Anche i giornali amici del presidente del consiglio, quelli lo chiamano intimamente Silvio, si sono accorti che il loro amato padrone è un venditore di prodotti avariati. Da dieci anni almeno, hanno continuato a fare credere al popolo bue del centrodestra che Berlusconi fosse l’incarnazione del “Sol dell’avvenire liberista”, ma anche loro, da stamane, si sono risvegliati con la consapevolezza che il tycoon di Arcore è nient’altro che un clown della politica, come tanti altri che abbiamo conosciuto in passato. Persino “Libero” è stato costretto a titolare “la stangata della libertà”.
Eppure, le tasse previste dal decreto varato ieri dal consiglio dei ministri, sono solo la goccia che fa traboccare il vaso (da notte) italiano. Il “contributo di solidarietà” per i redditi oltre i 90.000 euro (si noti la scelta lessicale neolinguistica, in omaggio alla cultura comunista di cui questo governo è succube da sempre), le nuove aliquote fiscali aggiunte, la nuova “Robin Hood Tax”, il balzello per gli autonomi, il rialzo sulle accise dei tabacchi, ecc. ecc. da un lato, trasformano questo paese in quello che detiene il record del mondo di pressione fiscale sulle persone fisiche dall’altro, oltre a far gridare vendetta, decretano che l’Italia è un paese senza futuro, il sottosviluppo è tra noi.
Tornando però alla sfilza di gabelle di cui sopra, che dovranno essere votate dal parlamento, un mito va sfatato: non è vero che Berlusconi avesse mai messo le mani nelle nostre tasche! Lo ha sempre fatto, ma la vulgata mediatica ha sempre nicchiato. Eccovi la riprova di cosa è successo da quando, nel 2008, il re del “bunga-bunga” è tornato al governo:
1. Tassa di 30 euro più marca da bollo di 8 per ogni ricorso al giudice di pace.
2. Eliminata la detrazione del 19% per gli acquisti di abbonamenti ai trasporti pubblici locali;
3. Eliminata la detrazione del 19% per le spese di aggiornamento degli insegnanti.
4. Cancellato il credito d’ imposta, introdotto da Prodi, del 10% alle imprese che fanno ricerca ed innovazione.
5. Niente restituzione fiscal drag a lavoratori e imprese.
6. Introduzione della cosiddetta tassa sulla tecnologia (lettori multimediali, telef. cellulari, computer). Costerà circa 100 euro a famiglia.
7. Aumento tariffe dell’ acqua (grazie alla privatizzazione fatta da Tremonti, art. 23 bis decreto legge 133/2008)
8. Aumento delle tariffe postali
9. Aumento pedaggi austostrade Anas
10. Aumento di 3 euro sui biglietti aerei per chi parte da Roma e Milano, per qualsiasi destinazione e su qualunque compagnia, low cost incluse.
11. Aumento biglietti dei treni, sia regionali che a lunga percorrenza.
12. Raddoppio dell’ IVA sugli abbonamenti alle pay tv
13. Tabacchi: aumentano sigarette low cost e “fai da te”
14. Aumento canone Rai
15. Confermata l’ applicazione dell’ Iva sulla tassa rifiuti, nonostante sentenza contraria Corte Cosituzionale.
16. Stretta fiscale sulle compagnie assicurative (che sicuramente si rifaranno sugli assicurati)
17. Imposta di scopo (i comuni possono istituire nuovi tributi, ad es. tassa di soggiorno per i turisti) per favorire investimenti nel territorio comunale.
18. Concessa alle regioni la possibilità di aumentare fino al 3% l’ addizionale Irpef.
19. Istituzione pedaggio sui raccordi autostradali (ad es. Firenze-Siena, Roma-Fiumicino, Salerno-Avellino, tangenziale Bologna)
20. Aumento aliquota contributiva, dal 25 al 26%, per iscritti a gestione separata INPS (professionisti senza previdenza di categoria, venditori a domicilio e lavoratori autonomi occasionali)
21. Aumentato al 10% (dal 7-8) l’“aggio” per la riscossione dei tributi concesso alla Riscossione spa. La nuova norma implica un aggravio per il contribuente pari al 2.5% circa in caso di pagamento dopo il sessantesimo giorno.
Perdonatemi se ho dimenticato qualcosa.
Dalla sua discesa in campo, Berlusconi ha dimostrato di incarnare la “rivoluzione illiberale” dato che:
1) Berlusconi è stato capo del governo più di chiunque altro. Significa che la maggioranza di quelli che hanno votato ha ritenuto che lui fosse il più adatto a farlo o, se preferite, il meno peggio.
2) D’altra parte, quando ha governato chi oggi sta all’opposizione i problemi dell’Italia non sono certo stati risolti. I buchi sui conti pubblici sono stati tamponati a suon di tasse e senza ridurre la spesa di un solo centesimo, mentre le tanto sbandierate liberalizzazioni contenevano alcuni elementi positivi, ma anche provvedimenti degni del peggiore dirigismo statalista (ad esempio, quello di imporre la stessa classe di rischio sulle assicurazioni rc auto a tutti i componenti di un nucleo familiare, non si sa in base a quale concetto di misurazione del rischio).
3) Ciò non toglie che del programma liberale più volte annunciato da Berlusconi non è stato realizzato praticamente nulla. Nulla! Lui dà la colpa di tutto ciò ad alleati inaffidabili, a magistrati persecutori e agli scarsi poteri di cui dispone il presidente del consiglio nell’assetto istituzionale italiano. Non è detto che abbia torto su tutta la linea, ma questo non cambia il fatto che di liberale non si è visto niente negli ultimi quattro lustri. Anzi, le poche anime liberali del centro-destra sono state marginalizzate, mentre il potere è stato concentrato nelle mani di Tremonti. Il che è tutto dire.
Eppure, a pagina 5 del Corriere della Sera le sue dichiarazioni si trasformano nel titolo di apertura: “Sarò ricordato come quello che ha salvato l’Italia”.
Anche se il presidente del Milan “gronda sangue”, qualcuno gli dica che deve smetterla di farsi scrivere i testi da gente come Capezzone!
Io penso a questo punto, visto che l’italiano è il campanilista per antonomasia, che la cosa migliore da fare è abbandonare la nave che affonda (historia vitae magistra)…
Va avanti tu che a me vien da ridere……..
Signori, la cosa più preoccupante è vedere la non reazione degli italiani, che forse non solo non hanno capito a cosa si va incontro ma non sono nemmeno a conoscenza di ciò che accade. Giro per strada e vedo spiagge gremite (con locali vuoti), gente che non ha voglia di preoccuparsi, almeno finchè non sarà passato il mese di agosto. Ci si arrabbia se ai semafori non abbiamo uno sprint da formula uno nel ripartire, se il cane del vicino abbaia troppo o per uno sguardo di troppo alla troietta di turno col culo di fuori (bunga bunga docet). Siamo pronti a dare del parassita ad un commerciante che non emette lo scontrino per un caffè, ma guai a parlare dei poteri forti che creano il vero disagio economico e sociale : “no dai non parliamo di politica…”. Qui il problema non è che gli italiani non reagiscono, è che non capiscono proprio cosa veramente stia accadendo, finchè non lo capiranno, inutile aspettare una reazione di qualsiasi tipo.
La penso come te Daniele.
Propongo di aprire una sezione speciale qui nel sito intitolata “Parassiti fur dae bal!!” dove proporre una nostra contro-riforma. Sto chiedendo la stessa cosa ai radicali, ma ormai sono rassegnato. Comunque le proposte devono essere credibili. Infatti si dovrebbe puntare a far diminuire la spesa dello stato intorno al 20, massimo 30% del pil.
Una mia “fissa” su una riforma dello stato prevede l’abolizione di tutte le regioni e le province incluse quelle speciali, e un unico livell fatto di comuni dai 50 mila abitanti in su, e anche con una dimensione minima per esempio di 600 o 800 km2. Presumibilmente usciranno fuori intorno ai 300/400 comuni. I comuni saranno la base della nuova repubblica, per intenderci, il 90% delle spese ( è una cifra sparata a caso) saranno a carico dei comuni, il resto allo stato centrale. Ovviamente ci sarà concorrenza fiscale fra comuni. Viva la Confederazione Libertaria Italica!!
Non se ne può più di dover leggere delle esternazioni di questo megalomane delirante, che pesa come un grottesco tragico paradossale macigno (pur nella sua piccolezza intellettuale e fisica), come una zavorra tossica da portare sulle spalle, per tutti coloro che ancora riescono ad essere produttivi e tribulano ad arrivare a fine mese, per mantenere un quantità patologicamente elevata di parassiti, come in nessun altro paese al mondo …
COME HA RIPORTATO IL MIO AMICO GIOVANNI: “L’eccesso di tassazione è sempre la conseguenza dell’eccesso di spesa, cioè dello sperpero di “denaro pubblico” (meglio, di denaro dei privati-sudditi) da parte dei governanti, a vantaggio loro o delle loro clientele: questa rapina legalizzata conduce inevitabilmente all’evasione fiscale che diventa legittima difesa”.
ERGO CONCORDO
Il diritto alla pistola ci e’ stato costituzionalmente negato sin dalla nascita di questa disgraziata nazione.
Ma i forconi sono liberamente in vendita presso tutti i negozi di ferramenta.
REDDE RATIONEM!