DI REDAZIONE
Ma qui siamo di fronte a una radicalizzazione della lotta che non porta nessun miglioramento, anzi, crea un’atmosfera di terrore malsana, che preoccupa tutti, a prescindere dall’orientamento politico. “L’università si trova di fronte a ogni sorta di censura, è estremamente inquietante”, ha dichiarato al Figaro la filosofa Carole Talon-Hugon, prima di aggiungere: “Ogni volta, vengono superati i limiti. Con questo ritmo, temo che fra qualche settimana un gruppo chiederà che Cartesio non venga più studiato perché aveva paragonato gli animali alle macchine, e con lui Artistotele perché aveva detto che gli schiavi non erano degli uomini. Sarebbe l’inizio della fine”.
Olivier Vial, presidente del sindacato studentesco Uni (Union national inter-universitaire), osserva questo fenomeno da diversi anni. “C’è un doppio fattore. Da un lato, l’ascesa di un attivismo e di un militantismo di estrema sinistra, e dall’altra l’emergere dei movimenti indigenisti, decolonialisti, antispecisti, ultrafemministi. Convinti di appartenere al campo del bene – spiega Vial – vogliono togliere la parola a tutti quelli che non la pensano come loro. E ciò avviene con la violenza”. Come gli appelli al linciaggio su Facebook al professore di linguistica Jean Szlamowicz, reo di essere critico verso la scrittura inclusiva. “A volte si è tentati dal non volersi più esprimere su un tema per non avere problemi – dice sconsolato Szlamowicz – E’ una pressione permanente”.
Intanto, un altro storico francese, Olivier Pétré-Grenouilleau, si metteva nei guai con il libro “La Traite des Noirs”, in cui spiega: “Il numero degli schiavi cristiani razziati dai musulmani supera quello degli africani deportati nelle Americhe”.
Spero tanto di non vederla perche sono ormai anziano ma auguro a tutti una buona dittatura prossima futura.
Di sicuro sarà ambientalista, di sinistra e con un tocco di Kalergi.