In Economia

tasseDI MAURO GARGAGLIONE

I patrimoni si formano in due modi, col risparmio oppure col crimine. Parliamo della prima categoria. Se c’è un risparmio c’è stato un compenso che, verosimilmente, è stato soggetto a tassazione. Quello che è rimasto e che non è stato speso diventa, appunto, patrimonio. La stessa identica cosa vale per i patrimoni ricevuti in eredità, c’è stato un compenso che qualcuno ha ricevuto, che è stato soggetto a tassazione, che non è stato speso e che è stato lasciato a qualcun altro.

Con questo risparmio ci posso comprare degli immobili, dei quadri, degli orologi oppure delle azioni, per esempio. Quindi immobili, orologi, azioni e quadri, sono risparmio. E’ tutto patrimonio, ed è tutto risparmio. In qualunque modo io impiego il mio patrimonio, lo rischio. Il rischio può produrre una perdita se l’ho prestato a gente incapace, oppure un utile, consistente se il rischio è elevato, moderato se il rischio è più basso.

Questo utile viene chiamato reddito ma è ingiusto chiamarlo così, il reddito propriamente detto viene generato dal lavoro, preferisco chiamarlo frutto del risparmio “messo a rischio”.

Tassare i patrimoni significa che lo stato, se vinci vuole il suo pizzo, se perdi sono fatti tuoi. In ogni caso tassare i patrimoni equivale a tassare il risparmio, cioè, come abbiamo detto, quel che rimane dopo aver pagato le tasse e che non è stato speso.

Ecco perchè è doveroso imboscare i patrimoni e sfuggire al pizzo di stato, sarebbe una doppia tassazione. Comunque, prim’ancora, è doveroso imboscare i redditi ed evadere le tasse.

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Showing 4 comments
  • FrancescoL

    Il risparmio è visto come il fumo negli occhi dai keynesiani, lo è sempre stato, ecco perchè fanno di tutto per scoraggiarlo e ostacolarlo. Più poveri e più dipendenti ci sono meglio è per gli statalisti, avranno sempre più potere e controllo. Dal mio punto di vista la tassazione del reddito è furto, quella del risparmio è peccato mortale

  • Guglielmo Piombini

    Le osservazioni di Gargaglione sono molto sensate.

    A mio avviso, comunque, è inutile cercare una razionalità nell’azione fiscale dello Stato.

    Lo Stato cerca sempre di prendere più che può, ogni volta che può, ovunque trovi delle ricchezze aggredibili.

    Non sta tanto a sottilizzare sulla logica o sulla giustizia di quel che fa.

  • M.valter

    Giusto, ma il socialismo fiscale premia chi sperpera i suoi soldi, e punisca coloro che si privano di qualcosa di futile per risparmiare.
    Cioè, li tassa due volte.

  • Giovanni Birindelli

    Perfettamente d’accordo. Mi permetto di aggiungere che tassare il risparmio vuol dire tassare la crescita sostenibile: gli investimenti economicamente sostenibili, infatti, possono derivare solo dai risparmi: quelli che derivano da manipolazione monetaria e del credito o da spesa pubblica sono economicamente insostenibili e quindi hanno dentro di loro il seme della crisi. In altre parole, tassare i risparmi vuol dire dare una mano (e che mano) alla decrescita. E la stessa cosa avviene quando si tassa il reddito: non c’è infatti alcuna differenza fra reddito e capitale in quanto il capitale produce reddito. Se si prendono le dovute accortezze, tassare l’uno o l’altro è indifferente (il che si vede bene anche nel caso del reddito da lavoro, che è quello prodotto dal capitale umano).

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