L’ultima spiaggia per l’Italia? Un prelievo una tantum del 10% sulla fascia più ricca della popolazione. A tornare alla carica è stato l’ex banchiere Pietro Modiano oggi presidente di Nomisma, della società degli aeroporti milanesi Sea e, benché in uscita, della Tassara, la holding di uno dei più importanti debitori di Intesa Sanpaolo, Romain Zaleski che quest’estate ha ottenuto l’ennesima moratoria sul suo debito di oltre 2 milairdi di euro verso il sistema bancario.
“Si stima che la ricchezza liquida delle famiglie italiane – al netto di attività reali, titoli di stato e partecipazioni in società di persone – sia pari a circa 2.400 miliardi. Si può, inoltre, stimare che Il 47,5% di questo ammontare, ovvero 1.130 miliardi, sia posseduto dal 10 % più ricco delle famiglie italiane – si legge nell’editoriale della newsletter di dicembre di Nomisma scritto da Modiano e dal capo economista Sergio De Nardis -. Un prelievo una tantum del 10% su questa fascia darebbe luogo a un gettito di entrate per lo stato di 113 miliardi di euro, 7 punti percentuali di PIL, da distribuire a favore delle famiglie più povere e delle imprese”.
Secondo gli autori, “se questa tassa sul patrimonio venisse pagata in quattro rate annuali di 28 miliardi, il bilancio pubblico potrebbe fornire uno stimolo equivalente nell’arco di un quadriennio all’economia, modificandone il sentiero di crescita. Gli effetti positivi sul PIL deriverebbero dal fatto che il trasferimento di risorse a favore delle famiglie disagiate e delle imprese stimolerebbe aumenti di domanda (interna ed estera) largamente superiori alla contrazione dei consumi a cui andrebbe incontro il decile di famiglie più ricche”.
In dettaglio per il marito dell’onorevole Pollastrini (Pd), “una manovra di prelievo straordinario sulla ricchezza e redistribuzione alle famiglie disagiate e alle imprese della dimensione ipotizzata, che si avviasse nel 2014 e si ripetesse nel successivo triennio (fino al 2017) porterebbe fra cinque anni, nel 2018, a un PIL più elevato di circa il 4,5% rispetto al livello di uno scenario di base. Il tasso di crescita dell’economia nel quinquennio 2013-2018 aumenterebbe di quasi un punto all’anno passando dall’1,2% dell’andamento tendenziale al 2,1% nell’ipotesi con manovra. La più forte crescita dell’economia si tradurrebbe in un rapporto debito/PIL nel 2018 più basso di circa cinque punti percentuali”.
Secondo il centro studi fondato tra gli altri da Romano Prodi nel 1981 con il sostegno di banche come la Bnl, quindi, la strada per reperire le risorse necessarie a un rilancio dell’economia italiana passa per una mobilitazione straordinaria del risparmio di chi possiede di più a favore dellefasce più povere della popolazione e delle imprese che devono confrontarsi con la competizione internazionale, come ha ribadito l’istituto in una nota.
“La manovra può essere fatta senza aprire contenziosi in Europa e nel rispetto delle regole di bilancio iscritte in Costituzione. La somministrazione dello stimolo su un periodo di più anni consentirebbe di modificare in modo significativo il tasso di sviluppo dell’economia anche se non esaurisce il “da farsi” per l’economia italiana – sottolinea ancora Nomisma -. Bisogna continuare a portare avanti le riforme in direzione della razionalizzazione della spesa pubblica, della lotta all’evasione, della semplificazione della burocrazia e della politica; solo così si riuscirà a dare seguito nel lungo periodo allo sviluppo dell’economia italiana una volta che gli effetti della manovra saranno venuti meno”.
L’uscita di Modiano giunta a pochi giorni dalla vittoria di Matteo Renzi alle primarie del Pd, non è nuova. L’ex braccio destro di Alessandro Profumo in Unicredit e di Corrado Passera in Intesa poi autore di un memorabile riconoscimento degli errori fatti nella distribuzione dei derivati, è almeno dal 2011 che sostiene la necessità di una patrimoniale per uscire dalla crisi. Due anni fa, però, le cifre in gioco erano almeno il doppio: all’epoca il presidente di Nomisma parlava di un prelievo una tantum sui redditi dei “benestanti”, in riferimento a una fascia pari al 20% della popolazione che posseva ingenti patrimoni, con unae una base imponibile di 2.200 – 5000 miliardi.
TRATTO DA: http://www.ilfattoquotidiano.it
P.S. Per farsi belli chiedono un prelievo sui più ricchi… per ottenere – alla fine – un prelievo per tutti. (REDAZIONE)
La solita fregatura, mascherata di beneficenza per le classi meno abiette, prelievo forzoso, maggiore disponibilità di soldi per lo stato, che equivale ad una solida garanzia per il pagamento degli interessi sul debito pubblico per le banche a cui questi signori sono collegati. Il prelievo forzoso, ha un senso solo se si torna alla sovranità monetaria e si ristruttura il debito che è illegale perchè proviene da soldi creati dal nulla con il sistema della riserva frazionata.
“Se la gente capisse, la natura del nostro sistema
monetario e creditizio, avremmo una rivoluzione
domani mattina presto”.
(Henry Ford)
Ildebrando … come, non capisci ? se le sue società sono piene di debiti , è chiaro che lui e le sue società non pagheranno nulla .. Pertanto è chiaro che queste proposte le possono fare solo persone che hanno portato i soldi in Svizzera ( tipo De Benedetti ) o altrove e in Italia risultano avere solo debiti ..
@Jimmy CI sono una miriade di azioni che lo stato italiano potrebbe intraprendere per risolvere l’attuale situazione (riduzione reale degli adempimenti burocratici, vendita dei beni dello stato, taglio della spesa pubblica etc.). Permettere allo stato un prelievo come quello proposto è come regalare una dose ad un eroinomane e comunque alla fine ci ritroveremo da capo ma più poveri.
Certo, da libertario sono e sarò sempre contrario a qualsiasi misura coercitiva dello stato (qualunque) sui cittadini (qualunque), tranne le pochissime necessarie allo stato minimo.
Ma, date le condizioni italiane, sarei invece contento se tale prelievo forzoso fosse davvero attuato, magari anche più pesante (cioè a scapito di più cittadini ed in una misura più elevata).
Perché gli italiani capiscono solo le mazzate sul groppone, come i muli.
Direi che sia meglio nascondere soldi, valori, tutto, e tenere i conti correnti attorno ai 500-600€.
Proposte del genere dovrebbero allarmare i cittadini.
Eppure pare che i depositi presso le banche siano aumentati nel 2013, se non ricordo male.
La gente si fida ancora delle banche.
La gente non sa.
Sarebbe interessante sapere lui come cercherebbe di essere esente dal prelievo
Questa gentaglia ha l’istinto ladronesco e criminale nel sangue. Non sono contenti se non riescono a mettere le loro sporche manacce nelle tasche altrui.