Sono stupito dall’assenza di motivazioni riscontrate nelle risposte date dai molti avvocati, professori di diritto, filosofi politici, e opinionisti dei media sul tema della secessione politica. Come nelle discussioni politiche in generale, il dibattito su questo tema nasce da una prospettiva individualista o collettivista.
Coloro i quali la cui premessa di base è allineata con gli interessi istituzionali, e che considerano tali enti come fini a se stessi, superiori agli interessi dei singoli, tendono a rifiutare la legittima autorità di uomini e donne di poter modificare o smantellare queste istituzioni.
Se gli individui sono visti come asserviti agli interessi dello Stato, coloro che condividono questo parere trovano facile trattare la secessione come un atto illegale. Il tallone d’Achille in questa linea di pensiero si trova nella sua contraddizione con i moderni fondamenti teorici dei sistemi politici. Per secoli, lo Stato ha acquisito la sua “legittimità” da un mitico “contratto sociale” con il quale i governati cedevano il consenso, di vivere in conformità con le regole create da loro presunti “agenti”….
Oggi voterò e farò votare per il referendum indetto da Repùbliche dal Friùl: non nutro molte speranze ma speriamo di liberarci dalle Multinazionali che l’Ue ed altri stati (Per es. gli USA) vorrebbero sottometterci ai loro dikta, oltre che ad una pressione fiscale piuttosto elevata. Faccio bene? Intanto speriamo di liberarci dai tanti parassiti che stanno infestando la mia Patria:)
Io temo più i consiglieri regionali che le multinazionali. Per dire una, la Monsanto ha un fatturato mondiale di 8-9 miliardi di dollari. La coop Italia ha un fatturato di 12-13 miliardi di€. Cominciamo a temere la coop-italia!!!
In onore del contratto sociale:
https://www.youtube.com/watch?v=ed-Qx2UKPfs