di AURELIO MUSTACCIUOLI
“A chi non ha alcun dubbio sull’opportunità di uno stato di polizia quando si devono salvare vite, vorrei far riflettere che è sempre una questione di vita o di morte che fa perdere la libertà. Whatever it takes si applica anche se le vite sono messe in pericolo dalla fame piuttosto che dal virus.
È giusto adesso gestire e monitorare con attenzione questa crisi sanitaria, e verificarne la progressione. Staremo ubbidienti a casa minimizzando i contatti sociali e seguendo scrupolosamente le direttive sanitarie. Il governo però ha fatto scelte su cui il presidente del consiglio ha detto di assumersi le responsabilità, alla fine non dovranno essere solo parole.
Ho scritto che la sovrastima di un rischio è grave come una sua sottostima. Molti non la pensano così ma sbagliano, perché a loro volta sottostimano le conseguenze degli effetti collaterali negativi.
In questa storia esiste la possibilità che il virus, che ha una bassa letalità e una alta infettività, sia molto diffuso e non possa essere contenuto. Dobbiamo mettere in conto che potremmo essere infettati. Lo dicono già molti esperti.
La crisi va quindi gestita senza creare panico, minimizzando certo i contatti sociali per appiattire la curva di contagio ma senza limitare i diritti civili. Soprattutto perché è illusorio che il 3 aprile si torni alla normalità.
Ci sono esempi di stati che stanno affrontando la pandemia in modo diverso. Brilla in questo la totale assenza di coordinamento europeo, un ognuno per sé che mostra i gravissimi limiti del progetto europeo (peraltro già mostrati nei confronti dell’immigrazione). Se è così questa europa serve a poco e costa molto e hanno fatto bene gli inglesi.
Il rischio a casa nostra è che il coronavirus possa essere l’inizio di un’escalation totalitaria per gestire un paese che sta per fallire. E non è un rischio piccolo. Il panico diffuso è la scintilla che accende la miccia.
Di tutte le decisioni di questi giorni il governo deve essere chiamato a risponderne perché ha deliberatamente scelto una strada che avvalora i peggiori stereotipi sui nostri cittadini: gente incapace di senso di responsabilità che ha bisogno del bastone, dello stato di polizia, della legge marziale. E purtroppo è un’opinione diffusa.
Se ciò fosse vero meriteremmo la dittatura che potrebbe arrivare. Ma per quel che mi riguarda, la deriva totalitaria non va consentita”
Ho fatto anch’io considerazioni analoghe, su Facebook o sui gruppi Whatsapp.
Spesso non ho ricevuto risposte, qualche volta commenti negativi.
Gli Italiani sono refrattari a questi discorsi.
D’altronde i tempi della dittatura non sono poi così lontani.
Tempi duri per i libertari, ma dobbiamo continuare a tenere alto lo stendardo, perche noi siamo l’ultima linea di difesa …
In questo momento ho più paura dell’imminente dittatura e della crisi economica che del corona virus. Già si avvertono limitazioni alla libertà di parola e forme colletivistiche di inno nazionale cantato a sproposito dai balconi. Sono sicuro che parecchi politicanti si sentano di possedere tutto il potere necessario per comandare anche in futuro masse di sudditi terrorizzati e contenti di essere considerati schiavi. Chissenefrega, data la mia età forse con queste dittature ne avrò a che fare per una decina di anni, peccato per i miei figli e ancora di più per i miei nipoti se accetteranno tutto supinamente.
Prevedo che questa storia durerà fino a luglio e finirà solo grazie al “generale estate”.
Avremo il triste primato assoluto tra i paesi avanzati di morti e infettati, battendo ampiamente la Cina.
Poi, supposte fiscali come se piovesse. Ovviamente crepi l’astrologo.
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