Quelli che le sentenze non si discutono, andassero tutti a spanar meliga. E chi venera Santa Toga Vergine e Martire, come pure l’intero fan club della ditta Travaglio-Gomez, arricchita spiritualmente (e non solo) dal giro dei sette tribunali, non si adombrino per il mio insulto alle anime belle, bensì si adontino per la loro offesa continua alle anime pensanti.
Riesumando l’invettiva canora di Alberto Fortis nei confronti dei Romani, vorrei parafrasare la medesima e mettere al posto degli abitatori dell’Urbe quei togoni (metrica rispettata) che si sono alleati ai gabellieri onde castigare Dolce & Gabbana per avere semplicemente espresso da cittadini il proprio disagio riguardo alla vessazione fiscale cuisiamo tutti sottoposti, chi più chi meno. I due stilisti sicuramente di più, come uomini del fare ancora innamorati del proprio Paese e, quindi, non ancora in fuga da esso, che pure meriterebbe di venire mollato sui due piedi.
Davvero c’èda gridare che siamo stufi degli sceriffi dell’etica, e guai a chi digerirà la perversa macedonia ermellina e fiscajola, che raccoglie i peggiori frutti avvelenati dell’ideologia statolatrica per la quale manco si può opinare sull’operato di magistrati e beferoidi, giacché i primi sono oracoli e i secondi quasi, soprattutto dopo la sentenza che impone a due tizi bollati come evasori, e quindi ridotti al rango di paltronieri soltanto per le ubbie di qualche impiegato statale con uno stipendio da maragià, di rifondere il fisco per i danni morali arrecati agli scherani del sor Artiglio, che avevano preteso e ottenuto per loro la gogna per una lussemburgata peraltro consentita dalla legge (e non ci vengano a dire il contrario).
Già all’epoca della prima condanna, avvertimmo puzza di fumus persecutionis, ma adesso la situazione è molto più grave e incarognita: qui non si può neppure protestare per una pretesa ingiustizia, perché le vestali del Leviatano sono ormai legione. Signori, mettiamo il fiocco azzurro sull’uscio di ogni procura d’Italia: senza aspettare la levatrice parlamentare, ha appena emesso i primi vagiti un nuovo reato. Il vilipendio del fisco.
In più abbiamo il Presidente del Consiglio, un catto-comunista, che all’anagrafe tributaria risulta ” nullatenente”. Mah, misteri della sinistra…
Queste vestali predicano in un certo modo.
Sarebbe interessante vedere come razzolano.
Un bel controllo capillare sulla loro vita, patrimonio, risparmi, investimenti, proprietà.
Penso che non si dovrebbero lamentare se il fisco e lo stato li controlla con una bella intrusione nella loro vita.
La gente vuole sapere chi sono.
Di quel che dicono, chi se ne frega.
Tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare.
io ormai sono abbastanza a buon punto per l’espatrio. Sono stufo di pigliarla nel culo.
D&G evidentemente no.
:-) i doppi sensi si sprecano