DI ALBERT JAY NOCK
«[…] i crimini dello stato non sono né una novità né una cosa di cui meravigliarsi. Tutto iniziò quando i primi predoni si unirono per formare lo stato, e tutto continuerà finché ci sarà uno stato nel mondo, perché lo stato è un’istituzione fondamentalmente antisociale e criminale.
L’idea che lo stato sia nato per onorare un qualunque genere di scopi sociali è completamente fuori dalla storia. Le sue origini sono nella conquista e nella confisca: ovvero, nel crimine.
Lo stato nasce con il proposito di dividere la società in due: da una parte una classe di possessori e sfruttatori e dall’altra la classe di chi non ha nulla; ovvero, per un proposito criminale.
Nessuno stato di cui si abbia memoria ha avuto origine in altro modo, o con altri propositi. Come tutte le istituzioni parassitiche o predatorie, il suo primo istinto è la conservazione di se stesso. Tutti i suoi sforzi sono diretti, primo, verso la conservazione di se stesso, e, secondo, verso la crescita del proprio potere e l’allargamento della propria attività. Per raggiungere questo traguardo lo stato commette, spesso, qualunque crimine le circostanze dimostrino opportuno.
Dopotutto, cos’è che realmente stanno facendo gli stati di Germania, Italia, Francia o Gran Bretagna? Stanno mandando in rovina i propri popoli per conservare se stessi, per incrementare potere e prestigio, per estendere la propria autorità; e lo stato americano sta facendo la stessa cosa fino al limite delle proprie possibilità».
Tremendo l’elenco degli stati: Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti. Oggi come ottant’anni fa. Invece delle armi, i farmaci.
Un gran buon cervello.