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RAIDI REDAZIONE

Rai Educational presenta Italia in 4D, di Giuseppe Giannotti, Davide Savelli, Eugenio Farioli Vecchioli, in onda domani (19 giugno) alle 23.00 su Rai Storia, ch. 54 del Digitale Terrestre e Tivu’ Sat. Novita’ normative, carte, burocrazia, code insieme ai nuovi strumenti che il fisco mette in campo per far fronte all’evasione fiscale. Italia in 4d e’ un viaggio lungo quattro decenni fra tasse e pubblica amministrazione.Negli anni ’50 il meccanismo dello Stato e’ una massa di complessi ingranaggi e gli italiani si confrontano con la macchina amministrativa, il punto di contatto tra il cittadino e lo stato. E il suo funzionamento non e’ sempre esemplare.

Ma il ”dualismo” fra lo Stato e i cittadini non si combatte solo sul terreno della burocrazia, ma anche su quello delle tasse. Lo scontro fra chi paga e chi non paga si radicalizza negli anni ’70. Dipendenti e autonomi si accusano reciprocamente di danneggiare le casse pubbliche, mentre il debito dello Stato comincia a crescere.Questa voragine si spalanca negli anni ’80. Da una parte, una spesa pubblica crescente e sempre piu’ fuori controllo, dall’altra l’ampiezza dell’evasione fiscale, un fenomeno che prosciuga le casse dello stato ampliando diseguaglianze e frenando lo sviluppo; elementi di fragilita’ economica strutturale che, oggi piu’ che mai, tengono acceso il dibattito e cercano una soluzione.

AVVISO PER CHI HA LA TV: Dateci un’occhiata, chissà quel che diranno…

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Showing 7 comments
  • luca di biase

    Sabato 28 alle 8 su rai 3 gradirei di vedere la pubblicità di colore sempre vivo philips in aereo del 1984.

  • W la Libertà

    Da quello che ho capito il documentario è indirizzato ai bambini o ai giovani…

    L’indottrinamento comincia fin da piccoli! Anzi soprattutto da piccoli!

    • al

      “Dateceli fra i cinque e i dieci anni e saranno nostri per tutta la vita”

      Joseph de Maistre

  • Sigismondo di Treviri

    Oggi la maggior parte dell’evasione fiscale è quella della criminalità piu o meno organizzata. Alle persone oneste hanno messo le catene già da un pezzo e per loro è diventato praticamente impossibile evadere (purtroppo). La criminalità fattura circa 110 miliardi l’anno. La maggior parte di questa cifra proviene dallo spaccio di cocaina e droghe di altro tipo. Nessuno però parla di lotta alla droga. Perchè? Forse perchè rincretinisce la gente e quindi fa comodo o forse perchè i principali drogati sono quelli che dovrebbero combatterla. O forse per tutti e due i motivi.

    • al

      Ancora più Proibizionismo? Nella mia non tanto modesta esperienza di consumatore mi sono preso la briga di studiare un po’ di chimica e mettere a confronto le cosiddette “droghe” con tutte quelle sostanze chimiche che non si sa per quale motivo non vengono etichettate come “droghe” anche se delle “droghe” sono derivati diretti, hanno gli stessi principi attivi e il loro uso regolare porta le persone deboli alla dipendenza, mi riferisco in particolare all’alcohol e al tabacco (monopoli di stato) e a una infinità di farmaci, psico-farmaci, da banco e contro prescrizione…

      Quanto alla “lotta alla droga”, espressione tipicamente statalista analoga alla “lotta all’evasione”, “lotta all’immigrazione”, sottintendente il concetto becero che bisogna fare la guerra a tutto, La legge Fini-Giovanardi è ancora in vigore a quanto mi risulta, una legge che nelle intenzioni dei suoi autori dovrebbe appunto “lottare contro la droga”, nel solo modo in cui due politicanti paraculi populisti fascisti e democristiani possono concepire questa lotta: aumentando la pena detentiva!!!

      E quale è stato il risultato di questa brillante idea? Che equiparando la Cannabis e i suoi derivati a Eroina e Cocaina, ma avendo queste prezzi diversissimi sul mercato, una marea di spacciatori si sono messi a spacciare droghe pesanti, che si vendono normalmente a 50-100 € al grammo, invece dell’erba o dell’hashish, il cui prezzo normale è 10-20…Tragga le sue conclusioni.

  • Roberto

    “evasione fiscale, un fenomeno che prosciuga le casse dello stato ampliando diseguaglianze e frenando lo sviluppo”

    Ed io, povero ingenuo, che pensavo che le disuguaglianze venissero ampliate e lo sviluppo frenato dal costante esproprio dei frutti del lavoro…

  • Stefano Nobile

    preferisco vivere.

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