Il Parlamento, con la Legge n. 99 del 9/8/2013 ha approvato il Decreto Legge n. 76 del 28/6/2013, sull’occupazione, per non cambiare nulla in una legislazione da 50 anni statalista e liberticida, mantenendo 18 tipi di contratto di lavoro. Andrebbero aboliti tutti, perché solo uno è utile: quello che riconosce la libertà alle parti di stipulare i contratti a termine che desiderano.
Il provvedimento fa aumentare la disoccupazione, persevera sulla linea della burocrazia e dei divieti, crea complicazioni e vincoli, illude con sgravi contributivi. E’ bene, invece, che ogni lavoratore sia libero di regolare il proprio rapporto di lavoro come meglio crede, a tempo determinato o indeterminato, sia nel settore privato, sia in quello pubblico. E’ bene non intralciare le aziende, perché soltanto esse creano la ricchezza che, sotto forma di tributi, finanzia lo Stato.
Lo Stato è incapace di creare reddito. I privati lo fanno, se sono liberi. Propongo la reintroduzione nel codice civile dell’esemplare articolo 2097. Esso ha permesso la piena occupazione ed il benessere; l’Italia era la prima al mondo per sviluppo. E’ stato abrogato nel 1962, da chi ha voluto l’inizio della decadenza dell’economia italiana; c’è riuscito, ora l’Italia è l’ultima. Per risolvere, con lungimiranza, la povertà di coloro che non hanno lavoro, è opportuno riconoscere a tutte le persone fisiche, di cittadinanza italiana, il diritto alla disponibilità di un minimo vitale, sulla base della dichiarazione annuale dei redditi.
I giovani che studiano sono meritevoli, si laureano e si trovano disoccupati. Le attese di questi giovani sono frustrate perché i posti di lavoro qualificato sono pochi e non tendono ad aumentare. Pochi potranno dedicarsi ad un’attività in proprio, perché non c’è bisogno di tanti imprenditori. E’ ragionevole riservare ai laureati una possibilità in più.
Articolo unico
Comma 1 L’art. 2097 del codice civile è costituito dal seguente testo:
Le parti stabiliscono le regole del contratto di lavoro.
Comma 2 Alle persone fisiche, di cittadinanza italiana, è riconosciuto il diritto alla
disponibilità di un minimo vitale, sulla base della dichiarazione annuale
dei redditi.
Comma 3 Alle persone fisiche laureate, di cittadinanza italiana, il datore di lavoro
riconosce una preferenza in tutte le assunzioni.
Facco, sono il primo a voler cestinare tutto il diritto amministrativo esistente ma non puoi pensare solo al “termine” (sull’asse del tempo).
Eliminare un diritto amministrativo “pubblico” implica, automagically, che i contratti crescono in dimensione perchè manca “lo standard” su cui appoggiarsi dove non c’e’ dettaglio esplicito nel contratto… ti ritrovi a dover leggere (e contrattare) 60 pagine di contratto anche per lavori di una giornata; e quello dall’altra parte della barricata (datore di lavoro) che giustamente si fa girare i coglioni perchè chiedi spiegazioni ogni 2 paragrafi, e in definitiva per stringere 8 ore di lavoro gliene stai facendo spendere 1 di overhead amministativo; se deve assumere 20 persone il 15% di overhead e’ troppo… gli ci vuole piu’ tempo a fare assunzioni che a produrre.
Per non parlare di contratti intergiurisdizione (dove quindi devi considerare anche l’asse dello spazio se non vuoi dover ricorrere alle armi), o interculturali (dove quindi devi considerare anche un coacervo di superstizioni varie, legge inclusa, che pero’… salvano addirittura la vita… pensa ad un poliziotto maschio che mette le mani addosso ad una incidentata femmina; ci sono cerimonie religiose che si basano sul contatto e il non contatto, interi popoli che usano saluti diversi dallo stringersi la mano perche’ il contatto ha un valore tutto loro nonostante non sia una situazione di conflitto o igenicamente rilevante).
Non conosco il testo del provvedimento, e 18 forme contrattuali mi sembrano troppe se il solo sacrosanto fine e’ quello di riflettere i valori costituzionali (aka diritti dell’uomo) nei contratti di lavoro. E’ una roba da unione sovietica… eccesso di dirigismo… insomma… ‘no zeppelin je fa ‘na pippa…
Queste cose le abbiamo già viste quando furono introdotti i contratti atipici oltre il co.co.co. … li’ diventato co.co.pro…. job sharing… etc.
Ti ritrovi 60 pagine di contratto e 20 secondi per firmarlo, inizi a leggere e mentre a te viene un coccolone a causa delle velleità da scrittore del giurista che ha scritto il contratto, l’altro tipo si spazienta, allora firmi dopo soli 2 paragrafi letti pensando “vabe’, sara’ roba standard… ti pare che c’e’ scritto dentro che all’ingresso devo fare una pompa al portiere perchè è amico del CEO che gli ha promesso ampi benefit?”. E dopo aver firmato scopri che oltre alla pompa c’era pure lo scopettone su per il culo.
I contratti sono strumenti, tali e quali al coltello o il computer; la loro capacità di migliorare le condizioni di vita dipende da come le parti li usano.
E’ sufficiente il primo comma.
Che dovrebbe esser integrato dal seguente :
“tutte le organizzazioni sindacali e patronali attualmente esistenti sono sciolte con l’entrata in vigore della presente disposizione di legge. Le loro proprietà vengono poste in vendita ed i loro conti bancari sequestrati. I ricavi sono conferiti alle casse regionali . I dipendenti tornano al lavoro.
Se non c’è lavoro, si arrangiano come gli altri lavoratori.
Le organizzazioni sindacali e patronali per il lavoro nelle forme e strutture quali quelle finora esistite vengono dichiarate associazioni a delinquere e fuori legge.”
“Comma 2 Alle persone fisiche, di cittadinanza italiana, è riconosciuto il diritto alla disponibilità di un minimo vitale, sulla base della dichiarazione annuale dei redditi.
Comma 3 Alle persone fisiche laureate, di cittadinanza italiana, il datore di lavoro riconosce una preferenza in tutte le assunzioni.”
Incredibile, partendo da premesse antistataliste il tipo in questione giunge a conclusioni così stataliste. :-S
E il “comma 3” non le sembra in contraddizione con il principio della libera contrattazione?
Ma per favore!
mi scusi, ma non mi sembra che il 2097, abrogato nel 1962, dicesse quello che lei riporta.