Cara Presidente Boldrini,
Lei ha un dono innato, che è quello di riuscire a sminuire il ruolo della donna come pochi altri. Incredibilmente si accanisce nel disperato tentativo di ergersi a paladina del sesso femminile e come in ogni tragicommedia che si rispetti ottiene il risultato opposto.
Con queste Sue affermazioni è riuscita ad offendere non solo la quasi totalità delle donne, ma anche la figura della famiglia, così come gli italiani la concepiscono. Perché, Presidente, la famiglia non è composta dal Genitore 1 che serve a tavola il Genitore 2 e la rispettiva prole in una situazione di sottomissione, la famiglia come la vediamo noi è un po’ diversa.
Ha presente il piacere che può provare una madre – mi perdoni se mi permetto di utilizzare un termine così obsoleto – dopo una giornata di duro lavoro a preparare una cena per suo marito e i loro figli, servirli a tavola e trascorrere con loro probabilmente l’unico momento della giornata davvero in famiglia?
Se non lo sa glielo dico io, e Le dico anche che nel vedere in una pubblicità una mamma che porta la cena a tavola non c’è nulla che sminuisca o offenda la figura della donna. Mia nonna ha dedicato la sua vita a fare questo e mi creda, non ha avuto rimpianti nemmeno per un secondo.
Io lavoro, e quando cucino trascorro uno dei pochi momenti rilassanti della giornata proprio perché so che li trascorrerò con mio marito e mio figlio.
Negli altri Paesi europei una pubblicità simile non sarebbe mai stata trasmessa? Non ne dubito, gli altri Paesi non sono l’Italia, non hanno la nostra cultura per il cibo e le nostre abitudini familiari.
Probabilmente gli altri Paesi europei non hanno nemmeno un Presidente della Camera che crede di dover rappresentare il popolo femminile.
Presidente faccia il Suo lavoro, faccia ciò che compete alla terza carica dello Stato. Il Suo è un ruolo istituzionale, non una missione umanitaria, il parlamento ha eletto un rappresentante di SEL, non Madre Teresa di Calcutta.
La disparità tra uomo e donna cesserà quando si smetterà di vedere la donna come un essere indifeso da tutelare e proteggere. Solo allora ci sarà davvero un rapporto paritario. Se proprio vuole sposare una causa sposi questa.
E ora mi scusi, devo andare a preparare la cena per la mia famiglia, non so se anche Lei può dire di avere la stessa fortuna.
*Link alla fonte: http://www.qelsi.it/2013/cara-boldrini-sono-una-mamma-che-serve-la-famiglia-a-tavola-e-ne-va-fiera/
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Questo articolo non fa che confermare la mia tesi che in ogni individuo è presente del libertarianismo, ovvero semplice consapevolezza di essere liberi per natura.
La boldrini può chiaccherare quanto si pare, tanto sono parole vuote di una persona svuotata della propria umanità.
…e allora cosa si attarda a scrivere? Corra subito a servire il bollito va’ prima che si raffreddi, mica che i suoi uomini si ne abbiano a male…
la signora scrive perchè ha un cervello a differenza di altri………
I fondatori della Scuola di Francoforte si resero conto che la rivoluzione socialista non poteva essere realizzata senza un forte ridimensionamento del ruolo della famiglia, la Chiesa, e l’identità etnica con le sue tradizioni. Non avevano torto.
Pari dignità non significa identicità.
Mi aggiunto alla lista dei pretendenti!
Scherzi a parte, è esattamente quel che ha detto anche mia madre, difatti le ho dedicato uno spazio anche io a fine articolo:
http://saint-jacobus.blogspot.com/2013/09/barilla-boldrini-e-la-sagra-delle.html
E poi non è vero che in tv si mostrano solo donne in cucina. Il nuovo idolo Gordon Ramsay è un uomo rude che cucina in stile rambo, ma credo che la Boldrini abbia un mondo tutto suo nella testa.
E poi lei non sapeva che ci fosse tanta povertà in Italia…
C’è poco da aspettarsi da un paese dove viene fatta una legge contro il “femminicidio” o contro l’omofobia… Pensano di andare contro le disciminazioni legiferando così come credono di creare lavoro per decreto mentre sono proprio questi atti a creare persone di serie B che devono essere tutelate in maniera particolare. Mentalità collettivista
La Boldrini è una tipica rappresentante di quella generazione rovinata da una cultura pseudoegalitaria e falsamente anticonformista che pretendeva di trasformare le donne in uomini mancati. La Signora ministra non si rende conto che cercando di ‘liberare’ la donna, la rende schiava di una visione del mondo innaturale e omologante. In un altro ‘paese’ non avrebbero messo una pubblicità del genere? E allora? Questo implica automaticamente che gli altri sono migliori di noi? Con gente del genere a guidare l’Italia, la fine è sempre più vicina.
Brava signora Silvia.
Io una come lei la sposerei, e non per essere servito a tavola ma perchè lei ama la libertà.