DI HOWARD ZINN
Non vi è alcun valore sociale nel rispetto generalizzato della legge, non più di quanto ve ne sia nella disobbedienza generalizzata.
L’obbedienza a leggi sbagliate, in quanto maniera per inculcare un certo servilismo astratto al “ordine delle leggi”, può soltanto incoraggiare le già forti tendenze dei cittadini ad inchinarsi al potere dell’autorità, a desistere dal tentativo di mettere in discussione lo status quo.
Esaltare l’ordine delle leggi come qualcosa di assoluto è il marchio del totalitarismo, ed è possibile creare un’atmosfera totalitaria in una società che ha molti degli attributi di una democrazia. Reclamare il diritto dei cittadini alla disobbedienza nei confronti di leggi ingiuste, ed il dovere di disobbedire a leggi pericolose, è la vera e propria essenza della democrazia, che assume che il governo e le sue leggi non siano sacre ma strumenti, al servizio di certi fini: la vita, la libertà, la felicità. Gli strumenti sono dispensabili.
I fini non lo sono.