Una nuova ricerca dell’Eurostat fornisce un’ulteriore conferma: l’energia costa cara alle imprese italiane, più che ad ogni altra realtà imprenditoriale in Europa.Se si analizza quanto è costata alle imprese italiane nel 2012 l’energia calcolata in megawattora, il confronto con l’Europa è impietoso, sia considerando quelli delle che consumano tra i 500 a 2000 megawattora l’anno (imprese piccole e medio-piccole) che quelle che consumano tra i 20 mila e i 70 mila megawattora l’anno (aziende grandi e medio-grandi).
In entrambi i casi il prezzo applicato è il più alto del vecchio continente: 17,90 centesimi per Kilowattora e 12,39 centesimi per Kilowattora rispettivamente. Nessun altro Paese europeo fa peggio di noi, tra le PMI il secondo Paese in classifica è l’Irlanda con 13,7 centesimi, tra le grandi ci sono le imprese lituane con 11,65 centesimi. Moltiplicando queste cifre per i reali consumi elettrici delle imprese si capisce quale è il reale aggravio che pesa sulle imprese italiane: ad esempio un’impresa italiana che consumi 1500 megawattora l’anno pagherà una bolletta di 26.850 euro, contro i 18.165 della Spagna e gli 11.325 della Finlandia. (Pmi.it)
Finalmente anche le PMI se ne sono accorte.
Ma non se n’avvedevano quando nella locale confindustria si schierarono contro il nucleare nel referendum del 2011 e per le energie alternative.
Eppure erano anni che pubblicavo il grafico delle regalie alle rinnovabili.
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http://4.bp.blogspot.com/-tRQzHKNhE8Y/Ug-Kiog6KII/AAAAAAAAAoc/sJ5BWNwiOXM/s400/Tariffa+A3+Lug_Set_JPG.JPG
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Inoltre lo dissi a chiare lettere nelle seguenti registrazioni:
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https://www.youtube.com/watch?v=mpB6guTKdV4
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http://renzoslabar.blogspot.it/2012/06/cirn-f-vg-telefriuli.html
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