Signore e signori proprietari di prima casa preparatevi.
E se siete proprietari di seconda casa o di una terza (bastardi capitalisti dovete morire!) occhio alle coronarie.
Il 2014 verrà ricordato come l’anno dell’Inferno Immobiliare Italiano.
Avrete notato? Il nuovo metodo Letta (in Renzi) – Alfano (in Berlusconi) per reintrodurre aggravare una serie di tasse sugli immobili, tolta l’Imu (sulla prima casa):
- Si spezzettano le imposte
- Si cambia nome alle stesse
- Si alzano le aliquote settimana dopo settimana prima della entrata in vigore
Il risultato è che nel 2014, gli italiani pagheranno una quantità di tasse sul patrimonio immobiliare senza precedenti, un record assoluto che porterà la pressione fiscale complessiva nella stratosfera. Peraltro con la Tares è stata introdotta la Tassa di Cittadinanza (altro che reddito), estendendo il pagamento dell’imposta agli inquilini ed essendo quasi impossibile vivere senza un tetto sopra la testa, ogni cittadino-famiglia ora ha la sua tassa di cittadinanza (possieda o no un immobile).
Una delle poche norme di civiltà che con alti e bassi ancora aveva resistito in Italia e che per una volta ci distingueva in bene rispetto ad altri regimi fiscali era proprio l’esenzione da tasse sulla parte di patrimonio rappresentato dalla prima casa. Ovvero il centro del risparmio per milioni di famiglie e un fattore di benessere e stabilità sociale nonchè il luogo fisico che costituisce il nucleo sociale fondamentale della nostra società ovvero : la famiglia.
Festa finita.
Gli effetti sull’economia in generale sono auto evidenti:
- l’aumento della pressione fiscale sugli immobili semplicemente ridurrà ancora il reddito disponibile dei cittadini italiani e porterà ancora ad ulteriori collassi i consumi interni
- Il mercato immobiliare italiano è destinato a vivere il suo peggior anno da sempre.
Vorrei brevemente analizzare la “simpatica” situazione in cui si troveranno in proprietari di immobili nell’anno appena aperto:
- Aumento della pressione fiscale sugli immobili
- Sempre minore bancabilità degli immobili causata da stretta creditizia, bassi salari reali, precarietà endemica del lavoro e aspettative di ribassi sulla quotazione degli immobili da parte delle banche
- Milioni di cittadini, spesso anziani, che dopo una vita di lavoro (e dopo avere pagato le tasse sui redditi) si ritrovano con un secondo o un terzo immobile che semplicemente non possono più permettersi di mantenere a causa del fisco. E dunque saranno costretti a vendere a qualsiasi prezzo.
- Emigrazione all’estero di cittadini benestanti e con medio/alto reddito.
- Decine di migliaia di immobili nuovi ormai in pancia alle banche che prima o dopo dovranno essere messi sul mercato
Allegria! Panic Selling assicurato e se qualcuno mi sta leggendo farebbe bene a fare ogni sforzo per vendere il suo immobile anche ad un prezzo che “gli sembra” troppo basso. Perchè sturatevi bene le orecchie:
IL PREZZO TROPPO BASSO NON LO AVETE ANCORA VISTO
Oggi i nuovi perseguitati sono i proprietari italiani di immobili, sono i cittadini da schiacciare spremere e uccidere. Bastardi reietti capitalisti da usare come bancomat per Stato e Comuni. Un tempo la “casa ” era il punto di arrivo, la realizzazione di un sogno per milioni di famiglie e indvidui. Oggi è una maledizione.
Verrà il momento in cui si potrà cominciare a investire in immobili in Italia, ma quel momento arriverà quando prezzi saranno decine di punti percentuali più in basso di quelli di oggi. Quando il sangue dei basdtardi capitalisti proprietari di casa scorrerà per le strade.
Buona Bancarotta a Tutti
p.s. e dopo le casa, spolpati i reddditi, le rendite finaziarie, le rendite immobiliari e i consumi. Toccherà al patrimonio custodito in banca, statene certi.
p.p.s. giusto 2 mesi fa Oli Rehn ci chiese di alzare l’IVA e reintrodurre la tassazione sulla prima casa….. (abbiamo ottemperato in Grecia style)
da l’Indipendenza
MANCANO ANCORA SOLDI, AUMENTERANNO ANCORA LE TASSE SULLA CASA
Tassa sulla casa ancora più salata. Ai comuni manca, per far quadrare i bilanci, almeno un miliardo e mezzo di euro. E il governo, per colmare il “buco”, sta pensando di alzare l’asticella della nuova Tasi. Dando ai comuni la possibilità di alzare l’aliquota sulla prima casa dal 2,5 al 3,5 per mille e, sulla seconda, dal 10,6 all’11,6 per mille. Una possibilità che, è probabile, in pochi si lasceranno sfuggire.
È questo l’orientamento maturato al ministero dell’Economia. In questo modo i sindaci avranno quel miliardo e mezzo in più che ritengono indispensabile, ma dovranno usare le nuove risorse, almeno in parte, per stabilire detrazioni a favore delle famiglie e dei soggetti svantaggiati. L’aumento arriverà con un emendamento al decreto legge che ha abolito la seconda rata dell’Imu sulla prima casa per il 2013. Provvedimento che sarà lunedì nell’aula del Senato.
Contraria all’aumento Confedilizia, che parla di “stato di esasperazione dei piccoli proprietari”. Ma l’idea di un aggravio sulla casa non piace neanche a Scelta civica, al punto che Enrico Zanetti, responsabile delle politiche fiscali del partito, minaccia di non votare un eventuale emendamento del governo con gli aumenti della tassa. In attesa di vedere cosa uscirà dall’Aula i Comuni, ma soprattutto i cittadini che, ancora ad oggi, non sanno né quanto né quando dovranno pagare. La versione finale della legge di Stabilità ha infatti mantenuto la data del 16 gennaio come scadenza per la prima rata della Iuc (la nuova tassa che somma Tasi e Tari), ma ha dato ai comuni la facoltà di posticipare questa data, oltre che di stabilire il numero di rate annuali in cui potrà essere suddivisa la nuova imposta. E in quei comuni che alla scadenza di gennaio non avranno preso alcuna decisione su aliquote e rate, si dovrà pagare, entro il 16 gennaio stesso, la Tasi con l’aliquota base dell’uno per mille e la Tari versando la stessa somma pagata per la vecchia tassa rifiuti con la prima rata del 2013, come hanno spiegato i tecnici del Tesoro. Stando così le cose è evidente che tutti si ridurranno all’ultimo minuto a meno che i comuni non stabiliscano in massa uno slittamento del termine del 16 gennaio.
Resta ferma, invece, la scadenza del 24 gennaio per il pagamento della cosiddetta mini-Imu in quei comuni, circa 2.500, che hanno deliberato un aumento dell’aliquota base del 4 per mille. Qui i proprietari dovranno coprire il 40% della differenza tra l’aliquota maggiorata e il 4 per mille. I sindaci dell’Emilia-Romagna, infine, hanno proposto al governo di sostituire la mini-Imu del 24 gennaio con un prelievo una tantum sul gioco d’azzardo. Il ministro degli Affari regionali, Graziano Del Rio, ha promesso un’attenta valutazione della proposta, aggiungendo però che è difficile cambiare le norme in corso.
*Link alla fonte: http://www.rischiocalcolato.it/2014/01/2014-lanno-dellinferno-immobiliare-tasse-mai-viste-e-panic-selling.html
Io non credo ci siano problemi che la politica possa risolvere ma solo in grado di creare (o peggiorare).
Forse sarebbe il caso di capire che ci sono problemi che la politica può risolvere, altri che non può risolvere. Uno dei problemi che la politica non può risolvere è il debito pubblico. Se iniziassimo tutti a capire che i soldi che abbiamo in tasca non sono i nostri, ma ci sono stati dati in prestito (con interesse) dalle banche centrali, forse riusciremmo anche a renderci conto che la politica non può farci niente. Il rapporto debito pubblico PIl dell’intero pianeta è pari al 200%. Basta porsi una domanda per comprendere come stanno effetivamente le cose: “Se il mondo intero è indebitato, il creditore dove sta?”. Ma come dice Grillo, la maggior parte della gente non è più in grado di fare ragionamenti semplici.