DI WALTER WILLIAM
Per sottolineare l’oltraggio alla libertà operato dalla democrazia e dalle imposizioni della maggioranza, basta domandarsi quante decisioni relative alla vita personale vorremmo che fossero prese democraticamente.
Ad esempio la decisione su quale macchina acquistare, dove vivere, chi sposare, se avere agnello o arrosto per il pranzo di Natale.
Se queste decisioni fossero prese tramite processo democratico la persona comune le vedrebbe senz’altro come frutto di un gesto tirannico, non come prova di libertà individuale.
Non è forse eguale tirannia quella propria del processo democratico che pretende di imporre a ciascun individuo un’assicurazione sanitaria o l’accantonamento di una certa somma per la vecchiaia?
Tanto per noi stessi quanto per il prossimo dovremmo invocare il nome della libertà, non quello della democrazia, a cui ci siamo ridotti oggi, nella quale un parlamento di farabutti decide su tutto ciò che può mettere ai voti.
A parte il fatto che non è dimostrabile affatto che dietro ogni decisione governativa ci sia la volontà della maggioranza dei cittadini su quella questione, non è affatto logico che a maggioranza si prendano decisioni che solo al singolo possono spettare.