Anno nuovo, vecchie sorprese. Sono già cinque le regioni (Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Abruzzo) che hanno deliberato, a partire da questo mese di gennaio, l’aumento delle addizionali regionali. Regole e importi variano da regione a regione, in tre regioni (Lombardia, Emilia e Liguria), sono cambiati anche gli scaglioni per l’applicazione delle imposte. Inizia il solito balletto di accuse, le regioni che si lamentano per i tagli subiti con la legge di stabilità (circa 3.5 miliardi di euro) e il governo centrale che accusa le regioni di incapacità di tagliare la spesa. Il risultato è solo uno: quasi tutti i cittadini dovranno pagare più tasse.
In questo scenario di accuse reciproche, si inserisce lo sgradevole ricorso che 54 consiglieri regionali della Lombardia hanno presentato al TAR contro la decisione della regione di tagliare del 10% i loro vitalizi, un taglio che potrebbe portare circa 500 milioni di risparmi. E non importa se la regione ha già speso in tutto più di quattro volte (quattro volte!!!) i contributi versati dai consiglieri quando erano in carica. Ad oggi sono oltre 200 i beneficiari del vitalizio regionale e i 54 firmatari del ricorso, sono assolutamente trasversali agli schieramenti politici. Si va dall’ex leader sessantottino Mario Capanna (37.919 euro lordi nel 2013), passando per Gian Carlo Abelli (43.001 euro) a cui Formigoni affidò la gestione della sanità regionale, arrivando all’ex deputato del Pci (uno dei grandi dirigenti di Botteghe Oscure) ed ex europarlamentare Giovanni Cervetti (28.697 euro), per giungere fino al leghista Alessandro Patelli, il democristiano Giuseppe Giovenzana e la forzista Antonella Maiolo. Potremmo continuare a lungo riportando tutti e 54 i nomi ma ci fermiamo qui. Segnaliamo solo una dichiarazione di Mario Capanna “La colpa è dei giornalisti che parlano di queste minchiate e ‘pirlate’. Se il Tar non ci desse ragione da quel momento tutti i diritti acquisiti potrebbero essere sforbiciati esattamente come hanno fatto con me”.
Vorremmo far notare all’ex leader del ’68 (…) che le regole cambiano continuamente con effetto retroattivo per i cittadini, sono stati creati gli esodati, le imposte con effetto retroattivo sono ormai una costante nel nostro Paese per non parlare dello “scherzetto” fatto alle giovani partite IVA con innalzamento di tasse e contribuzione, nell’ultima legge di stabilità. Noi non siamo di quelli che sostengono che pagare le tasse sia una cosa bellissima, ma un dovere a cui attenersi, certo è che sarà ancora più amaro sapere che le proprie tasse serviranno a pagare delle prebende difficili da giustificare e, soprattutto, figlie di regole riservate e a vantaggio dei soliti noti…