DI AURELIO MUSTACCIUOLI
Sbagliano quelli che pensano che le sardine siano un movimento giovanile che si oppone ad un modo rude di fare politica.
Le sardine sono un modo rude di fare politica, che ha come target i giovani, fortemente condizionabili dalle “ideologie gentili”.
Un’ideologia gentile è un’ideologia che pone al centro valori superficialmente condivisibili e li mette al servizio della politica, che li usa con l’unico obiettivo di catturare l’elettore mediano.
È un fenomeno nuovo, alimentato dai social network, che sembrano fatti apposta per essere il megafono delle ideologie gentili.
Le ideologie gentili si alimentano delle fragilità del nostro tempo: iperemotività, senso di colpa, superficialità, mancanza di spirito critico, conformismo; ed hanno alcune caratteristiche che le accomunano: sono incoerenti, totalmente inefficaci ma straordinariamente adatte ad una comunicazione populista.
Vediamone alcune.
Il “relativismo culturale” e “l’uno vale uno”, dove l’acritico rispetto per l’altro determina che tutte le culture e tutte le opinioni sono ugualmente valide.
Il “politicamente corretto”, dove viene rispettata in superficie la suscettibilità e l’emotività di tutti.
La “sensibilità ambientale*, dove tutti vogliamo essere considerati bravi condòmini di una casa globale.
L’ affermazione positiva, per ricompensare categorie che nel profondo discriminiamo e risolvere così il nostro senso di colpa.
L’antirazzismo e l’antifascismo, perché noi siamo meglio di così.
E così via.
Ecco quindi le sardine, che dichiarano di voler opporsi all’utilizzo dell’odio in politica, che hanno Iliana Segre come “riferimento culturale” , ma che son disposte a superare qualunque freno morale pur di ostacolare il loro nemico. Vittime dello stesso sentimento che dichiarano di voler combattere.
La politica usa le ideologie gentili per trasformare potenziali oppositori in utili idioti strumentali alla causa di questo o di quel partito. E poiché i giovani sono le principali vittime del sistema dei partiti, devono essere indirizzati verso un nemico fantoccio affinché non si ribellino al sistema.
Ma il vento sta cambiando, i giovani stanno iniziando a capire le loro priorità, a comprendere le conseguenze economiche per loro dannose delle azioni di quella politica che li vuole usare fottendo il loro futuro. C’è poco da essere gentili, il sistema va combattuto con forza, recuperando quei valori che il sistema ha tradito, il rispetto per l’individuo, per la sua proprietà, per il suo lavoro, per i suoi desideri, per la sua libertà. I giovani che deriscono a Forza Guardiana lo hanno capito.
Hai ragione.
Il vento non sta cambiando direzione.
Soffia dalla stessa parte e più forte.
Son sempre più storditi e senza pensieri propri.
Non hanno scampo.
La madrassa di stato è feroce ed efficiente.
Il vento sta cambiando? Ah, ah, ah, ah , ah! E io che avevo l’illusione di saper far ridere la gente in teatro. Quanti sono i giovani forzaguardiani? Uno o due? Io sarò illuso come saltimbanco ma l’illusione politica che il cialtronaggio statalista sia alla frutta è peggiore del calo dei miei spettatori. L’altro ieri i girotondenti (girotondini deficienti), ieri i gretoidi, oggi i pesci che seguono la corrente, domani gli pseudoantinegazionisti “scientifici” o qualcos’altro e dopodomani chissà che cosa… Continuare a sottovalutare il gramscianesimo non giova alla causa. Vedo che ancora non ce lo siamo messi in testa.