politico chiede a loro cosa fare e segue le loro ricette.. gli illuminati..
non si esporta più, c’è crisi, ed allora gli imprenditori più forti, quelli che sono riusciti a piazzare uomini di fiducia alle leve di comando, fanno in modo che tramite leggi apposite (ma sempre per il bene pubblico, s’intende!!) gli vengano girate copiose quantità di quel denaro che non sanno guadagnarsi col merito e quindi ce lo estorcono con la violenza della tassazione.
Dicono ‘le tasse ci sarebbero lo stesso, non fossi io sarebbe qualcun’altro a prendersi quei soldi a voi cojoni, quindi, a quel punto, sono meglio io!’
Io rimango del parere che al ministero hanno messo il Guidi sbagliato.
Per quanto attempato, il sig.Guidalberto Guidi avrebbe fatto molto meglio.
Ma probabilmente non avrebbe digerito la masnada governativa.