Ricordate le aperture dei TG e dei giornaloni sussidiati con titoli del tipo “I dipendenti guadagnano più dei loro titolari”? Eran tutte balle, lo abbiamo detto e scritto, balle utili alla propaganda contro l’evasione fiscale.
Leggendo l’ultimo rapporto Istat, è possibile effettuare un corretto confronto tra il reddito dichiarato dai lavoratori dipendenti e quello dei corrispondenti datori di lavoro: nel caso di datori di lavoro persone fisiche il reddito medio è pari a 31.303 euro, che equivale a circa il triplo del reddito medio dei propri dipendenti. Nel particolare, analizzando i diversi settori, i datori di lavoro persone fisiche di industria, costruzioni e commercio dichiarano circa il doppio dei propri dipendenti, mentre quelli che operano nelle attivita’ professionali dichiarano quasi cinque volte il reddito dei propri addetti. Il reddito medio dei datori di lavoro societa’ di persone (42.390 euro) e’ invece circa il triplo rispetto al reddito dei propri dipendenti, mentre quello delle societa’ di capitali (175.590 euro) e’ maggiore di sette volte.
”Dopo anni di denunce la CGIA ha centrato il suo obbiettivo: questa volta i redditi dei lavoratori autonomi sono stati interpretati correttamente. Insomma, non si parla piu’ di imprenditori piu’ poveri dei dipendenti. Anzi, dalla lettura dei quotidiani odierni si apprende che i primi dichiarano fino a sette volte in piu’ dei secondi”. E’ quanto si legge in una nota della confederazione veneta.
Noi lo sapevamo anche prima. Basta lavorare per saperlo…
Quando vengono confezionate statistiche per scatenare l’invidia insita nell’itaggliano si presenta un quadro dove il “padrone” guadagna” in maniera smisurata rispetto all’operaio, quando si vuole calcare la mano sull’evasione allora si confezionano statistiche dove appare che l’imprenditore non dichiara praticamente nulla… Same old, same old